Franco Nasi, studioso di letteratura, traduttore, è finissimo esploratore delle lingue. In un suo articolo, apparso sulla rivista “Doppiozero”, parla di linguaggio e scrittura, e di come le parole possano disancorarsi dall’uso e dal senso attesi, rimesse radicalmente in gioco.Nel suo scritto, tra altri, tratta del libro di Paolo Cherchi che abbiamo pubblicato con le edizioni Milella (Lecce, 2024), sul tema della citazione, del gioco linguistico, della parodia, del falso, della trascrizione, titolo “Le ‘meraviglie’ di eco”.Ecco il link per poter leggere il bellissimo saggio/articolo di Franco Nasi su “Doppiozero”, rivista online di letteratura e cultura: https://www.doppiozero.com/la-letteratura-tra-fisica-e…
La collana “Risonanze” delle edizioni Milella di Lecce, diretta da Cosimo Colazzo, dopo l’uscita inaugurale di un libro di Paolo Cherchi (“Le ‘meraviglie’ di Eco”) si arricchisce di un secondo volume dedicato allo scrittore Vincenzo Consolo.
Questi i riferimenti bibliografici del libro: Giuliana Adamo (cur.), “Ritrovare Vincenzo Consolo. Storia, memoria e attualità nella sua opera”, con una premessa di Giulio Ferroni, scritti di Giuliana Adamo, Sebastiano Burgaretta, Luigi Camarilla, Miguel Angel Cuevas, Rosalba Galvagno, Nicolò Messina, Dario Stazzone (Edizioni Milella, Lecce, 2024, 144 p., ISBN 9788833290515).
Il libro, pubblicato con il contributo del Ministero della Cultura, Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, raccoglie gli interventi che si sono tenuti a Rovereto per una giornata di studi organizzata dall’Associazione Culturale Piazza del Mondo, dal titolo “Scrittura e impegno civile. Nel decennale della morte, Vincenzo Consolo e la sua eredità” (23-24 Novembre 2022. Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto, Sala Multimediale).
Il volume si compone di scritti di accreditati studiosi dello scrittore siciliano e propone l’analisi dell’opera insieme, in alcuni casi, a testimonianze d’un rapporto di sodale amicizia.
Cosa emerge dal volume come nucleo qualificante di senso? La complessità della figura di scrittore di Vincenzo Consolo, che propone di vivere il mondo-linguaggio come una trama che bisogna sondare, guardare criticamente, disarticolare nel mentre si costruisce. Il mondo-linguaggio è segnato dal potere. E quindi bisogna saper entrarci, evitando di cedere alle illusorie certezze dell’evidenza, abitarlo con sensibilità, scoprire nella memoria il nascosto, nella storia il tacitato, e, guardando all’oggi, minando il senso comune e ogni imposizione. Un’attività di resistenza che non può essere semplicistico rifiuto, che deve ordinarsi alla logica della complessità. ‘Ritrovare Consolo’, allora, significa questo. Cercare, in un mondo che ha smarrito la capacità di osservare le cose criticamente e autonomamente, per performare secondo le attese, sempre più veloce e superficiale, il valore, invece, della scelta, della riflessione, della creatività autonoma.
Dal libro emerge l’importanza attuale di un’esperienza forse inattuale, ma essenziale proprio oggi, e che invita alla responsabilità verso arte, letteratura, scrittura e verso società e politica.
Cosimo Colazzo, dal 2024, dirige la collana “Risonanze” delle edizioni Milella, supportato da un comitato scientifico molto prestigioso – Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), Zygmunt Barański (University of Notre Dame), Nadia Cannata (Università Sapienza, Roma), Andrea Caranti (Università di Trento), César Camarero (compositore, Sevilla), Paolo Cherchi (University of Chicago, Accademico Lincei), Ilaria Colazzo (University of Leeds), Nicolò Messina (Universitat de València), Corinna Salvadori Lonergan (Trinity College Dublin), Francesco Sardelli (University of Melbourne), Marco Sonzogni (Victoria University of Wellington), Mário Vieira de Carvalho (Universidade Nova de Lisboa), Luciano Zampese (Université de Genève).
Lo spirito della collana è fotografato nella descrizione che la riguarda nel risvolto di copertina: “Un tessuto di risonanze tra discipline. Punti di vista diversi: confronto tra metodi, attitudini e culture. Una collana polifonica: umanesimo, scienze, arti in contrappunto. Il singolo che modula se stesso nel rapporto con l’altro: dialoghi, interazioni, complementarietà, integrazioni. L’ascolto dell’altro richiede una sospensione di confini, un’azione per smarginarli e renderli campo di transiti e traduzioni.”
