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Storie di follia. Un concerto di Patrizia Zanardi (soprano) e Cosimo Colazzo (pianoforte) per la Italian School del Middlebury College. A Oakland, in California, presso la Concert Hall del Mills College.

9 Luglio 2017
20:00a21:30

“Storie di follia” è il titolo del concerto che Patrizia Zanardi, soprano, e Cosimo Colazzo, pianoforte, terranno oggi, presso Mills College, Concert Hall, per la Italian School del Middlebury College, a partire dalle ore 20:00, con musiche di Paisiello, Donizetti, Bellini, Verdi.

Una chiave d’accesso particolare all’opera italiana, attraverso il tema della pazzia, con scene e personaggi memorabili: dalle composte piegature melancoliche di Paisiello e della sua Nina, verso più violente fughe dal mondo: abbandoni sofferti (Imogene), scontri interni (Anna Bolena) e lacerati rigurgiti del rimosso (Lady Macbeth).

Patrizia Zanardi. Dopo aver studiato danza classica, violino e pianoforte si diploma in canto lirico con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino.

Successivamente consegue due Master in Canto (repertorio verdiano) e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, cum laude.

Interpreta ruoli principali del grande repertorio operistico – Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini – per il Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Parma, Verdi di Trieste, Donizetti di Bergamo, Ponchielli di Cremona, Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, Taormina Arte Festival, Teatro Cervantes Malaga, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro La Monnaie Bruxelles, New York City Opera, Minnesota Opera, Auditório Ibirapuera São Paulo do Brasil, Seoul Arts Center Opera House, NHK Hall di Tokyo tra molti altri.

Al repertorio operistico affianca un’intensa attività sinfonico-concertistica, con numerose esperienze in ambito liederistico e contemporaneo. Ha più volte collaborato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino come protagonista di prime esecuzioni mondiali assolute.

Amante della musica settecentesca, interpreta molte opere di Cimarosa, Pergolesi, Scarlatti, Nicolini, Haydn, Mozart, Caldara.

Incide CD di Cantate da camera di J.A.Hasse, Tonadillas di E. Granados, Juvenalia di J. Francaix. Live Il Trionfo dell’Onestà di A. Scarlatti, L’Impresario In Angustie di Cimarosa, Saffo in Leucade di Morlacchi, La Clemenza di Tito di Caldara, L’Amor Mugnaio di Nicolini.

È docente di Canto presso il Conservatorio N. Sala di Benevento, collabora col Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. Insegna inoltre canto lirico e dizione in IES Abroad Milano e collabora con la Scuola Musicale di Milano.

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary.

Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee.

È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona.

Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, in Italia. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011.

Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College.

Per altre informazioni: www.cosimocolazzo.it

Al Festival Contrasti una serie di eventi dedicati alle espressioni più giovani, al territorio, alla didattica della composizione, alla ricerca contemporanea. Con il MotoContrario ensemble e Imago Sonora

13 Maggio 2017
16:00a19:00

Il festival “Contrasti” chiude la sua quarta edizione con una giornata densa di appuntamenti dedicata soprattutto alle ultime generazioni, sabato 13 maggio: alle 16 un concerto con musiche di studenti compositori del Conservatorio “Bonporti” di Trento, tutte in prima assoluta, nell’esecuzione del MotoContrario ensemble, che fortemente ha voluto questo progetto. Di seguito un incontro-dibattito sulle tematiche della didattica della composizione. Infine, alle 18 un concerto con musiche nuove nell’interpretazione dell’ensemble Imago Sonora. Il tutto a Trento alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

 

Ultima giornata di eventi per il festival “Contrasti”, promosso dall’Associazione culturale MotoContrario (in collaborazione con Associazione “Piazza del Mondo”), con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Comune di Trento, B.I.M. Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento. Sabato 13 maggio, alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in via Calepina 1 a Trento, a partire dalle ore 16, si potrà assistere a una serie nutrita e significativa di appuntamenti, tutti a ingresso libero.

Il via, alle 16, è dato da un concerto dedicato a giovani compositori studenti del Conservatorio di musica “Bonporti” di cui si potranno ascoltare lavori recenti in prima assoluta nell’esecuzione del MotoContrario ensemble, qui nell’organico con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Riccardo Terrin alla tromba, Andrea Mattevi alla viola e Cosimo Colazzo al pianoforte.

Saranno eseguite composizioni di studenti della Scuola di Composizione del maestro Cosimo Colazzo, in particolare di Claudio Dina e Andrea Lorusso (che frequentano il corso di diploma accademico di primo livello, Triennio), di Stefano Wegher (corso di diploma accademico di secondo livello, Biennio), Dianna Dmitrijeva (recente diplomata per il corso accademico di secondo livello).

Inoltre, le composizioni di studenti della Scuola di Composizione del maestro Fabio Cifariello Ciardi: in particolare, Michele Cagol (Biennio), Michele Callà (diplomando nell’ordinamento previgente), Mattia Giacomozzi (studente del corso pre-accademico).

Con queste, le composizioni di studenti della Scuola di Composizione del maestro Massimo Priori: in particolare, Michele Sani e Simone Peroni (entrambi studenti del pre-accademico).

Mentre a chiudere sarà uno studente della Scuola del maestro Daniele Carnevali, che frequenta il corso preaccademico di Composizione: Mattia Grott.

L’iniziativa è significativa e importante. Gli studenti compositori avranno riscontro concreto del lavoro creativo prodotto, nell’interpretazione di un ensemble specializzato. Questo permette di tenere in relazione il lavoro di scrittura e le dinamiche sonore e comunicative di quanto ideato. Si tratta di un fattore di importanza decisiva in campo creativo, non sempre attivo nella dimensione formativa. In questo senso il progetto promosso dall’Associazione MotoContrario, di aprire il festival “Contrasti” a una tale possibilità, mettendo inoltre a disposizione il MotoContrario ensemble, costituisce un valore importante di contatto con le forze giovani degli studenti di Composizione, che potranno guardare al proprio lavoro secondo un respiro ampio che comprende anche il momento della performance e del concerto pubblico.

Di seguito al concerto si terrà un incontro-dibattito con compositori e docenti su alcune questioni che concernono la didattica della composizione.

Come conclusione della giornata e dell’intera rassegna, alle 18 sarà ospite del Festival l’Imago Sonora ensemble di Roma, nell’inedita formazione clarinetto ed accordeon. Il duo, creatosi stabilmente all’interno dell’ensemble Imago Sonora con il nome di Duo Essentia, è formato da Alice Cortegiani e da Samuele Telari, giovanissimi e promettenti interpreti, già attivi ed apprezzati nell’ambito dell’esecuzione della musica d’oggi.

Il concerto, che alterna brani solistici a composizioni per entrambi gli strumenti, si presenta come un’inperdibile occasione per ascoltare opere di musicisti che fanno oramai parte a pieno titolo del panorama della musica contemporanea mondiale come Toshio Hosokawa e Sofija Gubajdulina, e nuovissime creazioni di compositori della nuova generazione, come la greca Sofia Avramidou e gli italiani Domenico Turi e Marco Longo, che hanno scritto appositamente per gli interpreti del concerto.

Il Festival “Contrasti” trova così la sua conclusione per la sua quarta edizione. Il festival è una delle realtà più interessanti nel campo della musica contemporanea in Italia e anche in dimensione internazionale, per le numerosissime prime esecuzioni assolute e novità che ha presentato e continua a proporre al pubblico, e per quanto promuove in nuove creatività compositive con iniziative mirate a stimolare e supportare la produzione di opere nuove.

