Pubblicati gli Atti del Congresso Internazionale “A música no espaço luso-brasileiro: um panorama histórico”, tenutosi a Lisbona dal 7 al 9 novembre 2013. Il volume, a cura di Alberto Pacheco, è pubblicato dal CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical della Universidade Nova di Lisbona e da Caravelas – Núcleo de Estudos da História da Música Luso-Brasileira attivo all’interno del CESEM (Lisbona, 2013. ISBN: 978-989-97732-4-0).
All’interno del volume, un saggio di Cosimo Colazzo dal titolo “Un Réquiem por las víctimas del fascismo. Sentido de lo sagrado, tradiciones campesinas, religión laica de la democracia. De Lopes-Graça hacia Brasil” (pp. 161-189).
Sul sito di “Caravelas – Núcleo de Estudos da História da Música Luso-Brasileira”, attivo all’interno del CESEM, è possibile consultare e scaricare il volume. In particolare a questo indirizzo: http://www.caravelas.com.pt/home.html.
Cosimo Colazzo, Un Réquiem por las víctimas del fascismo. Sentido de lo sagrado, tradiciones campesinas, religión laica de la democracia. De Lopes-Graça hacia Brasil. In Alberto José Vieira Pacheco (ed.), Atas do Congresso Internacional ‘A música no espaço luso-brasileiro: um panorama histórico’, CESEM, Lisboa, 2013. pp. 161-189.
CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, Universidade Nova de Lisboa, Lisboa, 2013. pp. 922. ISBN: 978-989-97732-4-0
Nella Giornata della Memoria, lunedì 27 gennaio, al MUSE, Museo delle Scienze, a partire dalle ore 20.00, un incontro e un concerto, sul tema di musica, dittatura, fascismi e censura, tenuto dal Motocontrario ensemble, un collettivo di compositori e artisti, impegnato sulle letterature musicali del ‘900. Dalla musica di Schulhof (autore morto in un campo di concentramento nazista), presa nel gusto della dissonanza e del ritmo jazz, alla musica di Lopes-Graça (perseguitato nel Portogallo fascista, per un’intera vita), ricca di sensibilità nel suo gusto post-tonale e nel recupero del patrimonio etnico contadino, alla musica di Nicolau (fuggito dalla Grecia della dittatura dei colonnelli), anch’essa alimentata dell’idea di una Grecia diversa, in partiture che riprendono elementi del tessuto culturale profondo del Paese. Sino a un’opera nuova di Raul Masu, che riflette oggi, negli occhi di un giovane, sulla memoria dell’olocausto. I pianisti Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini, il sassofonista Emanuele Dalmaso, l’interprete all’elettronica Raul Masu, danno rappresentazione a un panorama intenso di valori poetici, artistici e di significato sociale. Come indica il titolo del concerto, sono “musiche per non dimenticare l’orrore del nazismo e dei fascismi in Europa”.
La musica, come altre espressioni della cultura, è fatta oggetto di censura sotto i regimi dittatoriali. Questi regimi hanno i loro codici, richiedono adesione a un’ideologia, agli orientamenti imposti. L’apparato stabilisce i linguaggi accetti per l’arte, che hanno a che fare con la propaganda. L’arte deve piegarsi a veicolare espressioni non problematiche e a fornire un’immagine positiva del potere.
Il nazismo ha pienamente incarnato una tale idea dell’arte, come ambito della propaganda, che deve respingere ogni spinta profondamente creativa, e restare alla superficie, riprodurre modelli noti e accetti al potere come alla società che lo sostiene. La musica d’avanguardia era arte degenerata, per il nazismo. Da rigettare, perché malata, lontana dalla sanità di valori della razza ariana.
Il nazismo ha sterminato quanti costituivano un intralcio al progetto folle di dare posto al nuovo uomo ariano. Lo sterminio degli ebrei, che in Germania costituivano una minoranza, ma nello stesso tempo un’ossatura fondamentale della cultura tedesca, ha costituito, per l’Europa , un atto criminale rivolto verso se stessa. Si pensi a quanti intellettuali, artisti, scienziati, nel pieno della loro creatività e capacità inventiva e di produzione artistica e intellettuale, sono stati ammazzati nei lager. Un capitale di cultura, saperi, potenzialità creative è stato incenerito.