A inaugurare la collana, a ottobre 2024, un libro di straordinario interesse, come tutti i libri di Paolo Cherchi, che ne è l’autore: filologo coltissimo, capace di tessere relazioni con fini tessiture dentro i periodi storici e tra periodi storici diversi, esploratore unico dentro le pieghe della storia, capace di trovare in ombre e dettagli mondi pieni di rivelazioni. Ecco i dettagli bibliografici del volume: Paolo Cherchi, Le ‘meraviglie’ di Eco, Milella, Lecce, 2024, p. 268.
Emeritus della Chicago University e accademico dei Lincei, pubblica così un libro sul tema della scrittura che è costantemente eco d’altra scrittura, costitutivamente doppia e specchio, in alcuni casi ponendo a centro creativo, capace di liberare meraviglie, sorprese e inquietanti risonanze, proprio quest’aspetto.
Cherchi tratta del tema della eco, dello specchio, delle risonanze, del falso, della copia, della trascrizione, del plagio. Concetti che sono vivi nel contesto della cultura barocca, ma che non mancano di esserci vicini e parlanti.
Colazzo dice del libro di Cherchi: “Non potevamo chiedere di meglio per inaugurare la nostra nuova collana Risonanze, che trova un suo battesimo di grande valore nel libro che l’avvia. Per l’autore, filologo di prestigio internazionale, già docente alla Università di Chicago, ora Emeritus e accademico dei Lincei (e partecipe del Comitato scientifico della collana), e per il testo che propone, tessuto tra i meandri del labirinto dei richiami e delle risonanze testuali. Specchi, anamorfosi, echi da autore ad autore, da genere a genere, di contesto in contesto in un vasto, caleidoscopico circuito di rimandi che orchestra da grande maestro. Ci spiega così, nella sua maniera affabile, antiaccademica, ironica – ma quanto profonda di conoscenza e capacità di visioni e connessioni –, in fondo, come funzionano cultura e linguaggio, creatività, trasmissione e traduzione di saperi. Lo ringraziamo per il dono prezioso di questo libro, augurandogli di incontrare lettori e lettrici che vi si avventurino con curiosità e gioia. Un ringraziamento va anche alle edizioni Milella, che avviano con noi l’avventura di una nuova collana, in uno spirito di naviganti della cultura, come vorremmo essere.”
Paolo Cherchi, filologo romanzo, Emeritus Professor alla Chicago University, Accademico dei Lincei (socio straniero), è autore di un’importante bibliografia che spazia storicamente attraverso secoli, letterature, contesti. Ha scritto oltre 400 pubblicazioni scientifiche tra monografie, curatele, saggi, articoli e recensioni. Nel 2000 ha ricevuto il riconoscimento speciale della giuria del Premio Dessì.
Cosimo Colazzo è autore di un saggio, Webern e Goethe. Reti di relazioni, tra serie e urpflanze, pubblicato recentemente all’interno di un volume, a cura di Pier Alberto Porceddu Cilione, dal titolo Contributi a Interpretazione. Reti di relazioni generate da un’opera d’arte – Vol. III (Mimesis, Milano-Udine 2024, ISBN 9791222311845).
Il saggio di Colazzo tratta del pensiero compositivo di Anton Webern in relazione alla filosofia della natura di Johan Wolfgang Goethe, soprattutto nel riferimento al concetto/immagine dell’Urpflanze, più volte richiamato dal compositore quale metafora viva di ciò che è la creatività artistica e soprattutto la sua idea di composizione, di germinazione frutto di una logica formale che è contestualmente del vivente prodursi musicale.
Quest’asse di indagine conduce a porre in interazione le riflessioni del compositore con quanto può emergere all’analisi compositiva, così che quel riferimento si innesta in concreti aspetti del discorso musicale weberniamo.
Il saggio approfondisce opera e pensiero di Webern, nella cornice di un contesto culturale attivo nella prima parte del Novecento, dove un ruolo importante è svolto dal pensiero di Goethe. Webern è ispirato dal suo pensiero della natura e dell’arte, dalla sua idea di forma ricercata e definita in entrambi i domini in un gioco di rispecchiamenti capaci di essere generativi e creativi.
Se questa è la sensibilità che Webern va coltivando con le sue riflessioni, con la sua musica, con le sue letture, allora il Webern di cui si appropria lo sperimentalismo del secondo dopoguerra abbisogna di essere passato al vaglio di un webernismo critico.
Ricordiamo che il tema di Webern, della necessità di una rilettura critica di Webern, e del rapporto tra pensiero di Webern e Goethe, è stato al centro di un saggio di Cosimo Colazzo pubblicato molti anni fa dalla “Nuova Rivista Musicale Italiana”: Cosimo Colazzo, Le metamorfosi del tempo. Per un webernismo critico. La concezione musicale di Anton Webern in rapporto al pensiero di J. W. Goethe, in «Nuova Rivista Muiscale Italiana», n. 1, gennaio-marzo 1994, Nuova Eri edizioni, pp. 57-68.