Interessante anche la formula di cui consiste “MotoContrario”, che riunisce in sé compositori e interpreti in un dialogo costante, in uno scambio che nutre le nuove produzioni. Un bell’esempio di come la sperimentazione possa essere un fatto di confronto e avvalersi del senso del dialogo delle posizioni.


FESTIVAL CONTRASTI – IV EDIZIONE – 2017

Sabato 13 maggio 2017

SALA FONDAZIONE CARITRO – Trento – Via Calepina 1

ore 16 > Concerto

NUOVISSIMI. Musiche di studenti compositori del Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” di Trento. Interprete MotoContrario ensemble

ore 17 > Incontro culturale

DIDATTICA E COMPOSIZIONE. ESPERIENZE, NUOVE APERTURE.  Con compositori e didatti della composizione

ore 18 > Concerto

DIALOGHI. Ensemble Imago Sonora

Ingresso libero

 


ore 16 > Concerto

NUOVISSIMI

Musiche di studenti compositori del Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” di Trento

MotoContrario ensemble

Claudio Dina*  – E.QU.I per sassofono contralto, tromba, viola e pianoforte

Andrea Lorusso* – Mutazioni per sassofono soprano, tromba, viola, pianoforte

Piccole mutazioni variazione 2 – ABC – Seventeen and one time

Stefano Wegher* – Risveglio e danza per sassofono baritono, tromba, viola e pianoforte

Dianna Dmitrijeva* – Canto angelico per sassofoni (soprano e contralto), tromba, viola e pianoforte 

Michele Cagol** – Greenlanding algorithmic music per sassofono tenore e tromba

Michele Callà** – Divertimento per sassofono tenore, tromba e pianoforte

Mattia Giacomozzi** – Piccole realtà aumentate per sassofono contralto

 Michele Salin*** – Postcards: visioni dai laghi di Lamar per sassofono soprano

Simone Peroni*** – Omaggio a Jolivet per sassofono soprano e pianoforte

Mattia Grott**** – Fuochi fatui per due sassofoni contralti°

*Classe prof. Cosimo Colazzo

**Classe prof. Fabio Cifariello Ciardi

***Classe prof. Massimo Priori

****Classe prof. Daniele Carnevali

MotoContrario Ensemble

Emanuele Dalmaso (sassofoni soprano, contralto, tenore, baritono)

Riccardo Terrin (tromba)

Andrea Mattevi (viola)

Cosimo Colazzo (pianoforte)

°Collabora Mattia Grott come secondo sassofono contralto


ore 17 > Incontro culturale

DIDATTICA E COMPOSIZIONE. ESPERIENZE, NUOVE APERTURE.  Con compositori e didatti della composizione


ore 18 > Concerto

DIALOGHI. Ensemble Imago Sonora

Toshio Hosokawa (1955) – In die Tiefe der Zeit (1994-96) per clarinetto e accordeon

Marco Longo (1979) – Solo et pensoso (2017) per clarinetto basso

Sofia Avramidou (1988) – ‘Aatos (2016) per clarinetto e accordeon

Sofija Gubajdulina (1931) – De profundis (1978) per accordeon

Domenico Turi (1986) – Tre aforismi (2009) per clarinetto e accordeon

Imago Sonora Ensemble – Roma

Alice Cortegiani (clarinetti)

Samuele Telari (accordeon)

Prima assoluta di “Iubilemus in hac die” in una nuova versione, con gruppo vocale gregoriano e ensemble. Esegue Gruppo Vocale Feininger e MotoContrario ensemble. Nell’ambito di Sapere e futuro, rassegna culturale e artistica dell’Associazione Piazza del Mondo.

21 Aprile 2017
17:00a18:00
20:30a22:00

Antico e contemporaneo. Un orizzonte vasto della creatività. Le linee lunghe delle relazioni che tessono l’Occidente, dall’antico al contemporaneo sperimentale. Una conferenza sui codici musicali antichi in regione, alla Biblioteca Civica di Rovereto, e un concerto con opere nuove ispirate a Sequenze antiche, ma fortemente proiettate verso suoni nuovi, alla Sala Filarmonica di Rovereto. Per Sapere e futuro, nella collaborazione tra Associazione Piazza del Mondo, Associazione MotoContrario e Centro di eccellenza Feininger.

Volge alla conclusione il denso programma di appuntamenti della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo” di Trento, con due appuntamenti di particolare interesse, per i temi sollevati – i rapporti della cultura antica e di quella contemporanea – e per la relazione specifica che propongono con il territorio regionale.

Infatti, venerdì 21 aprile, alla Biblioteca Civica di Rovereto, alle ore 17:00, si tiene una conferenza, relatori Marco Gozzi, docente all’Università di Trento e Roberto Gianotti, docente al Conservatorio di musica di Trento, sui Codici Musicali Antichi che si ritrovano sul territorio regionale, innanzitutto i Codici Trentini che sono conservati al Museo del Buonconsiglio e i codici di Castel Tirolo, senza dimenticare il Prosario domenicano del XV secolo dell’Abbazia di San Lorenzo .

Trento, più ampiamente la regione, sono depositi di beni culturali e musicali di grande pregio storico e artistico, che aprono scorci di conoscenza sul Medioevo e sul Rinascimento. In regione, ma anche oltre; infatti questi beni culturali sono repertori estesi, che in certo senso condensano quanto in quelle epoche era l’impianto culturale dell’Occidente come si esprime nella dimensione musicale.

La collezione Feininger, cui sovrintende il Centro di eccellenza di studi e ricerche “Feininger”, contempla un’organica raccolta che riguarda le Sequenze medioevali e rinascimentali di area tedesca e italiana. Si tratta di un repertorio di straordinaria qualità dal punto di vista liturgico come della musica sacra.

A partire dal Prosario domenicano e dalla collezione Feininger si è sviluppato un progetto di ricerca artistica che ha portato alla produzione di opere nuove da parte di compositori, attivi soprattutto in regione, che hanno realizzato nuove composizioni in rapporto a quei repertori. E’ un progetto che ha coinvolto al rapporto il Centro di eccellenza “Feininger”, l’Associazione “MotoContrario” e l’Associazione “Piazza del Mondo” tra l’anno scorso e quest’anno.

Si viene così al secondo appuntamento di venerdì 21, che si tiene alle ore 20:30, alla Sala Filarmonica di Rovereto, che è un concerto con opere nuove, ispirate a Sequenze antiche dal Prosario di San Domenico dell’Abbazia di San Lorenzo a Trento, che sono state composte da Roberto Gianotti, Armando Franceschini, Andrea Mattevi, Marco Longo, Raul Masu, Cosimo Colazzo. Le opere di questi compositori saranno interpretate da due ensemble riuniti insieme: il Gruppo vocale “Feininger” (nell’organico con Roberto Gianotti, Marco Gozzi, Salvatore de Salvo) e il MotoContrario ensemble (diretto da Cosimo Colazzo, con Beatrix Graf, clarinetto basso; Riccardo Terrin, tromba; Alessandro Bianchini, vibrafono e percussioni; Emanuele Dalmaso, sassofoni; Andrea Mattevi, viola; Alberto Delama, violoncello).