Di questo, dei regimi dittatoriali e della musica, del nazismo e dei fascismi in Europa nel secolo scorso, si occupa, con opere significative, un concerto che si tiene al MUSE, Museo delle Scienze a Trento (Corso del Lavoro e della Scienza 3), lunedì 27 gennaio, in rapporto alla Giornata della Memoria. Il concerto è organizzato dal MUSE e da Motocontrario Ensemble, un collettivo di compositori e interpreti, impegnato su tematiche di ricerca musicale, sul Novecento e sulla musica contemporanea.
Alle ore 20.00, Cosimo Colazzo, pianista, compositore, direttore d’orchestra, docente al Conservatorio di Trento e negli Stati Uniti, membro dell’équipe di ricerca del CESEM (Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical) dell’Universidade Nova di Lisboa, tiene un breve incontro sui temi della censura e della musica, delle politiche ideologiche e dittatoriali e dei riflessi prodotti sui linguaggi compositivi degli artisti.
L’incontro costituisce anche un’introduzione al concerto che si tiene di seguito, alle ore 20.30. Il concerto propone musiche di Erwin Schulhoff, Fernando Lopes-Graça, Dmitri Nicolau, Raul Masu. Interpreti sono i pianisti Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini, il sassofonista Emanuele Dalmaso, l’interprete all’elettronica Raul Masu.
Erwin Schulhoff (1894-1942), di cui si propone Hot-Sonata (1929) per sassofono contralto e pianoforte (interpreti Dalmaso e Colazzo), è autore ebreo, di genitori tedeschi, vissuto in Cecoslovacchia. E’ un autore di straordinaria capacità creativa, che nella sua opera genera un contatto molto originale e personale verso il jazz, e questo già negli anni ’20. E’ autore di pezzi che sanno tenere insieme i linguaggi più avanzati, nel segno della dissonanza, con costruzioni ritmiche molto complesse, che ricava dal jazz. Alla fine degli anni ’30 aderisce al comunismo e assume la cittadinanza sovietica. Ma i nazisti, invasa la Cecoslovacchia, lo fanno prigioniero e lo internano in un campo di concentramento in Baviera, dove muore di tisi.
Fernando Lopes-Graça (1906-1994) è un autore portoghese, che ha sofferto la persecuzione da parte del regime fascista dell’Estado Novo, che ha oppresso il Portogallo dalla fine degli anni ’20 sino alla rivoluzione dei Garofani nel 1974. Lopes-Graça è impegnato politicamente contro il regime e viene estromesso dagli incarichi pubblici, tenuto in carcere. E’ autore di una musica che sa integrare, in soluzioni di grande qualità espressiva, le risorse di un linguaggio che è decisamente post-tonale, con il recupero di aspetti del patrimonio etnico contadino del Paese. Questo è parte consistente di un impegno politico, che si declina in ambito artistico e in contesti concreti di protesta e resistenza. Nel concerto sono interpretati alcuni dei Preludi (1950-55), eseguiti dalla pianista Maria Rosa Corbolini, Cinco Nocturnos (1959), interpretati da Cosimo Colazzo, e Melodias rusticas portuguesas per pianoforte a quattro mani (1979), nell’interpretazione di Corbolini e Colazzo.
Dimitri Nicolau (1946-2008) è fuggito dalla Grecia dei colonnelli, che è stata feroce contro gli artisti dissidenti. Anche nella sua opera risalta il rapporto con una dimensione popolare e etnica, che deve costituire tessuto di un discorso musicale nuovo, che sia in contatto con la cultura viva della critica e contro la cultura di morte del regime e della propaganda. Colazzo e Dalmaso propongono una delle ultime pagine prodotte, dal titolo Cantilena, del 2007, meditativa, riflessiva, malinconica.
Il brano di Raul Masu (1992), dal titolo Momenti d’inciampo (2013), per elettronica con sassofono baritono (interpreti Dalmaso e Masu), riflette sul concetto della memoria, dei segnali della memoria, che devono costituire inciampo, contro l’abbandono della vigilanza critica.
Per concludere alcune note su Motocontrario ensemble che realizza il concerto. Motocontrario ensemble è un collettivo di compositori e interpreti che concentra il proprio interesse artistico e di ricerca sulla musica del ‘900 e sulle musiche contemporanee. Realizza concerti in cui solleva interesse per queste letterature, portando, sul ‘900, uno sguardo critico, problematizzando le prospettive canoniche e ufficiali. Tiene in forte relazione e costante confronto le dimensioni artistiche e della ricerca. Accanto ai concerti, mira a realizzare laboratori, seminari aperti su tematiche importanti e stringenti nell’odierna complessità culturale. È interessato alle prospettive che emergono nel rapporto tra musica, arte, scienza, tecnologia, società e politica.