Un saggio di Cosimo Colazzo, dal titolo “Filosofia di Rosmini e pensiero dell’arte astratta in Carlo Belli”, appare nell’ultimo numero di “Rosmini Studies” – 11 (2024), pp. 77-89 -, rivista dell’Università di Trento.
Carlo Belli fu acceso sostenitore delle avanguardie e teorico dell’arte astratta in Italia negli anni ’20-’30 del secolo scorso. Gli sono punti di riferimento le avanguardie del primo Novecento e quella palestra intellettuale di nuove idee che fu rappresentata dal fenomeno delle “Riviste” in Italia.
Il saggio esplora l’originale combinazione in Belli tra l’antipositivismo di Bergson e il pensiero platonico di Rosmini, che si combinano nella sua ricerca e militanza intellettuale che riguarda l’arte astratta e l’architettura razionale.
La Pinacoteca
d’arte contemporanea del Centro Studi per la Val di Sole (nata nel 2022
come osservatorio sulle pratiche artistiche della comunità locale), in
collaborazione con il Comune di Cles, organizza la tavola rotonda
“L’esperienza della bellezza nel tempo presente” che si terrà presso il Palazzo
Assessorile di Cles, giovedì 12 dicembre 2024alle ore 20.30.Il
concetto di bellezza è da sempre un tema centrale nel dibattito sulle arti e la
filosofia. Da Platone a Kant, da Hegel a Nietzsche, da Hutcheson a Adorno, da
Scruton a Eco, la dialettica del bello ha disegnato una costellazione di
letture e teorie diversificate. Nella seconda metà dell’Ottocento la
riflessione filosofica intorno all’idea del bello tematizza il rapporto che
unisce la bellezza, pensata nella sua stretta connessione con la nozione di
arte, e la sfera della vita, considerata nella sua contingenza e insuperabile
temporalità. Nel solco di questo dibattito imperniato sull’indissolubile
rapporto che unisce l’idea di arte e la nozione di pathos (vita) si colloca la riflessione attorno alla quale è
costruita la tavola rotonda “L’esperienza della bellezza nel tempo presente”
proposta dalla Pinacoteca di arte moderna e contemporanea del Centro Studi per
la Val di Sole. Che ruolo assume la bellezza in una società dominata dal
digitale e da un compulsivo consumo dell’effimero? In un mondo sovrastato dalla
«dittatura delle emozioni immediate» (M. Pappalardo, 2020) come può
sopravvivere “l’esperienza del bello”, intesa come apertura percettiva che
richiede silenzio, sguardo attento e ascolto paziente? Nell’epoca del «bello»
artificiale è possibile pensare a un’estetica della bellezza come fonte di
benessere psicologico per il singolo e la collettività? Attorno a questi
quesiti si snoda la riflessione proposta dalla Pinacoteca in una tavola rotonda
pensata come momento dialettico interdisciplinare, dalla filosofia alla musica,
dalla storia dell’arte contemporanea alla letteratura.
Dopo le introduzioni di Fiorenzo
Degasperi (esperto d’arte, autore di numerose monografie e curatore di
mostre e incontri culturali) e Romina Zanon (coordinatrice della
Pinacoteca, fotografa e docente di Storia e tecnica della fotografia presso
l’Università degli Studi di Udine), interverranno Roberta Bonazza (Curatrice
di mostre e di progetti culturali trasversali alle arti, autrice e
documentarista), Giuliana Adamo (fellow del Trinity College di Dublino e
presidente dell’Associazione Piazza del Mondo) e Cosimo Colazzo (compositore
e docente di Composizione al Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento).
L’evento, con ingresso libero, è curato
dal Comitato di gestione della Pinacoteca d’arte contemporanea del Centro Studi
per la Val di Sole formato da Tiziana Ambrosi, Carla Cardinaletti, Elisa
Iachelini, Marcello Nebl, Mauro Pancheri, Romina Zanon.Per
informazioni: pinacoteca@centrostudiperlavaldisole.it – 328/8033050.