La stagione di “Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturalePiazza del Mondo” con sede a Trento, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), viene a compiersi così per questo suo primo ciclo. Uno sguardo a ritroso consente di cogliere  rapidamente l’intero programma svolto, denso e di altissimi valori culturali, per i temi e per i grandi studiosi e artisti che sono stati coinvolti. E’ stata inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa (e un concerto di musiche contemporanee, viola e sassofono, con Andrea Mattevi e Emanuele Dalmaso);  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi (e un concerto dedicato a musica e Grande Guerra tenuto dal pianista Cosimo Colazzo); e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia tra gli scopritori delle onde gravitazionali; seguito il 24 febbraio dalle riflessioni sui pregiudizi dell’antigiudaismo discussi da Giuliana Adamo e Ugo Morelli (con in parallelo un concerto sax e pianoforte con musiche di autori ebrei perseguitati, sax Emanuele Dalmaso e pianoforte Cosimo Colazzo); l’1 marzo dal critico letterario Giorgio Ficara, su Petrarca e le radici della modernità (e in parallelo un concerto del Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Trento con opere di autori rinascimentali su testi di Petrarca); il 3 marzo dalla scrittrice e poetessa Maria Attanasio, sul proprio mondo poetico che traversa in termini originali letteratura e storia (in parallelo, questa volta, un concerto del baritono Roberto Abbondanza con Cosimo Colazzo al pianoforte, in programma opere nuove basate su testi poetici di Emilio Villa).

La manifestazione  è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Bibliteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati; media partner Corriere del Trentino. Ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

Si conclude il ciclo, quindi, con questo sguardo ampio alla cultura europea, dalle radici antiche alle evoluzioni dell’oggi, nelle proiezioni avanzate della ricerca artistica e musicale, e il coinvolgimento di studiosi, compositori, interpreti attivamente impegnati nella nostra regione.

Un’occasione  davvero speciale e da non perdere.

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Invito promozionale

Programma di sala

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INFO – Associazione culturale PIAZZA DEL MONDO – Web www.piazzadelmondo.it – email segreteria@piazzadelmondo.it –  tel. 3803207730

Piazza del Mondo e MotoContrario ensemble a Dublino per la musica di Cosimo Colazzo

19 Marzo 2017
19:00a21:00

Dublino è la sede di un’importante produzione cui co-partecipano l’Associazione culturale Piazza del Mondo e l’Associazione Culturale MotoContrario (entrambe con sede a Trento), voluta dal Trinity College di Dublino con il suo Trinity Centre for Literary Translation, supportata da Ambasciata d’Italia a Dublino, Istituto Italiano di Cultura, Associazione Sardi Celtici.

Si tratta del concerto che si terrà domenica 19 marzo alle ore 19, alla Dublin Unitarian Church, protagonisti la voce di Francesca Placanica – cantante e ricercatrice attualmente alla Maynooth University in Irlanda – e il MotoContrario ensemble qui nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Andrea Mattevi alla viola, Cosimo Colazzo al pianoforte.

Il soprano Francesca Placanica

Il programma è incentrato interamente su musiche nuove di Cosimo Colazzo, dalla prima assoluta di Eresie fragili ponti III (2015/2017, con un testo di Luigi Reitani), alle prime irlandesi di Tenzone (2016) e di Les dés des ordres (2016/2017)  entrambe su testi di Emilio Villa. Chiuderà il concerto un’improvvisazione poetica e musicale, con il poeta Alberto Masala e il MotoContrario ensemble.

Alberto Masala, poeta e performer

Il concerto ,molto atteso, apre un Convegno internazionale (organizzato dal Trinity College di Dublino) dedicato al tema della traduzione – “Untranslatability in Literature and Philosophy” – come spazio delle lingue che è transito segnato sempre anche dal probabile, dal tradimento, forse dall’impossibilità.

Il tema della traduzione è al centro del concerto. In Eresie fragili ponti III – che tratta musicalmente un testo di Luigi Reitani sulla traduzione, che non è semplice passaggio ma comporta “una fedeltà nel tradire” – il compositore interviene sull’ordine del testo originale, che viene ripensato (proprio attraverso il progetto musicale) in un’ideale polifonia testuale che ha generato ramificazioni, connessioni e associazioni altre, reso evidenti latenti richiami, o scosso l’originale, allentando le catene prime dei rapporti. Ulteriori tradimenti, quindi, derive, eresie.

Il compositore Cosimo Colazzo

Gli altri due brani di Cosimo Colazzo nel programma sono legati alla poesia di Emilio Villa (1914-2003), che è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue nel gusto di innesti e associazioni sorprendenti.  La scrittura per Villa è in uno stato di fluida prossimità con la voce, con la phonè. È corpo: il senso della materialità della lingua, che è soprattutto suono e voce, anche quando è scrittura (non a caso se ne interessò Carmelo Bene). Villa ha praticato costantemente un suo  nomadismo culturale – oltre che esistenziale – che lo ha portato a navigare dentro vari spazi culturali, all’interno di saperi diversi: poesia, critica, arte, filologia, linguistica. Il gusto della parola lo porta ad approfondire le etimologie,  a seguire i rami delle trasformazioni verbali, di deviazioni e mutazioni, i passaggi attraverso le lingue. Seguendo questi percorsi prende forma la sua poesia fatta di complesse testure plurilinguistiche. 

Les dés des ordres (2017), nella nuova versione per voce recitante, sassofoni, viola e pianoforte, mette in musica una serie inedita di testi poetici (oggetto di studio della ricercatrice Bianca Battilocchi),  che propone al centro il concetto poetico dei tarocchi, con le evocazioni che esso suscita, del senso del labirinto e del chaos. La voce si esalta nella pluralità delle lingue (reali o reinnestate), l’ensemble strumentale elabora pattern in complesse stratificazioni poliritmiche, lavorando ossessivamente su stringhe, ripetizioni e varianti.

Irriverente è Tenzone (2016), per voce e pianoforte, dove la musica di Colazzo si esprime in sillabati serrati, dalle ritmiche complesse e sincopate, che impegnano in tenzone voce e pianoforte, e che danno musicalmente il senso di una lingua poetica che sborda e esplode graffiante e sarcastica.

Andrea Mattevi, violista, membro del MotoContrario ensemble
Emanuele Dalmaso, sassofonista, membro del MotoContrario ensemble

Chiude il concerto una improvvisazione musicale e poetica, con il poeta Alberto Masala – particolarmente attivo nello sperimentare il senso della poesia come parola vocale e suono, della poesia come performance creativa – e il MotoContrario ensemble. Un’immersione nel tempo eventuale dell’improvvisazione, dove moduli poetici e musicali potranno incontrarsi, suggerirsi stimoli, rincorrersi, emergere cambiati, cercare l’incontro, impregnarsi e fondersi, oppure scontrarsi, cercare di sopraffarsi. Un esperimento, una prova di traduzione anche in questo caso, di relazione e rapporto, tutto giocato nel senso del probabile, dove le scelte, pur maturate nell’esperienza, devono essere rapide, e sempre saranno tentativo e rischio.

Un’opera musicale nuova in prima esecuzione (di Cosimo Colazzo) dedicata a testi di Emilio Villa. Alla Sala Filarmonica di Rovereto

2 Marzo 2017
20:30a22:00

Continua il denso programma di appuntamenti della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”, in questo periodo particolarmente concentrata sui rapporti di musica e poesia, nel mentre propone un ponte che dall’antico raggiunge il contemporaneo.