Attualmente sono partecipi del progetto, come musicisti, il compositore, pianista e direttore d’orchestra Cosimo Colazzo, la pianista Maria Rosa Corbolini, il compositore, violinista e violista Andrea Mattevi, la compositrice, contrabbassista e musicologa Valentina Massetti, il compositore e pianista Marco Longo, il compositore e interprete di musica elettronica Raul Masu, il sassofonista Emanuele Dalmaso, il trombista Riccardo Terrin. È un ensemble a geomatrie variabili e aperto a contributi plurali.
Di seguito alcune note sugli interpreti nel concerto per la Giornata della Memoria:
Cosimo Colazzo è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, del quale è stato direttore dal 2005 al 2011. Insegna anche alla Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical della Universidade Nova di Lisbona.
Maria Rosa Corbolini è docente di Pianoforte al Conservatorio di musica di Trento. È stata premiata in Concorsi pianistici e di musica da camera, nazionali e internazionali. Svolge attività nel campo della musica da camera, in varie formazioni, anche su repertori poco frequentati, tenendo concerti per importanti società e festival musicali italiani ed esteri.
Emanuele Dalmaso si è diplomato in Sassofono, con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, nel 2013, al Conservatorio di musica di Trento, sotto la guida di Armando Ghidoni. Ha studiato anche con il sassofonista Pepito Ros, e ha seguito diversi corsi di perfezionamento con David Brutti. Insegna presso la Scuola Musicale “Il Diapason” di Trento.
Raul Masu studia Composizione, al Conservatorio di musica di Trento, sotto la guida di Cosimo Colazzo. Nello stesso Conservatorio studia Musica elettronica con Mauro Graziani. Collabora come musicista ricercatore con l’Experiential Music Lab dell’Università di Trento.
Cosimo Colazzo è a Lisbona, dove giovedì 7 novembre, alle ore 21,30, terrà un intervento di concerto, nell’ambito di un programma con musiche di autori portoghesi e brasiliani, a Palacio Foz. Colazzo eseguirà musiche di Fernando Lopes-Graça, un autore portoghese del ‘900, del quale va indagando approfonditamente l’opera, sia nel senso della ricerca musicologica che della produzione in forma di concerto.
Terrà, inoltre, il giorno successivo, venerdì 8 novembre, una conferenza all’Universidade Nova di Lisbona, su Lopes Graça, nell’ambito di un congresso dedicato ai rapporti tra Portogallo e Brasile, osservati nel punto di vista musicologico.
Lopes-Graça esprime la via di un impegno estetico, che guarda al rinnovamento del linguaggio musicale, in senso anti-retorico, nella prospettiva di costruzioni di tipo post-tonale. Nello stesso tempo trova essenziale l’apertura al patrimonio folclorico rurale e contadino. Lì si tesse una relazione strutturata tra i linguaggi post-tonali, su cui indaga, e il pensiero musicale arcaico contadino. Si danno risonanze forti che la musica di Lopes-Graça raccoglie. In questa prospettiva Lopes-Graça si propone come una traccia del massimo interesse per un gruppo di compositori brasiliani di talento (Guerra Peixe, Claudio Santoro, Camargo Guarnieri, e altri), che provengono da una formazione di tipo seriale e dodecafonico, ma che vogliono superare questa fase. Ci sono anche spinte di tipo ideologico, nel rifiuto del formalismo della tecnica dodecafonica, che agisce che si costituisce come un universo a sé, separato dal mondo. Comunque risulta chiaro quali prospettive apra il rapporto con Lopes-Graça, e il suo modo di attivare il rapporto con il patrimonio folclorico portoghese.
La relazione di Colazzo approfondisce tutti questi aspetti: di come si articoli la posizione estetica e la posizione politica di Lopes-Graça, e di come si attivi un interesse che riguarda il Brasile. E’ un interesse reciproco, che evidenzia alcuni temi, che diventano cruciali nel dibattito culturale e politico, nonché musicale, degli anni ’50.
All’Universidade Nova di Lisbona, Cosimo Colazzo presenta una relazione, sul linguaggio compositivo di Fernando Lopes-Graça, nell’ambito di un Convegno, che si svolge nei prossimi 19 e 20 ottobre. Accanto al Convegno, tiene, per l’Università, un concerto, con musiche di Lopes-Graça.