L’Associazione Culturale Piazza del Mondo collabora a un’iniziativa del Conservatorio Superior de Musica Manuel Castillo di Siviglia in Spagna che ha organizzato tra ottobre e dicembre il “Compositores en Sevilla. II Encuentro de Otoño”, una serie di masterclass e incontri con studenti, anche con nuove esecuzioni di opere. Si sono già svolti gli incontri: con Benet Casablancas, incentrato sull’analisi musicale (metodi, oggetti, processi, esiti; 18 e 19 ottobre); con César Camarero, compositore, sulla sua opera, con una nuova esecuzione in prima di un suo brano, “Transparente, vacio, ciego, alado” per ensemble di chitarre (prima esecuzione dell’opera 31 ottobre, masterclass 13 novembre). Ora è la volta del terzo modulo affidato a Cosimo Colazzo. Nel periodo 5-9 dicembre si terranno: audizioni di brani selezionati di studenti compositori del Conservatorio di Siviglia (con una commissione presieduta dal direttore del Conservatorio Israel Sánchez López, e la presenza di compositori – Colazzo e Camarero – oltre che di interpreti e docenti); e la masterclass tenuta da Cosimo Colazzo sulla propria musica (caratteristiche di linguaggio, suono, procedimenti compositivi, tecniche).
Ricordiamo che in primavera si è tenuta presso il Conservatorio di Siviglia una masterclass di Composizione per ensemble con Agorart ensemble: un’altra collaborazione che ha riguardato l’Associazione Culturale Piazza del Mondo. Nell’incontro primaverile, con la masterclass si tennero anche due concerti di Agorart ensemble: uno con repertorio contemporaneo di autori internazionali; un altro con autori studenti compositori del Conservatorio di Siviglia, partecipi della masterclass impartita.
Peraltro quest’ultimo concerto con in programma le musiche di studenti compositori del Conservatorio di Siviglia viene replicato in Italia, a Trento, presso l’Auditorium del Conservatorio di musica F.A. Bonporti nell’ambito della rassegna di concerti “Mondi Sonori”, il prossimo 11 dicembre.
Il nuovo appuntamento sivigliano di dicembre risalta come una splendida nuova occasione di scambio e confronto, su composizione, musiche nuove, percorsi e itinerari di creatività oggi, in rapporto anche a esperienze di giovani compositori. Tutto di estremo interesse, come sempre accade nella relazione con il Conservatorio Superior de Musica di Siviglia, un’istituzione fertilissima di iniziative e creatività.
Echeggiano poesia e musica nel prossimo concerto organizzato da Associazione Culturale Piazza del Mondo, a Rovereto, Sala Filarmonica, mercoledì 4 dicembre ore 20:30.
Con Salis Duo, composto da Davide Baldo (flauti), Flora Vedovelli (arpa). In questa occasione in dialogo con la parola poetica nella voce recitante di Giuseppe Calliari, che intonerà versi di Giovanni Pascoli (da Myricae e Canti di Castelvecchio), Antonella Anedda (da Notti di pace occidentale, Donzelli), Maria Attanasio (Blu della cancellazione, La nave felice). Il tutto con musiche di Cosimo Colazzo.
Di seguito il programma della serata:
Echeggiano poesia e musica: un tempo del flusso, dell’accoglienza, dell’abbraccio. Altre coordinate: il lontano e il vicino secondo disegni di un altro paesaggio. L’altro e il prossimo trasfusi. L’attraversamento. Il transito
Programma
COSIMO COLAZZO (1964) Un campo, l’erranza, lo sguardo (2023) per flauto e arpa Un filo nel frattempo (2024) per arpa Ai bordi del sogno meridiano (2006) per flauto
Una lettura poetica da GIOVANNI PASCOLI (1855-1912): Allora Scalpitio da Myricae La voce da Canti di Castelvecchio
COSIMO COLAZZO E allora la voce, la morte (2017/2024) per flauto in Sol e arpa Verso l’oblio (2006/2024) per flauto e arpa
Una lettura poetica da MARIA ATTANASIO (1943): Frammenti dell’acqua mutante da Blu della cancellazione La Vita Felice, Milano, 2016
COSIMO COLAZZO Notte che oscilli al vento (2016/2024) per flauto in Sol e arpa L’aperto azzurro (2004/2024) per flauto e arpa
Una lettura poetica da ANTONELLA ANEDDA (1958): Lascia che il corpo rovesci ogni riparo da Notti di pace occidentale Donzelli, Roma, 2001
COSIMO COLAZZO Piano intorno al vuoto (2015/2024) per flauto basso e arpa
DAVIDE BALDO è il primo interprete maschile ad essere stato scritturato per il ruolo del ‘Black Cat’ nel ciclo Licht di K. Stockhausen, (Luzifer’s Tanz – Holland Festival 2019, NL). Dedito alla musica contemporanea e membro di Lucerne Festival 2021, ha collaborato come flauto e ottavino con diverse realtà tra cui Luzern Festival Contemporary Orchestra, Agorart Ensemble, NED ensemble, Kaolin Ensemble, Motocontrario, Noord Netherlands Orkest, Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” (R.Muti), Residentie Orkest, Asko Schönberg Ensemble e Nationaal Jungen Orkest (Orchestra Giovanile Olandese). Attualmente membro della Alpen Symponie Orchester affianca l’attività orchestrale a quella cameristica. Si è esibito in sale come la Concertgebouw di Amsterdam, la Filarmonica di Berlino, la Konzerthaus di Berlino, la KKL di Lucerna. Diplomatosi al Conservatorio “F.A.Bonporti” di Trento con il massimo dei voti, si è poi specializzato all’estero presso il Conservatorio Reale de L’Aja e l’ Accademia Nazionale di “S.Cecilia” a Roma, sotto la guida di flautisti come M. Andrea Oliva, M. Rien de Reede e Kathinka Pasveer.
