Il giorno 25 febbraio, presso il MUSE, Cosimo Colazzo interviene con una relazione incentrata sui rapporti tra Webern e Goethe. In che senso il serialismo weberniano, che reca tratti molto peculiari, si rapporta al pensiero di Goethe sulla forma, sulla natura, sulla creatività come formazione e metamorfosi? Questo il tema che sarà trattato. L’intervento avviene all’interno di un Convegno organizzato dal Conservatorio, dal titolo “Reti di relazioni generate da un’opera d’arte. Ereditare, ripetere innovare . Ereditare, innovare”, 22-25 febbraio 2022. Nell’ultimo giorno si è al MUSE a Trento a partire dalle ore 9. L’intervento di Colazzo è in programma alle ore 11.
Questo è il link per seguire online il Convegno, su piattaforma ZOOM.
Interpreti
un ensemble integrato italiano e spagnolo. Con le voci del soprano Patrizia
Zanardi, del basso Paolo Leonardi, la voce recitante del musicista e scrittore
trentino Giuseppe Calliari, e una collaborazione di Agorart ensemble (ensemble
in residence dell’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” di Rovereto) e
Taller Sonoro. Dirige lo stesso compositore.
Un progetto di collaborazione italo-spagnolo porta alla produzione e alla presentazione in Spagna, a Siviglia, di una nuova opera comica del compositore Cosimo Colazzo su libretto di Giuliana Adamo. Data in prima ad Ascoli nel 2020, quindi a Rovereto nel 2021, ora approda a Siviglia, per un progetto di integrazione degli ensemble Agorart (sorto all’interno dell’incubatore-aggregatore “Piazza del Mondo” di Rovereto) e Taller Sonoro (uno degli ensemble più prestigiosi in Spagna con un’esperienza pluriennale e internazionale).
L’opera comica, dal titolo La locandiera, Musicape e il giovin signore, presenta una satira di estrema attualità su certo populismo-sovranismo urlato e machista. La si potrà ascoltare, ridendo molto, venerdì 28 gennaio 2022 al Teatro della Sala Turina nel centro di Siviglia, alle ore 20, all’interno di “Encuentros Sonoros”, un festival che si tiene annualmente nella capitale andalusa, promosso da Ensemble Sonoro, Anjuntamento della città, con la collaborazione di Instituto de la Cultura y las Artes de Sevilla (ICAS), Instituto Nacional de las Artes Escénicas y la Música (INAEM), y de la Asociación de Intérpretes y Ejecutantes (AIE).
Interpreti, a
Siviglia, per la parte italiana il soprano Patrizia Zanardi (La locandiera), il
basso Paolo Leonardi (Il giovin signore), la voce recitante Giuseppe Calliari (Musicape),
il sassofonista Mattia Grott, mentre per la parte spagnola la presenza è di alcuni
musicisti di Taller Sonoro, e cioè la violoncellista María del Carmen Coronado,
il pianista Ignacio Torner,
l’acordeonista Ángel Luis Castaño, il percussionista Baldomero Lloréns.
L’opera è
concisa, rapida, scattante, piena di calembours,
battute, giochi e doppi sensi. Il giovin
signore può spopolare sui social
con il suo fare sfrontato e le sue battute sempre malriuscite, ma la locandiera che possiede lo spirito
acuto dell’intelligenza popolare, gli tiene testa, lo asseconda per prendersene
gioco. Musicape (nome che richiama
volutamente un personaggio favolistico della pittrice Maria Lai) è un’ape agile
e svolazzante, personaggio che ronza intorno alle azioni, le commenta attentissima
a tutto, curiosa e pungente.
Giochi
linguistici e sonori attraversano la musica, tra citazioni e inneschi di stili
e generi, sberleffi, onomatopee, provocazioni, un ritmo incessante e buffissime
soluzioni che accompagnano le continue gaffe
del giovin signore. C’è il gusto dello spiazzamento e il piacere di riso e
sorriso. Manche un gioco molto serio, di riflessione su un mondo che ci è
prossimo e vicino.