Mercoledì 1 marzo, tra mattina e pomeriggio,  è stata la volta di Petrarca indagato da un grande storico della letteratura come Giorgio Ficara, e in parallelo il concerto del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio, della Scuola di Canto Rinascimentale e Barocco del Conservatorio con il Bonporti Antiqua Ensemble, impegnati su un programma di autori del ‘500 che hanno musicato i versi di Petrarca.

Si prosegue ora sul versante del contemporaneo poetico e musicale.

Giovedì 2 marzo è la volta di un’opera musicale vasta  del  compositore Cosimo Colazzo  dal titolo Les dés des ordres dedicata alla poesia sperimentale di Emilio Villa. L’opera   propone già nel titolo il senso che testo e musica vogliono condividere, del caso come fattore, nel contempo, di decostruzione e costruzione.

Emilio Villa (1914-2003), è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue nel gusto di associazioni e derive.  La scrittura per Villa è in uno stato di fluida prossimità con la voce, con la phonè. È corpo: il senso della materialità e del corpo della lingua, in quanto voce, anche quando è scrittura (non a caso se ne interessò Carmelo Bene). Come rileva Aldo Tagliaferri – “è stato uno dei maggiori rappresentanti della cultura europea del Secondo Novecento. Occupa una posizione centrale e addirittura unica, se teniamo conto della vastità dei suoi interessi e dei suoi rapporti con artisti di massimo rilievo”. La figura e l’opera di Villa stentano ancora oggi ad affrancarsi da quella “clandestinità” che, del resto, è stata programmaticamente perseguita dallo stesso Villa, interprete di una “avanguardia permanente”. Contro ogni accomodamento istituzionale, Villa ha praticato il rifiuto del domicilio – in movimenti, gruppi, tendenze – contro  ogni accademia. Da qui anche il suo nomadismo culturale – oltre che esistenziale – che lo ha portato a navigare dentro vari spazi culturali, all’interno di saperi diversi: poesia, critica, arte, filologia, linguistica. Il gusto della parola lo porta ad approfondire le etimologie,  a seguire i rami delle trasformazioni verbali, di deviazioni e mutazioni, i passaggi attraverso le lingue. Seguendo questi percorsi prende forma la sua poesia fatta di complesse testure plurilinguistiche. 

Sono due le opere musicali di Cosimo Colazzo in programma, entrambe in prima assoluta. Les dés des ordres (1915/1917), nella nuova versione per voce recitante, sassofoni, viola e pianoforte, mette in musica una serie inedita di testi poetici (oggetto di studio della ricercatrice Bianca Battilocchi),  che propone al centro il concetto poetico dei tarocchi, con le evocazioni che esso suscita, del senso del labirinto e del chaos.

Il testo è interpretato e cantato da una voce di baritono (il grande Roberto Abbondanza, specializzato nel repertorio contemporaneo e in quello antico), in combinazione con un ensemble strumentale a geometrie variabili (nell’interpretazione del MotoContrario ensemble, che si presenta nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Andrea Mattevi alla viola, Cosimo Colazzo al pianoforte).

La musica si muove nel senso della performance labirintica. La voce si esalta nella pluralità delle lingue (reali o reinnestate), l’ensemble strumentale elabora pattern in complesse stratificazioni poliritmiche, lavorando ossessivamente su stringhe, ripetizioni e varianti.

Irriverente è Tenzone (2016), per voce (baritono) e pianoforte, dove la musica di Colazzo si esprime in sillabati serrati, dalle ritmiche complesse e sincopate, che impegnano in tenzone voce e pianoforte, e che danno musicalmente il senso di una lingua poetica che sborda e esplode graffiante e sarcastica.

Un’occasione speciale e da non perdere. L’appuntamento è   parte della serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre, sempre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa (e in parallelo un concerto di Andrea Mattevi e Emanuele Dalmaso, con musiche contemporanee);  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi (in parallelo il concerto pianistico di Cosimo Colazzo con musiche di autori che vissero la guerra, al fronte o nell’impegno civile dentro le società di appartenenza); e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia tra gli scopritori delle onde gravitazionali; seguito il 24 febbraio dalle riflessioni sui pregiudizi dell’antigiudaismo discussi da Giuliana Adamo e Ugo Morelli e il 1 marzo dalle riflessioni sul Canzoniere petrarchesco da parte di Giorgio Ficara (con il concerto del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di musiche del ‘500 su testi di Petrarca). La manifestazione  – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati, media partner Corriere del Trentino – ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

Concerto di Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo con musiche di autori ebrei perseguitati, ridotti in campo di concentramento o costretti al dispatrio

25 Febbraio 2017
20:30a22:00

Riflettere, ricordare, indagare e discutere sul tema dell’antigiudaismo:  lo si può fare anche in musica  proponendo le opere di autori ebrei, nati, cresciuti, formatisi  in Europa  che  sono stati perseguitati  per le loro origini:  differenze culturali e di religione  sono diventate, nel loro caso, leve per politiche di violenta pulizia  etnica.

E’ quanto fa il concerto che propone il duo composto da Emanuele Dalmaso (sassofono) e Cosimo  Colazzo (pianoforte), in programma nell’ambito della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”,  sabato 25 febbraio alle ore 20.30 alla Sala Filarmonica di Rovereto.

Già il giorno precedente (venerdì 24 febbraio) si è parlato di antigiudaismo in un incontro culturale  tenuto al mattino (ore 10.30) presso l’Aula Magna del Liceo Vittoria e nel pomeriggio (alle 17) presso la Biblioteca Civica di Rovereto, con Giuliana Adamo docente presso il Trinity College di Dublino e Ugo Morelli professore all’Università di Bergamo.

Il concerto del Duo Dalmaso-Colazzo (sabato 25 febbraio, Rovereto, ore 20.30, Sala Filarmonica)  indaga il tema dell’antigiudaismo attraverso la musica e le  opere di autori ebrei perseguitati dal nazismo, deportati e uccisi, o costretti alla fuga e all’esilio. Significativamente reca il titolo “La cenere e i dispersi” a ricordare quanti furono soppressi, resi cenere dispersa agli elementi, o privati di ogni diritto di cittadinanza, costretti alla fuga, al dispatrio, all’esilio per evitare una fine segnata. Si va da Erwin Schulhoff, che, ebreo di idee comuniste, fu internato in un campo di concentramento in Germania, dove morì presto di stenti e malattia; a Paul Dessau, che riparò negli Stati Uniti, per poi, nel dopoguerra rientrare in Germania, nella Germania dell’Est orbitante intorno all’Unione Sovietica, e qui compositore di punta anche per la collaborazione con Bertolt Brecht; da Darius Milhaud, che, di cultura ebraica, compositore assai noto, lascia la Francia occupata per trovare ospitalità negli Stati Uniti (come altri intellettuali, studiosi, artisti, scienziati provenienti dall’Europa); a Bernhard Heiden (in origine dal cognome Levi) che negli Stati Uniti troverà stabile riparo insegnando composizione all’Indiana University; al caso di Paul Ben-Haim (nato Paul Frankenburger), di cultura tedesca, che, probabilmente prefigurando l’apocalisse, lasciò la Germania nel 1933, per coltivare l’idea e il sogno dello stato ebraico in Palestina.