FLORA VEDOVELLI consegue il Diploma Accademico di Secondo livello con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Trento. Prosegue gli studi presso l’Haute Ecole de Musique de Genève sotto la guida di Florence Sitruck e, successivamente di Elizabeth Fontan-Binoche. Ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi tra i quali: “Premio Nazionale delle Arti 2011” (MIUR), “Concours Française de la Harpe” di Limoges, Concorso Internazionale “Riviera della Versilia” (Camaiore), Concorso Internazionale “Italian Festival” (Alice Bel Colle), European Music Competition (Moncalieri), Concorso Internazionale “Marcel Tournier” (Cosenza). Si è esibita come solista e in formazioni cameristiche e orchestrali in Italia e all’estero (MACRO di Roma, Barcellona, Viana do Castelo – Portogallo, Roquebrune, Piegon, Monopoli, Eskisheir – Turchia, Amman – Giordania), collaborando con l’Orchestra Internazionale del Festival “Pergine Spettacolo Aperto”, con l’Orchestra “Bohème”, con l’Ensemble “Zandonai”, con l’Orchestra dell’Accademia Musical de Viana do Castelo e con l’Orchestra Sinfonica delle Alpi, la “Sichuan Philharmonic Orchestra”, l’orchestra “Milano Classica.
GIUSEPPE CALLIARI, musicista, docente, scrittore, poeta, divulgatore, è tra le figure intellettuali di rilievo nel panorama culturale. Autore di testi e libretti per musica, ha pubblicato saggi musicologici tra cui assumono rilievo una monografia dedicata all’opera di Ferruccio Busoni, la curatela degli scritti di Andrea Mascagni.
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE PIAZZA DEL MONDO, con sede a Rovereto (TN), nasce dall’intento di fare cultura promuovendo il confronto interdisciplinare, la relazione tra territori diversi, il dialogo delle alterità. Dalla sua nascita, nel 2016, ha realizzato numerose manifestazioni, tra cui, Sapere e futuro, Prospettive dell’identità, Storie di genere, Agorà Forum & Sounds, Mondi pluriversi, Come nasce un’opera, Resistenza e resilienza, Meditazione e comunità, Mondi senza frontiere, Mondi diversi, Scrittura e impegno civile, Antropocene, Margini e periferie, Fiaba. Incubatore di nuove creatività, supporta compositori e interpreti con iniziative ad alto tasso di innovazione. Ha prodotto le opere Francisca e La locandiera, Musicape e il giovin signore, entrambe con musica di Cosimo Colazzo e libretto di Giuliana Adamo, anche in versione multimediale con regia video e live editing di Francesco Casu. Di rilievo, anche, la produzione del concerto multimediale, dedicato a Maria Lai, Ricercando l’imprevedibile, musica di Cosimo Colazzo, regia e montaggio video dal vivo di Francesco Casu. Realizza pubblicazioni in collaborazione con gli editori Armando, Castelvecchi e Milella.
Martedì 26 novembre, alla Sala Conferenze di Rovereto della Fondazione Caritro, si tiene una giornata di studi, organizzata dall’Associazione Culturale Piazza del Mondo”, a partire dalle ore 9:45, con sessioni al mattino e nel pomeriggio.
Il tema è “Performative Arts
Today / Arti performative oggi”, vale a dire di come si configurano e di come
possono pensarsi e ripensarsi le arti performative, nelle varie declinazioni
(musica, teatro, video, arti visive, poesia, fotografia), nei contesti attuali
della produzione artistica e culturale, della comunicazione dell’interazione
sociale. Si prospettano incroci, innesti, transiti, ripensamenti dei formati
tradizionali. Si suscitano nuove dimensioni dell’opera e della fruizione. Su
questo rifletteranno i diversi studiosi invitati, che sono di varia provenienza
disciplinare e d’esperienza, proprio perché si vogliono generare scambi e
confronti, nell’idea che i confini oggi sono e devono farsi più elastici e
duttili, puntando al dialogo di pensieri e prassi, tra ambiti diversi, e che la
“traduzione” è fattore importante di conoscenza, genera creatività, apre
visioni.