Lopes-Graça rappresenta una vicenda esemplare, protesa alla bellezza artistica e insieme a giustizia e democrazia, contro tutti i fascismi
Fernando Lopes-Graça. Compositore, resistente, antifascista.Concerto
Pianisti Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini. Con interventi critico-musicologici di Giuseppe Calliari
SALA FILARMONICA ROVERETO – GIOVEDI’ 18 NOVEMBRE 2021, ORE 21:00
Lopes-Graça è compositore di grande cultura e capacità di invenzione musicale. La straordinaria qualità della scrittura si unisce a un’intenzione viva di impegno sociale e politico, che, nel contesto in cui visse, il Portogallo di Salazar e la dittatura che nel Paese perdurò per più di quarant’anni, diviene lotta di resistenza antifascista.
Esempio di straordinaria resilienza fu in carcere in diverse occasione, esclusi dagli incarichi pubblici, a un certo punto escluso dalla possibilità di insegnare la musica anche privatamente, non abbandonò mai la composizione, come anche la lotta politica clandestina.
Musica, arte e politica in lui si integrano in un’esemplare vicenda che si rende messaggio potente e significativo, di bellezza artistica e di passione per giustizia e democrazia.
La sua opera trae linfa dai repertori della musica contadina per elaborare un linguaggio personale che amplia la modalità originaria verso innesti dissonantici, polimodalità, intermodalità.
Offre così una voce moderna e progressiva a quel popolo contadino che il regime fascista tacitava o rivestiva della sola voce della propaganda.
In programma:
Cinco Nocturnos (1959) para piano
Melodias Rústicas Portuguesas (1979) – 3° caderno para piano a quatro mãos
In memoriam Béla Bartók(1960-75) para piano
Prelúdios(1950-55) para piano
Viagens na minha terra (1953-54) para piano
Cosimo Colazzo, pianista, compositore e direttore d’orchestra, è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, di cui è stato direttore dal 2005 al 2011. Le sue composizioni sono eseguite in festival in Italia e all’estero da interpreti di prestigio, e sono pubblicate da RAI.com. E’ autore di una monografia di riferimento sull’opera di Fernando Lopes-Graça pubblicata dalle edizioni LIM (Lucca, 2019)
Maria Rosa Corbolini, pianista, già docente al Conservatorio di musica di Trento, si è affermata in importanti Concorsi ed è protagonista di concerti come solista e in formazioni cameristiche. Ha partecipato alla realizzazione di un doppio CD dedicato a Lopes-Graça, pubblicato da LIM editrice.
Giuseppe Calliari, musicista, docente, scrittore, poeta, divulgatore, è tra le figure intellettuali di rilievo nel panorama culturale. Autore di testi e libretti per musica, ha pubblicato saggi musicologici tra cui assumono rilievo una monografia dedicata all’opera di Ferruccio Busoni, la curatela degli scritti di Andrea Mascagni.
Ci sono compositori, nell’ambito della musica d’avanguardia, che dubitano di una razionalità volta soltanto ad analisi e progresso, e dichiarano, con le loro opere, l’esigenza di un diverso rapporto rispetto al suono, al silenzio, all’alterità spesso inconoscibile.
Di questo tratta un concerto – nell’ambito della manifestazione “Meditazione e comunità” organizzata dall’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” – tenuto da Agorart ensemble (nella formazione con Davide Baldo a flauto e ottavino, Emanuele Dalmaso a sax e clarinetto, Cosimo Colazzo al pianoforte) alla Sala Filarmonica di Rovereto lunedì 22 novembre alle ore 21. Con musiche di Giacinto Scelsi, Morton Feldman e Karlheinz Stockhausen.
Il concerto – dal titolo significativo: “Meditazioni sonori, silenzi assordanti” – tratta di autori che, nel loro percorso creativo, hanno vivamente sentito il tema di una spiritualità che vuole estendere l’umano verso un suono più ampio e cosmico che tange la dimensione del silenzio assordante di Dio.
Così in Scelsi, per il quale il suono, vissuto di là dalle convenzioni abituali, è un campo di scoperta ed esplorazione. Non è nella proliferazione delle articolazioni che si rivela un senso, ma in un atto di riduzione che in questa forma apra mondi. Con segni evidenti già nelle opere degli anni ’50 del secolo scorso.
In Stockhausen l’invocazione all’oltre, all’eterno, a una temporalità che di tanto travalica l’uomo, cavalcando, invece, galassie e lontane costellazioni di stelle, attraversa una vita di sperimentazione che è fatta, da una parte, di meditazione, dall’altra di strappi dal sé, energia e volontà. L’ottavino, nel suo pezzo, è rovello, ossessiva domanda, urlo di invocazione, urto e dissonanza.