I due eventi in programma dedicati al tema dell’antigiudaismo – incontro culturale e concerto – rientrano nella serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi s

Voci compositive dalla Grande Guerra. Un concerto di Cosimo Colazzo con un programma di autori che la vissero direttamente al fronte o dall’interno della vita civile. Per ‘Sapere e futuro’ alla Sala Filarmonica di Rovereto

18 Dicembre 2016
18:00a20:00

Dopo l’incontro culturale che l’Associazione culturale ‘Piazza del Mondo’ organizza (venerdì 16 dicembre alle 10.45 al Liceo Rosmini di Rovereto) nell’ambito della manifestazione ‘Sapere e futuro’, sul tema della Grande Guerra, con il grande storico Mario Isnenghi, professore emerito dell’Università di Venezia e autore di saggi imprescindibili sull’argomento, è la volta di un concerto pianistico del massimo interesse, perché indaga, nella chiave musicale, il periodo storico e quell’evento – la guerra mondiale – che interrogò fortemente le identità intellettuali e artistiche di tutti, e anche di quanti lavoravano nell’ambito della cultura.

Il concerto, tenuto dal pianista e compositore Cosimo Colazzo, è in programma (sempre nell’ambito di ‘Sapere e futuro’) domenica 18 dicembre alle ore 18 alla Sala FIlarmonica di Rovereto (in Corso Rosmini 86). Presenta musiche di autori che hanno vissuto in diretta la guerra ai vari fronti: come Bliss, inglese, ufficiale di artiglieria, ferito e intossicato dai gas; Schulhoff ceco, che la combattè in Galizia contro il fronte russo, anche lui ferito nel corpo e provato psicologicamente; Miaskovskij, che la combattè, viceversa, dalla parte dei russi, e per il quale la guerra fu l’evento decisivo – come scrive – che richiese una nuova e diversa precisione del suo linguaggio. Ci sono poi coloro che, impegnati nella dimensione civile, scrivono apposite composizioni, per sostenere la propria parte, riflettendo insieme sulla realtà cruda della guerra: così Debussy e il nostro Mascagni (in opere diverse nello stile dei due autori, e comunque sobrie e antiretoriche). Oppure Casella, interventista, ma presto consapevole della catastrofe comunque irredimibile che è questa particolare guerra, vorace e quasi senza un orizzonte finale: le sue opere dure e dissonanti, che significano, all’epoca, proprio qesto stato di dura lacerazione della coscienza. Nel programma sono incluse alcune opere di Colazzo, che nella ritmica fredda e inesorabile, oppure nei silenzi estremi, testimoniano di un’attuale riflessione sulla guerra, e anche di una protesta contro.

Gli eventi di ‘Sapere e futuro’ sono organizzati dall’Associazione culturale ‘Piazza del Mondo’ in collaborazione con l’Associazione Filarmonica di Rovereto econ l’Associazione MotoContrario di Trento, con il contributo di Fondazione CARITRO e Regione Autonoma di Trento, con il patrocinio di Accademia Roveretana degli Agiati, Museo storico della Guerra, Comune di Rovereto, mentre media partner è il quotidiano ‘Corriere del Trentino’. Si sottolinea anche la collaborazione con vari istituti scolastici sul territorio.

L’ingresso al concerto è libero


DOMENICA 18 DICEMBRE 2016 


18:00 | Rovereto (TN) | Sala Filarmonica – Corso Rosmini 86


Concerto

UN SALTO NEL BUIO. MUSICA E GRANDE GUERRA

Pianista COSIMO COLAZZO


Ingresso libero


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PROGRAMMA

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950) – Eccentricities sei pezzi per pianoforte (1917-1922) op. 25

Andante semplice – Allegro tenebroso e fantastico – Largo e pesante – Quieto – Allegro vivace – Molto sostenuto ed espressivo

Arthur Bliss (1891-1975) – Two Piano Pieces (1923)

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

Claude Debussy (1862-1918) – Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914)

Pietro Mascagni (1863-1945) – Sunt lacrymae rerum! (1914)

Alfredo Casella (1883-1947) – Sonatina (1916) op. 28

Allegro con spirito – Minuetto – Finale

 …………………………

Cosimo Colazzo (1964) – I fragorosi silenzi, la fine (2015) 

Igor Stravinskij (1882-1971) – Piano-rag-music (1919) 

Ervin Schulhoff (1894-1942) – Fünf Pittoresken (1919) op. 31

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

Cosimo Colazzo (1964) – Jeux de contrastes (2015)


NOTE BIOGRAFICHE DI COSIMO COLAZZO

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato, per sue opere, in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, con particolari apporti interpretativi e di ricerca artistica rispetto ad autori come Mjaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Lopes-Graça, Mompou, ecc. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.


NOTE AL PROGRAMMA DEL CONCERTO

Un concerto pianistico con, in programma, autori che hanno vissuto direttamente la guerra su fronti opposti, come il russo Miaskovski, l’inglese Bliss, il ceco Schulhoff. Vengono presentate opere di quel periodo o subito successivo. L’esperienza della guerra è formativa del loro linguaggio musicale, lo precisa spesso in termini di protesta e di rifiuto della tradizione europea (Schulhoff; Bliss), o di un timbrismo scuro (Miaskovskij). Altri autori, nello stesso periodo, vivono la guerra da una prospettiva di vita civile, dentro una società che nondimeno è segnata dalla guerra. Anche qui opere che si rivolgono alla guerra con una sensibilità malinconica e ripiegata (Debussy; Mascagni), oppure risentendola nei termini della dissonanza e della atonalità (Casella).

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950), Eccentricities: sei pezzi per pianoforte (1917-1922) op. 25. (Andante semplice; Allegro tenebroso e fantastico; Largo e pesante; Quieto; Allegro vivace; Molto sostenuto ed espressivo). Mjaskovskij combattè nelle fila dell’esercito russo durante la prima guerra mondiale, sul fronte che, in Galizia, opponeva i russi agli austriaci. Ricorda l’esperienza come un avvenimento decisivo rispetto alla sua ricerca, all’evoluzione del suo linguaggio e del suo stile, nonché come fattore di profonda trasformazione spirituale della persona. Così scrive: «La guerra ha profondamente arricchito la mia riserva d’impressioni interiori ed esteriori, e allo stesso tempo ha schiarito le mie idee musicali. La maggior parte delle mie composizioni del fronte ha un carattere, se non più chiaro, almeno più obiettivo». Fu ferito e, mentre era convalescente, si dedicò alla composizione della Sinfonia n. 4. Sempre negli anni della guerra compose la fortunatissima Sinfonia n. 5. L’esperienza della guerra è presente quando compone le prime idee per Eccentricities, opera che porterà a termine negli anni Venti, impregnata di timbriche scure, di fantasie sonore tenebrose richiamate da significative didascalie.

Arthur Bliss (1891-1975), Two Piano Pieces (1923) (‘Bliss’ [A One-Step]; The Rout Trot). Arthur Bliss ha  partecipato alla prima guerra mondiale, già subito all’avvio, come volontario nella British Army, servendo con onore nel corpo delle Grenadier Guards. “Il mio temperamento – scrive – mi richiede di assumere delle scelte e un ruolo attivo, non passivo. Io vedo me stesso in azione”. La sua musica procede in parallelo con questo suo atteggiamento estroverso, pronto a intervenire, partecipare. La Guerra coincide con un passaggio di maturazione della sua personalità, sotto il profilo umano come artistico. Ed è in una tale condizione di cambiamenti, che egli sta vivendo intensamente, che incontro il jazz. La sua formazione colta si apre a un’altra cultura, che lo colpisce davvicino, complice l’esperienza militare. Dal 1917 le truppe americane sono in Europa e portano con sé una musica nuova. I giovani europei ne sono affascinati. Bliss risponde adottando, in sue composizioni, riprese di ritmi, motivi, armonie, che vengono dal jazz, da nuove, bizzarre, scatenate danze che arrivano anche attraverso la radio e i grammofoni sempre più diffusi.