Dopo i saluti e un’introduzione
di Giuliana Adamo (presidente dell’Associazione “Piazza del Mondo”) la Giornata
di studio si avvia con Romina Zanon (Università di Udine) che racconta un
progetto in cui è impegnata, che intreccia fotografia e musica d’organo. Tema
importante questo del rapporto fotografia-musica, che evoca esperienze che si
vanno conducendo, come, ad esempio, l’opera recente, che mette in relazione
strutturale fotografia e musica, del compositore César Camarero (che collabora
con “Piazza del Mondo”) “Como subir una escalera”. Di seguito Marco Sonzogni
(Wellington University New Zeland) riflette sugli apporti dell’intelligenza
artificiale nel mondo odierno e l’impatto che comporta sul linguaggio,
sull’idea della creatività originale e della traduzione. Francesco Ghia
(Università di Trento) propone un approfondimento sull’arte nel suo essere
sintesi di vocazione e professione.
Nella sessione pomeridiana il
discorso vira verso altre arti performative, video, arte, musica. Intervengono
i registi Luciano Martinengo e Valerio Finessi, che affronteranno i temi del
video e del documentario. Il multimedia artist Francesco Casu propone una
riflessione sull’arte di Maria Lai e la sua curvatura verso il sociale, con
opere che si sono rivelate di importanza storica, come, tra altre, “Legarsi
alla montagna”. La giornata di studi prosegue con un intervento tra filosofia e
performance poetica di Giorgio Maria Cornelio, poeta tra i più rappresentativi
della sua generazione. Si termina con un contributo di Davide Baldo, musicista,
dottorando in “Performance e Audience”, con un intervento su Karlheinz Stockhausen,
le sue esperienze che rivoluzionano i formati della performance. Il contributo
di Baldo reca la particolarità di esprimersi sia in termini riflessivi e
critici, che direttamente nella dimensione di una performance che presenta al
pubblico alcune opere di Stockhausen.
Ricordiamo che a Maria Lai – di cui si viene a trattare in un intervento
nella giornata di studi – è dedicato lo spettacolo che si tiene,
organizzato da Associazione Culturale Piazza del Mondo e Fondazione e Archivio
Maria Lai, al Teatro Zandonai di Rovereto, mercoledì 27 novembre alle ore
20:30, musica di Cosimo Colazzo, regia di Francesco Casu, con Agorart ensemble
(Davide Baldo flauti, Emanuele Dalmaso clarinetto, Mattia Grott sax, Flora Vedovelli
arpa, Cosimo Colazzo pianoforte) e un video di Casu elaborato in video live
editing e montaggio dal vivo.
L’ingresso a entrambi gli eventi
– giornata di studi del 26 novembre e concerto multimediale del 27 novembre – è
libero.
Le iniziative dell’Associazione
Culturale Piazza del Mondo sono sostenute da Ministero della Cultura –
Direzione Generale Didattica, Ricerca e Istituti Culturali, Provincia Autonoma
di Trento, Regione Autonoma del Trentino Alto Adige, Comune di Rovereto.
Collaborano Fondazione Maria Lai, Archivio Maria Lai, Biblioteca Civica G.
Tartarotti di Rovereto, Centro per la lettura, Patto per la Lettura di
Rovereto, Accademia Internazionale di Smarano, Fabbricare Armonie, Edizioni
Milella, Edizioni Ilisso.
Mercoledì 27 novembre, alle ore
20:30 al Teatro Zandonai di Rovereto, l’Associazione Culturale Piazza del Mondo
e la Fondazione e Archivio Maria Lai propongono una nuova opera multimediale in
prima esecuzione assoluta ispirata a Maria Lai, dal titolo “Ricercando
l’imprevedibile”, musica di Cosimo Colazzo e regia di Francesco Casu.
Ispirata ad una suggestione di
Maria Lai, che lasciò un suo prezioso spartito cucito all’amico artista
Francesco Casu, prende vita e forma un’opera espressiva, visiva e musicale, che
tesse le arti fra loro mantenendone fertilmente l’incanto e l’unicità.
In dieci quadri musicali affidati
ad Agorart ensemble (nell’organico con Cosimo Colazzo al pianoforte, Davide
Baldo ai flauti, Emanuele Dalmaso al clarinetto, Mattia Grott al sax, Flora
Vedovelli all’arpa), il compositore Cosimo Colazzo disegna un paesaggio sonoro
silente dove il vuoto prende risonanza, un corpo di senso e creativo. Transiti portano
a quadri ritmicamente incisi che scolpiscono il tempo con strutture
poliritmiche. L’arte, quindi, che accoglie il possibile e lo segue, e l’arte
che incrocia e stratifica, scardina e incardina.