Feldman è la sottigliezza di un suono che è tutt’uno con una ricerca interiore, di una pura risoluzione nell’Altro, in Dio. Gesto rivolto verticalmente verso l’Alto, fuori da progetti e relazioni: punta estrema dell’anima che si dà come suono, quel suono ricercato intensamente, in massima concentrazione.
Francisca è donna, ma ha dovuto assumere sembianze virili per poter sopravvivere in un mondo che non annette possibilità a una giovane donna vedova. Lavora a giornata, come bracciante, ed è abilissima nei lavori di campagna. Ma presto si vocifera di lei, che non si sa dire se uomo o donna, e monta la riprovazione: potrebbe essere una strega. Finisce a giudizio dell’Inquisizione. Ma per una volta l’Inquisitore nella vittima individua il fattore umano. E la assolve. La benedice e la protegge.
Un’opera, questa di Colazzo – da una cronaca vera di fine ‘600, indagata minuziosamente dalla scrittrice Maria Attanasio per un suo racconto edito da Sellerio, quindi resa in libretto da Giuliana Adamo – che parla musicalmente delle questioni di genere e di come il pregiudizio pubblico possa far smarrire la ragione, sino al rituale sacrificio del capro espiatorio.
Il concerto scenico si terrà sabato 30 ottobre 2021, ore 20:30, al Teatro Zandonai di Rovereto. Interpreti saranno Roberto Abbondanza (L’inquisitore), Patrizia Zanardi (Francisca), Giuseppe Calliari (Voce recitante) e MP Saxophone Quartet (Emanuele Dalmaso sax soprano, Mattia Grott sax contralto, Sveva Azzolini sax tenore, Simone Dalcastagnè sax baritono).
INGRESSO GRATUITO SINO A ESAURIMENTO POSTI DISPONIBILI. GREEN PASS (OVER 12). Possibile prenotare a questo link su piattaforma eventbrite:
Dopo la prima a Rovereto, Les dés des ordres II, opera di Cosimo Colazzo ispirata alla poesia eversiva di Emilio Villa arriva a Trento, alla Sala Fondazione CARITRO, domenica 10 ottobre alle ore 11.
Fascinoso l’arco dell’opera, che naviga attraverso una costellazione di brani, isole di contemplazione, giochi di felice dispersione, addii raccolti e ombrosi, fitte e vitalistiche poliritmie, polilinguismi, neologismi, labirinti che non temono gli incroci del diverso e la casualità.
Un rispecchiamento della musica nella poesia e viceversa, che non è una corrispondenza punto per punto, ma un continuo rilancio reciproco.
Il pubblico è chiamato all’avventura dell’ascolto dentro i labirinti musicali e poetici di quest’opera nuova, che vede la partecipata interpretazione di Agorart ensemble (Davide Baldo, flauto; Emanuele Dalmaso, clarinetto; Mattia Grott, sax; Cosimo Colazzo, pianoforte) e la voce di Giuseppe Calliari.
Il concerto è a ingresso gratuito sino a esaurimento dei posti disponibile
Per accedere alla Sala del concerto è necessario essere in possesso del Green Pass.
E’ possibile prenotare la propria presenza al concerto, tramite piattaforma eventbrite.
Qui per la prenotazione al concerto di Trento del 10 ottobre:
“Il sogno meridiano”, composizione del 2006 di Cosimo Colazzo, per clarinetto solo, viene eseguita nell’ambito del festival “Contrasti” a Trento dal clarinettista Roberto Gander, nell’ambito di un concerto che impegna Gander insieme con la collega Roberta Gottardi e, per l’elettronica, Eduard Demetz. In questa formazione i tre musicisti rappresentano il Windkraft ensemble, gruppo d’insieme composto di strumenti a fiato provenienti dall’Alto Adige e dal Tirolo, specializzato nel campo della musica contemporanea.
Nel concerto saranno eseguite, oltre alla composizione di Colazzo, opere di Fabio Cifariello Ciardi, Marco Longo, Eduard Demetz, Luis de Pablo e altri autori.
Il concerto è in programma domenica 3 ottobre alle ore 11 alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto (v. Calepina 1).
Emilio Villa è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue con il gusto di un’officina di associazioni e derive. Un futurista senza baldanze. Egli stesso disposto alla dispersione e alla deriva, se si pensi anche alla sua vita nomade.