Claude Debussy (1862-1918), Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914) per pianoforte. La partitura, idealmente rivolta alla nazione belga, dichiara il suo essere solidale con il destino di quel popolo che, nel 1914, ha subito l’invasione tedesca, nonostante il  paese fosse neutrale. Si parla significativamente di «stupro del Belgio», per intendere quanto subìto dalla sua popolazione, vittima di veri e propri crimini di guerra, nonostante la salvaguardia sancita da patti internazionali. Debussy espresse parole di disapprovazione per la guerra, in quanto essa è radicalmente altro dall’Arte che inibisce e opprime. Il suo nazionalismo lo porta a sottolineare con forza il senso dell’identità francese –  che ha a che fare con specifiche linee evolutive della storia e con il maturare di una continuità coerente con le proprie tradizioni culturali – ma mai avrebbe esaltato, con la propria arte, la necessità della guerra, in quanto profondamente convinto della radicale incompatibilità tra le due.

Pietro Mascagni (1863-1945) Sunt lacrymae rerum! (1914) per pianoforte. È il contributo di Pietro Mascagni all’iniziativa dello scrittore Hall Caine, che aveva chiesto l’intervento di vari artisti europei per una pubblicazione comune, volta a celebrare la resistenza del Belgio contro la Germania, che aveva invaso il Belgio nonostante fosse neutrale. La pubblicazione, voluta e sostenuta dal «The Daily Telegraph» che ne sarà l’editore, è il King Albert’s Book. A Tribute to the Belgian King and People from Representative Men and Women throughout the World. Mascagni scrive un pezzo breve – il cui titolo, Sunt lacrimae rerum!, è ripreso dal verso 462 del I libro dell’Eneide – rappresentativo di una volontà di approfondimento nella commemorazione. La scrittura è volutamente disadorna, fatta di una melodia spoglia e soprattutto di accordi, mentre l’armonia si rende complessa e tende a evitare percorsi lineari e risolti.

Alfredo Casella (1883-1947), Sonatina (1916) op. 28 per pianoforte. Le opere che Alfredo Casella scrive nel periodo della Grande Guerra sono frutto di un’esperienza di ricerca radicale, che ribalta ogni stato convenzionale del suono. Sono partiture che ricercano l’urto, la dissonanza, che sentono l’armonia come esperienza timbrica, che estendono lo spettro della tastiera pianistica a cercare anche gli stati del rumore, della materia quasi informale. La ritmica a volte è ossessiva, primitiva. Il sogno della forma precisa e oggettiva, polemicamente anti-romantica, cui rinviano alcuni sottotitoli con il loro richiamo a formule storiche (si veda, ad esempio, il movimento interno, Minuetto), si mescola a questa ricerca che appare invece sostanzialmente aperta, dai confini non dati. È musica complessa, fortemente interrogativa e problematica, come i tempi storici che Casella sta vivendo.

Cosimo Colazzo (1964), I fragorosi silenzi, la fine (2015) per pianoforte. La guerra ci raggiunge nella forma di video che rivelano immagini di luce, come esplosioni senza suono. La nostra percezione, mediata da uno schermo, le vive irreali. Ma hanno carico di morte e di fine. Il compositore richiama quel silenzio che è di morte lontana: atroce morte silente, rallentata, distillata in un silenzio evaporato e stupefatto.  Silenzio fragoroso. Silenzio sensibilizzato e teso: per non dimenticare.

Igor Stravinskij (1882-1971), Piano-rag-music (1919) per pianoforte. Stravinskij ha molto vivo il senso della composizione come qualcosa di oggettivo, forma e materiali che si esaltano nelle loro qualità concrete, di ritmo, timbrica presente. Riduce per questo ogni nebbia espressiva, che tradisca la retorica dell’io. Ciò accade molto nella fase in cui vive la guerra (la prima del secolo che infiammi tutta Europa e il mondo), le sue conseguenze, esule volontario in Svizzera. Qui sperimenta il senso di un linguaggio ridotto, di forme essenziali. Come se, di fronte ad un evento cruciale e distruttivo, la vita assumesse consapevolezza di se stessa negli aspetti più puri e basici. L’attenzione per il jazz, visibile in alcune opere, tra cui Piano rag music (1919), gli serve come ulteriore apertura, verso un mondo culturale altro, capace di relativizzare o contrastare ironicamente alcune tradizioni retoriche. Ma l’accostamento al jazz è nel segno anche qui, di una distanza. Nessun abbandono. Dissonanze acide, accostamenti netti e senza sfumature, oggetti musicali diversi e sovrapposizioni, stratificazioni in piena evidenza

Ervin Schulhoff (1894-1942), Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte (Foxtrott, Ragtime, In futurum, One-step, Maxixe). Lo scoppio della prima guerra mondiale fu evento decisivo per Schuloff, ciò che lo forgiò e spinse il suo linguaggio in direzioni radicali. Fu arruolato nell’esercito austriaco. Inizialmente fu di stanza a Praga, ma poi combatté in Ungheria. Nel 1916 fu ferito alla mano da una granata e subì un grande shock nervoso. Nel 1917 combatté sul fronte russo. Alla fine della guerra sentì il peso di un’esperienza devastante. Ne emerse disilluso, ma anche con una grande rabbia, che esprimeva in opere provocatorie e sperimentali, anche dada, contro ogni residuo neoromantico, mentre politicamente accoglieva le idee socialiste. Dà spazio all’alterità del jazz, con il suo nerbo giovane e ritmico. Ma il suo gioco non è solo leggero se, nella leggerezza ironica, dirige lo sguardo direttamente verso il nulla, il vuoto, la pagina bianca. In un brano delle Fünf Pittoresken, dal titolo In futurum, visionario e ironico, irrora la pagina di sole pause e qualche gioco grafico, dando così spazio al silenzio, all’alterità forse dispersa. Un gioco o una seria interrogazione che anticipa di molti anni quanto Cage avrebbe più tardi trovato e messo in scena. Qui probabilmente con un diverso tessuto di significati, perché vi è iscritto il senso stravolto della guerra e del tramonto dell’Europa, divenuta un enorme campo di battaglia.

Cosimo Colazzo (1964), Jeux de contrastes (2015) Oggi la guerra è confinata in una dimensione asettica, ridotta a mera questione tecnica, di controllo e delimitazione razionale, professionale, di un male relativo. Lo scacchiere mondiale tutto riduce a gioco, dove la morte e la vita perdono il senso dei corpi e dei destini individuali. Così, paradossalmente, questo brano, esprime il senso del ritmo composito e multiforme, del ‘gioco’ e dei ‘contrasti’, e simultaneamente organizza e rapprende la sonorità – diversamente da altre opere dell’autore, che ambiscono al flusso di rapporto tra suono e silenzio – in una dimensione solida, precisa e netta.