La composizione video di
Francesco Casu si struttura in relazione organica con la musica, dando vita a
un percorso di echi e risonanze, dove emergono segni, tessiture, campiture,
sogni di Maria Lai, la sua stessa voce, anche attraverso materiali inediti. Percorrono
“Ricercando l’imprevedibile” i segni dell’opera “Spartito” di Maria Lai, che
qui riemerge, nel percorso compositivo del video, dopo un’unica presentazione
pubblica sinora avutasi agli Uffizi a Firenze. E inoltre materiali che ci
riconducono alla famosissima opera relazionale di Maria Lai, Legarsi alla
montagna, un gioco di infiniti nastri che traversano il paese e la comunità
di Ulassai facendosi simbolo di un atto d’arte e di riflessione sociale. Così
importanti, decisivi, e così impalpabili: “simbolo dell’arte, leggeri,
effimeri, appena di un colore” riflette Maria Lai. Il documento video è stato
utilizzato con il consenso delle edizioni Ilisso di Nuoro che collaborano al
progetto. Integrati nell’opera con sapiente composizione, troviamo molti materiali
inediti raccolti da Casu che ebbe frequentazione costante con l’artista. La
composizione video è sperimentale anche perché si declina dal vivo, per gli
aspetti di editing e di montaggio, costituendosi quindi nel contempo oltre che
come composizione come performance dal vivo insieme con i musicisti.
Ricercando l’imprevedibile,
opera creativa di straordinario valore, tiene Maria Lai al centro, per
rilanciarne un messaggio condiviso dagli autori, Colazzo e Casu, di un senso
dell’arte come ricerca e gioco, come fantasia e insieme linguaggio rigoroso.
La produzione è resa possibile
dai soggetti sostenitori, Ministero della Cultura Direzione Generale Didattica,
Ricerca e Istituti Culturali, Provincia Autonoma di Trento, Regione Autonoma
del Trentino Alto Adige, Comune di Rovereto.
Si segnalano, inoltre, le
collaborazioni di Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto, Centro per la
lettura, Patto per la Lettura di Rovereto, Accademia Internazionale di Smarano,
Fabbricare Armonie, Edizioni Milella, Edizioni Ilisso.
L’ingresso allo spettacolo è
libero e non prevede prenotazione del posto.
Martedì 26 novembre, a partire dalle ore 09:45, lungo tutto il giorno, l’Associazione Culturale Piazza del Mondo propone una giornata di studi dal tema Performance Arts Today alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, a Rovereto (Piazza Rosmini 5). Con studiosi che affronteranno il tema da varie prospettive. Vi convergono Giuliana Adamo, Romina Zanon, Marco Sonzogni, Francesco Ghia, Luciano Martinengo, Valerio Finessi, Francesco Casu, Giorgio Maria Cornelio, Davide Baldo. Anche per quest’evento l’ingresso è libero.
Programma della Giornata di studi:
Rovereto, Martedì 26 novembre 2024
Sala Conferenze di Rovereto della Fondazione Caritro
P.zza Antonio Rosmini 5
Giornata di studio
Performative
Arts Today / Arti performative oggi
9.45 | Benvenuto e saluti
di Giuliana Adamo, Presidente dell’Associazione Culturale Piazza del mondo
10.00 | Romina Zanon
(Università di Udine) | Arte visuale e musica d’organo: riflessioni attorno
al progetto “Frameworks of artistic perceptions”
10.45 | Marco Sonzogni
(Wellington University, New Zeland) | Un’ocarina tra Cergnago e Cina:
riflessioni sulla traduzione poetica e l’intelligenza artificiale
11.30 | Francesco Ghia
(Università di Trento) | L’arte come professione. Tra vocazione e
performance.
———-
15.00 | Luciano
Martinengo (regista) | Immagine di un percorso
15.45 | Valerio Finessi
(regista) | Il documentario come atto performativo
16.30 | Francesco Casu
(multimedia artist) | Maria Lai: la
performance come opera d’arte sociale da “Legarsi alla montagna” a “Essere e
tessere”
17.15 | Giorgio Maria
Cornelio (poeta) | Fossili di rivolta. Immaginazione e rinascita.
18.00 | Davide Baldo (musicista e dottorando in “Performance e Audience”) | Stockhausen. Esperienze di un modello aperto e partecipativo della performance, con un’ interpretazione di Davide Baldo di opere di Karlheinz Stockhausen
PERFORMATIVE ARTS TODAY – GIORNATA DI STUDI: LOCANDINA (PDF) – (JPEG)
Al Teatro Zandonai di Rovereto, mercoledì 27 novembre, alle ore 20:30, un’opera in prima assoluta, dal titolo “Ricercando l’imprevedibile”, dedicata a Maria Lai, musica di Cosimo Colazzo, regia di Francesco Casu. L’evento nasce dal convergere di dieci quadri musicali di Cosimo Colazzo, eseguiti da Agorart ensemble, e di una composizione video di Francesco Casu, che l’artista presenta in editing e montaggio live. L’opera multimediale esprime, così, il senso dell’arte come ricerca e gioco, fantasia e linguaggio rigoroso. L’evento è proposto dall’Associazione Culturale Piazza del Mondo e della Fondazione e Archivio Maria Lai.