Cosimo Colazzo, in rapporto ad alcuni testi inediti raccolti e trascritti da Bianca Battilocchi, ha creato un’opera musicale vasta e composita, dal titolo Les dés des ordres II (2016/2021), per flauto, clarinetto, sax, pianoforte, che ora viene presentata in prima esecuzione assoluta presso la Sala Filarmonica di Rovereto, lunedì 27 settembre 2021, alle ore 21, interprete Agorart ensemble (Davide Baldo, flauto; Emanuele Dalmaso, clarinetto; Mattia Grott, sax; Cosimo Colazzo, pianoforte), nell’occasione con la voce recitante di Giuseppe Calliari.
L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale “Piazza del mondo”
di Rovereto.
Nell’opera di Colazzo si
trovano pagine solistiche e combinazioni
strumentali sino all’organico pieno. Tempi lati e sospesi si consegnano
all’articolazione serrata di poliritmi, o da questi riemergono. Da una parte
troviamo il senso dell’enigma e della
perdita del sé, che fu espressione della poesia di Villa. Ma poi c’è anche l’altra polarità, del gioco ritmico delle
segmentazioni, delle ricombinazioni, degli accenti sfasati, delle parole che si
disfano e si rincollano generando altro, il gusto della stratificazione
linguistica, degli accostamenti inattesi.
Fitte poliritmie e terremoti linguistici. Il
diverso e il polimorfo. Le resistenze. Gli oggetti dissonanti. Il gioco. Sono questi i punti chiave e strategici
dell’opera e del testo di riferimento.
Agorart ensemble, interprete nel concerto, è
ensemble in residence dell’Associazione Culturale “Piazza del mondo”,
protagonista di diversi progetti dell’Associazione, come Call contra Covid,
Agorà Forum & Sounds.
L’Associazione persegue anche
con queste iniziative il suo obiettivo di essere incubatore di concreti
progetti creativi, che coinvolgono giovani artisti. Si sottolinea quanto si sta
realizzando, da tre anni, con il progetto Agorà
Forum & Sounds che consente a giovani
compositori di seguire workshop di
composizione, seminari con musicisti e interpreti, laboratori sulle tecniche
strumentali contemporanee, sino a approdare alla produzione di un’opera nuova, che viene realizzata in
prima per il pubblico.
Il concerto di lunedì alla Sala
Filarmonica di Rovereto è a ingresso
gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per accedere alla Sala del
concerto è necessario essere in possesso del Green Pass (over 12).
E’ possibile prenotare la
propria presenza al concerto presso questo link:
Al Festival Contrasti di Trento – importante rassegna di musica contemporanea, che si svolge ormai da diversi anni, promossa dall’Associazione MotoContrario – MP Saxophone Quartet porta un programma di musiche recenti, alcune scritte appositamente per il quartetto, da compositori quali Colombo Taccani, Colazzo e altri. Nel concerto di Trento, in programma sabato 18 settembre alle 20:30 presso la Sala della Fondazione Caritro a Trento (v. Calepini 1), il quartetto, composto da Emanuele Dalmaso (sax soprano), Mattia Grott (sax contralto), Sveva Azzolini (sax tenore), Simone Dalcastagné, esegue opere di Lemay, Colazzo, Colombo Taccani, Grott.
Il pezzo di Colazzo è un unico arco teso, della durata di quasi venti minuti, che prende le mosse in un’atmosfera sospesa, resa da accordi-timbro verticali, su cui si disegna una linea essenziale di sax soprano, molto intensa, successivamente consegnata al sax baritono. Si avvia, in una parte di mezzo, un discorso elaborativo denso, articolato, dove il quartetto esibisce una pasta sonora ricca nella capacità timbrica e ritmica dell’insieme. Questa parte converge verso una testura composita, poliritmica, che viene ribadita a lungo, incantatoria. Cambia e si trasforma per minime trasformazioni, si orienta verso un punto focale, sinché con taglio netto viene recisa lasciando in evidenza una melodia di sax soprano, sola, nuda, che senza indulgenze chiude il pezzo, come un’interrogazione di cui risuona il silenzio successivo, a lungo.
Un articolo di Cosimo Colazzo, apparso su L’Adige (1 luglio 2021), dedicato ai rapporti tra il pensiero estetico sull’arte astratta di Carlo Belli in rapporto al pensiero filosofico di Rosmini. Infatti Belli in più parti dichiara, oltre ad altri riferimenti filosofici, la teosofia di Rosmini come ispiratrice del suo pensiero dell’arte astratta.