INFO: segreteria@piazzadelmondo.it


Invito Concerto Cosimo Colazzo – programma di sala

Corpo a corpo col jazz. Concerto di Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo

19 Novembre 2016
20:45a22:45
TrentinoInJazz 2016 – Ai confini e oltre
Sabato 19 novembre ore 20.45, Trento, Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto – V. Calepina 1

CORPO A CORPO COL JAZZ
Dal Novecento a oggi, avanguardie e jazz

Emanuele Dalmaso – sassofoni

Cosimo Colazzo – pianoforte

Nell’ambito di TrentinoInJazz – Ai confini ed oltre

All’inizio del ‘900 alcuni dei ritmi che agitano gli Stati Uniti raggiungono l’Europa. Sono ritmi provenienti dal sottofondo della cultura afroamericana.
L’incontro con questi nuovi linguaggi apre ai compositori europei di area classica nuove strade che vengono percorse. L’attenzione è tutta volta al ritmo. Il jazz è percepito come ritmo pulsante, scosso da sincopi e asimmetrie, legato al movimento del corpo ovvero al ballo. Il linguaggio del jazz, interpretato in tal modo, feconda poetiche musicali che attraverso il gioco, l’ironia e il gusto del leggero mettono volutamente in crisi la retorica tradizionale della musica classica legata al sentimentalismo romantico.
Oggi lo sguardo può confidare in una prospettiva storica lunga, che ha visto combinazioni molto variate del rapporto tra spirito d’avanguardia e jazz. Il concerto apre una finestra anche su espressioni recenti dell’avanguardia musicale che vive un rapporto con certe suggestioni del jazz. Verranno eseguite musiche di Paul Dessau, Cosimo Colazzo, Mario Carro, Erwin Schulhoff, Graham Fitkin.

PROGRAMMA

 Paul Dessau (1894-1979)

Suite (1935) per sassofono contralto e pianoforte

Petite Ouverture – Air – Serenade

Cosimo Colazzo (1964)

Tenzone (2016) per sassofono baritono e pianoforte

Mario Carro (1979)

Chugaeri (2015) per sassofono contralto e pianoforte

Erwin Schulhoff (1894-1942)

Hot-Sonate (Jazz-Sonate) (1930) per sassofono contralto e pianoforte

I – II – III – IV

Cosimo Colazzo (1964)

Inductus  (2016) per sassofono soprano e pianoforte

Graham Fitkin (1963)

Gate (2001) per sassofono soprano e pianoforte

GLI INTERPRETI

Emanuele Dalmaso si è diplomato in Sassofono al Conservatorio di Musica di Trento sotto la guida di Armando Ghidoni, con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Ha studiato anche con il sassofonista Pepito Ros e ha seguito vari corsi di perfezionamento con David Brutti. Insegna presso la Scuola Musicale ‘Il Diapason’ di Trento. Ha tenuto seminari sulle tecniche contemporanee per il sassofono al Conservatorio di musica di Trento. Ha tenuto una masterclass di Sassofono per l’Accademia estiva internazionale di Lasino,  È membro del Motocontrario ensemble, con il quale ha eseguito molte opere in prima esecuzione assoluta. Più in generale, come sassofonista, è protagonista di prime esecuzioni di opere scritte appositamente per lui. Membro del Duo ‘To B.E. 2’, sassofono e live electronics, per cui collabora con Raul Masu, ha pubblicato il CD ‘UP’ per l’etichetta Liarss. Suona in duo con il pianista Cosimo Colazzo e, sempre in duo, con il percussionista Federico Agnello. Dalmaso è Endorsing Artist di Légère, prestigioso marchio canadese di ance. Suona sassofoni Rampone & Cazzani.

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Sue opere sono state premiate in Concorsi nazionali e internazionali di composizione. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, con particolari apporti interpretativi e di ricerca artistica rispetto ad autori come Mjaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Lopes-Graça, Mompou, ecc. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. È autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

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Concerto di Cosimo Colazzo a Maynooth University

20 Ottobre 2016
13:00a14:30

Sem I Music Poster 2016_17_PRINT_A3_0Maynooth University – Music Department

Thursday, 20 October 2016 at 13:10

 Lunchtime Concert Series

A LEAP IN THE DARK. Music and the First World War

 A recital by

COSIMO COLAZZO, piano

 

Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij (1881-1950)

Eccentricities six pieces for piano (1917-1922) op. 25

Andante semplice – Allegro tenebroso e fantastico – Largo e pesante – Quieto – Allegro vivace – Molto sostenuto ed espressivo

Arthur Bliss (1891-1975)

Two Piano Pieces (1923)

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

Claude Debussy (1862-1918)

Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914)

Alfredo Casella (1883-1947)

Sonatina (1916) op. 28

Allegro con spirito- Minuetto – Finale

Pietro Mascagni (1863-1945)

Sunt lacrymae rerum! (1914)

Igor Stravinskij (1882-1971)

Piano-rag-music (1919)

Ervin Schulhoff (1894-1942)

Fünf Pittoresken (1919) op. 31

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

Biographical Notes on Cosimo Colazzo

Cosimo Colazzo, born in Melpignano (Lecce, Italy) in 1964, composer, pianist, orchestral conductor, is the author of a vast body of works, and has won prizes in national and international competitions. His music has been performed in various European countries, in the United States, in Latin America, in Japan, and it is published by Rai Trade – Contemporary. As a pianist, he has given concerts in Italy, in various European countries, and in the United States, and has engaged with contemporary and twentieth century musical styles, bringing particular interpretive and artistic contributions to the work of composers such as Lopes-Graça, Miaskovskij, Schulhoff, Ustvolskaya, Mompou, etc. He is a member of the research team of CESEM (Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical), at the Universidade Nova of Lisbon. At present he is a Professor in Composition at the Conservatorio di Musica, Trento (Italy), having been Director of that same Conservatory from 2005 to 2011. He is a faculty member and artist in residence, since 2012, at the Italian School of Middlebury College (VT), in the United States.

PROGRAMME NOTES

Nikolai Yakovlevich Miaskovsky (1881-1950), Eccentricities: six pieces for piano (1917-1922) op. 25. (Andante semplice; Allegro tenebroso e fantastico; Largo e pesante; Quieto; Allegro vivace; Molto sostenuto ed espressivo). Miaskovsky fought in the Russian army during the First World War, on the Galician front where the Russians and Austrians faced each other. He remembers that experience as a decisive one regarding his artistic development, the evolution of his language and style, as well as a factor of profound spiritual transformation of his inner self. He writes: “The war has greatly enriched my supply of internal and external impressions, and at the same time clarified my musical thought. Most of my sketches at the front have the quality of being, if not clearer, at least more objective”. He was wounded and, while convalescing,  he devoted himself to the composition of his Fourth Symphony. Also during the war years he composed his very successful Fifth Symphony. His experience of the war was still in his mind as he sketched his preliminary ideas for Eccentricities, a work that he was to complete in the 1920s, imbued with murky tones, dark fantasies of sound evoked through meaningful performance markings on the score.

Arthur Bliss (1891-1975), Two Piano Pieces (1923) (‘Bliss’ (A One-Step); The Rout Trot). Bliss was active in the war, immediately volunteered for the British Army, serving with distinction in the Grenadier Guards. “My temperament demands activity, not a passive role: I only feel myself in action”. His music would reflect those changes. The War coincided with his growing maturity as man and artist. From 1917, the year America’s involvement in the War, American ‘jazz’ music had caught the imagination of young Europeans. Bliss responded to the sweeping popular dance crazes – spurred by the rise of the portable gramophone and birth of national broadcasting – with Two piano pieces: A One-Step, appropriately entitled ‘Bliss’, and The rout Trot.