Mercoledì 27 novembre, alle ore 20:30 al Teatro Zandonai di Rovereto, l’Associazione Culturale Piazza del Mondo e la Fondazione e Archivio Maria Lai propongono una nuova opera multimediale in prima esecuzione assoluta ispirata a Maria Lai, dal titolo “Ricercando l’imprevedibile”, musica di Cosimo Colazzo e regia di Francesco Casu.
Ispirata ad una suggestione di
Maria Lai, che lasciò un suo prezioso spartito cucito all’amico artista
Francesco Casu, prende vita e forma un’opera espressiva, visiva e musicale, che
tesse le arti fra loro mantenendone fertilmente l’incanto e l’unicità.
In dieci quadri musicali affidati
ad Agorart ensemble (nell’organico con Cosimo Colazzo al pianoforte, Davide
Baldo ai flauti, Emanuele Dalmaso al clarinetto, Mattia Grott al sax, Flora
Vedovelli all’arpa), il compositore Cosimo Colazzo disegna un paesaggio sonoro
silente dove il vuoto prende risonanza, un corpo di senso e creativo. Transiti portano
a quadri ritmicamente incisi che scolpiscono il tempo con strutture
poliritmiche. L’arte, quindi, che accoglie il possibile e lo segue, e l’arte
che incrocia e stratifica, scardina e incardina.
La composizione video di
Francesco Casu si struttura in relazione organica con la musica, dando vita a
un percorso di echi e risonanze, dove emergono segni, tessiture, campiture,
sogni di Maria Lai, la sua stessa voce, anche attraverso materiali inediti. Percorrono
“Ricercando l’imprevedibile” i segni dell’opera “Spartito” di Maria Lai, che
qui riemerge, nel percorso compositivo del video, dopo un’unica presentazione
pubblica sinora avutasi agli Uffizi a Firenze. E inoltre materiali che ci
riconducono alla famosissima opera relazionale di Maria Lai, Legarsi alla
montagna, un gioco di infiniti nastri che traversano il paese e la comunità
di Ulassai facendosi simbolo di un atto d’arte e di riflessione sociale. Così
importanti, decisivi, e così impalpabili: “simbolo dell’arte, leggeri,
effimeri, appena di un colore” riflette Maria Lai. Il documento video è stato
utilizzato con il consenso delle edizioni Ilisso di Nuoro che collaborano al
progetto. Integrati nell’opera con sapiente composizione, troviamo molti materiali
inediti raccolti da Casu che ebbe frequentazione costante con l’artista. La
composizione video è sperimentale anche perché si declina dal vivo, per gli
aspetti di editing e di montaggio, costituendosi quindi nel contempo oltre che
come composizione come performance dal vivo insieme con i musicisti.
Ricercando l’imprevedibile,
opera creativa di straordinario valore, tiene Maria Lai al centro, per
rilanciarne un messaggio condiviso dagli autori, Colazzo e Casu, di un senso
dell’arte come ricerca e gioco, come fantasia e insieme linguaggio rigoroso.
La produzione è resa possibile
dai soggetti sostenitori, Ministero della Cultura Direzione Generale Didattica,
Ricerca e Istituti Culturali, Provincia Autonoma di Trento, Regione Autonoma
del Trentino Alto Adige, Comune di Rovereto.
Si segnalano, inoltre, le
collaborazioni di Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto, Centro per la
lettura, Patto per la Lettura di Rovereto, Accademia Internazionale di Smarano,
Fabbricare Armonie, Edizioni Milella, Edizioni Ilisso.
L’ingresso allo spettacolo è
libero e non prevede prenotazione del posto.
Martedì 26 novembre, a partire dalle ore 09:45, lungo tutto il giorno, l’Associazione Culturale Piazza del Mondo propone una giornata di studi dal tema Performance Arts Today alla Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, a Rovereto (Piazza Rosmini 5). Con studiosi che affronteranno il tema da varie prospettive. Vi convergono Giuliana Adamo, Romina Zanon, Marco Sonzogni, Francesco Ghia, Luciano Martinengo, Valerio Finessi, Francesco Casu, Giorgio Maria Cornelio, Davide Baldo. Anche per quest’evento l’ingresso è libero.