Claude Debussy (1862-1918), Berceuse héroique, pour rendre hommage au roi Albert I de Belgique et à ses soldats (1914) for piano. The score, ideally addressed to the Belgian nation, declares its solidarity with the destiny of the Belgian people who, in 1914, endured invasion by the Germans, despite being a neutral country. This episode is still remembered in a striking phrase, “the rape of Belgium”, signifying all that was suffered by the Belgians as they fell victim to war crimes, notwithstanding the protection guaranteed by international agreements. Debussy voiced his abhorrence of War, which he saw as the polar opposite to Art, which it constrains and suppresses. His nationalist feelings lead him to underline his powerful sense of French identity – which has to do with specific threads of historical development  and the preservation of a continuing culture, true to its own cultural traditions – but he never would have used his art to affirm the necessity of war, because he firmly believed that these two forces can never find common ground.

Alfredo Casella (1883-1947), Sonatina (1916) op. 28 for piano. The works that Alfredo Casella writes during the Great War spring from an experience of radical searching, overturning every convention of sound. These are pieces that seek out the shocking and the dissonant, that feel harmony as an experience of tone-colour, that extend the spectrum of the keyboard and also seek out states of sound, of matter almost without a form. The rhythmic cadence at times is obsessive, primitive. The dream of a precise and objective form, polemically anti-Romantic, evoked by some subtitles recalling historical conventions (see, for example, the middle movement, Minuetto), blends with this search which however appears essentially open, lacking any set boundaries. This is complex music, strongly interrogative and problematic, much like the historic times that Casella is living through.

Pietro Mascagni (1863-1945) Sunt lacrymae rerum! (1914) for piano. This is Pietro Mascagni’s contribution to an initiative by the writer Hall Caine, who had asked various European artists to take part in a joint publication to celebrate the Belgian resistance against the Germans, who had invaded Belgium despite its neutrality. The published project, King Albert’s Book: A Tribute to the Belgian King and People from Representative Men and Women throughout the World, was initiated and sustained by its future publisher, The Daily Telegraph. Mascagni wrote a short piece, whose title, Sunt lacrymae rerum!, taken from Book 1 of the Aeneid, verse 462, express a desire for a deeply felt commemoration. The writing is intentionally unadorned, created by a bare melody and above all by chords, while the harmony grows in complexity, avoiding linear paths and resolutions.

 

Igor Stravinskij (1882-1971), Piano-rag-music (1919). Stravinskij wrote Piano-Rag-Music in 1919 after the completion of The Soldier’s Tale. This work reflects his interest in jazz. Stravinskij achieves the deconstruction of a ragtime, where fragments of the jazz style are broken up and distorted in a grotesque Cubist image. Stravinskij, emigrated to France, was confronted with American jazz combos actively influential in Europe. Stravinsky’s knowledge of stylistic jazz properties was at first limited to scores brought to him from the United States by his colleague Ernest Ansermet. Stravinsky incorporates elements from his Russian period (ostinati, shifting accents, bitonality) with rhythmic and harmonic fragments from ragtime. The irregular meters give the piece an improvisatory character.

Erwin Schulhoff (1894-1942), Fünf Pittoresken (1919) op. 31 for piano (Foxtrot, Ragtime, In Futurum, One-step, Maxixe). The outbreak of the First World War was a decisive event for Schulhoff; it shaped him and drove his language in radical directions. Enlisted in the Austrian army, he was stationed in Prague at first, and then fought in Hungary. In 1916 he was wounded in the hand by a grenade, suffering a great nervous shock. In 1917 he served on the Russian front. By the end of the war he felt the weight of a devastating experience. He emerged from it disillusioned, but also filled with a great rage, which he expressed in provocative and experimental works, including elements of Dada, rejecting every trace of Neo-Romanticism, while politically he leaned towards Socialism. In one excerpt from Fünf Pittoresken, whose title In Futurum is both visionary and ironic, he sprinkles the page with nothing but rests and some typographic and visual jokes, thus giving space to silence, to an Otherness which has perhaps been shattered and dispersed. A game, or perhaps a serious questioning which anticipates by many years what Cage would later discover and bring to the stage. Here there is probably a different web of meanings, because Schulhoff’s work carries written within it a distraught sense of war and the decline of Europe, which has been turned into an enormous battlefield.

Migrazioni musicali: dall’America all’Europa. Un concerto di Cosimo Colazzo con musiche di Bliss, Casella, Milhaud, Stravinskij, Schulhoff e dello stesso Colazzo. Elementi del jazz, nei primi decenni del ‘900, concorrono alle poetiche nuove volte alla conquista di altri territori anche in direzione del ritmo. Per la Italian School del Middlebury College at Mills. alla Concert Hall del Mills College a Oakland, in California

17 Luglio 2016
19:45a21:30

Italian School Middlebury College @ Mills

Concert Hall Mills College – Oakland CA

Concerto

Domenica 17 luglio 2016 ore 19.45

Migrazioni musicali: dall’America all’Europa

Pianista Cosimo Colazzo

 

Arthur Bliss (1891-1975) – Two Piano Pieces (1923) per pianoforte

‘Bliss’ (A One-Step) – The Rout Trot

 Alfredo Casella (1883-1947) – Sonatina (1916) op. 28 per pianoforte

Allegro con spirito – Minuetto – Finale 

Cosimo Colazzo (1964)  Jeux de contrastes (2015) per pianoforte

Darius Milhaud (1892-1974) –  Caramel mou (1920) op. 68 per pianoforte

Igor Stravinskij (1882-1971) – Piano rag music (1919) per pianoforte

Erwin Schulhoff (1894-1942) – Fünf Pittoresken (1919) op. 31 per pianoforte

Foxtrot – Ragtime – In futurum – One-step – Maxixe

 

NOTE AL PROGRAMMA

All’inizio del ‘900 alcuni dei ritmi che agitano gli Stati Uniti raggiungono l’Europa. Sono ritmi provenienti dal sottofondo della cultura afroamericana. Il transito avviene in forme edulcorate e normalizzate, in modo che quel linguaggio possa essere tradotto in scrittura e rappresentato nei teatri del vecchio mondo. L’incontro con questi nuovi linguaggi apre ai compositori europei di area classica nuove strade che vengono percorse. L’attenzione è tutta volta al ritmo. Il jazz è percepito come ritmo pulsante, scosso da sincopi e asimmetrie, legato al movimento del corpo ovvero al ballo. Il linguaggio del jazz, interpretato in tal modo, feconda poetiche musicali che attraverso il gioco, l’ironia e il gusto del leggero mettono volutamente in crisi la retorica tradizionale della musica classica legata al sentimentalismo romantico.

Il concerto offre un’idea di questo passaggio particolarmente rilevante nei primi decenni del Novecento in autori quali Schulhoff, Milhaud, Stravinskij, Bliss, Casella.

Il dialogo tra jazz e classica attraversa, in fasi e modi diversi, tutto il secolo fino ad oggi. Il concerto presenta una composizione nuova di Cosimo Colazzo.

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee, È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, in Italia. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.