Cosimo Colazzo interviene, con una sua relazione, a un convegno organizzato dall’Unviersidade Nova di Lisbona, in particolare dalla Facoltà di Scienze Sociali e Umane, e dal CESEM, un centro studi, interno all’Università, che si occupa di sociologia ed estetica musicale. Il Convegno è dedicato a un’importante figura di intellettuale portoghese, che è stato molto attivo in campo culturale e musicale. Si tratta di João de Freitas Branco, musicologo e matematico, figlio, peraltro, del compositore Luís Freitas Branco, una figura storica, fondativa della nuova musica nel ‘900 in Portogallo. João de Freitas Branco ha tenuto importanti, storiche trasmissioni radiofoniche (importante quella dal titolo ‘O gosto pela musica’, che si è sviluppata addirittura nell’arco di trent’anni, diventando un riferimento di apertura e dibattito culturale per il mondo musicale portoghese), ed è stato direttore artistico e sovrintendente dei più importanti teatri (come il Teatro Nacional de São Carlos a Lisbona).
Nel quadro degli approfondimenti che il Convegno porta sulla figura di João de Freitas Branco, si propone un intervento di Cosimo Colazzo sulla figura di Fernando Lopes-Graça, figura importante di musicista e compositore nel ‘900, probabilmente la figura di maggiore spessore nel secolo, autore di una vasta opera, dove l’innovazione si tiene unita a una sempre presente sensibilità musicale. Lopes-Graça ebbe rapporti con João de Freitas Branco, in quanto entrambi partecipavano di un comune sentire, che li portava a richiedere un movimento culturale di emancipazione dall’autarchia imposta, anche nello spazio delle politiche culturali, dal regime dell’Estado Novo.
Lopes-Graça, infatti, fu oppositore del regime fascista di Salazar. E’ stato per questo perseguitato dal regime, che gli ha impedito di ricoprire qualsiasi incarico pubblico e di insegnamento. Questo per svariati decenni. Lopes-Graça non si è mai piegato. Ha perseguito la sua dimensione artistica di compositore impegnato, che ha prodotto infine un catalogo molto vasto, reso pregnante da un’altissima qualità estetico-musicale, e poi da un percorso di massima coerenza nello sviluppo dei linguaggi.
Lopes-Graça è un compositore in linea con le ricerche più avanzate che nel ‘900 vanno formulandosi in Europa. Conosce approfonditamente l’opera dei compositori che vanno sperimentando e ricercando i nuovi linguaggi musicali: l’amatissimo Bartók, ma anche Hindemith, Stravinskij, i francesi, e così via.
Definisce un suo personale linguaggio, all’incrocio tra le ricerche etnomusicologiche che va conducendo sul canto popolare contadino portoghese, e gli sviluppi di una musica d’impronta fortemente post-tonale. Le risorse post-tonali convengono nella sua musica, adottate con un senso di massimo rigore, di predilezione per la struttura sorvegliata, essenziale. Diciamo della tonalità allargata e sospesa, dell’impiego che ritroviamo consistente, delle scale ottotoniche, della poliarmonia, della politonalità, della polimodalità. Sono possibilità che ritroviamo impiegate sempre con massimo senso del risultato, come delle coerenze interne delle strutture in campo. Anche laddove sistemi sonori diversi vengano a coesistere in uno stesso pezzo, c’è il senso del percorso di transito, passaggio e modulazione, dall’uno all’altro, da sorvegliare. E poi c’è il senso dell’esito sonoro di quanto la forma concorre a costruire. C’è una sensibilità vivissima per il risultato sonoro, che genera un’estrema duttilità musicale di quanto il compositore viene plasmando.
La relazione di Colazzo tratterà di questi aspetti. Di come viene a condursi l’innesto, nelle opere in cui ciò avvenga, di riprese da musiche popolari contadine, dentro contesti di ricerca post-tonale. Di come si realizzi un transito organico e un dialogo creativo tra i due mondi, con germinazioni e sviluppi. E’ anche in questo senso che una dimensione artistica ricca e organica, pienamente autonoma, dal punto di vista estetico, si veicola in messaggio politico: per la rivoluzione sociale e politica, che è aspirazione presente in Lopes-Graça.
Accanto al Convegno, Colazzo tiene un momento di concerto, per l’Universidade Nova di Lisbona (sabato 20 ottobre alle ore 18.30, all’Auditorium dell’Università), con l’esecuzione dei Cinco Nocturnos, un’opera profonda e visionaria di Lopes-Graça, dove il suono, anche fortemente dissonante, ma essenziale nelle sue strutture (che sono sempre sorvegliate, puntate verso il senso dello spoglio, della liberazione dalle ridondanze), si apre a dimensione timbrica, liberata, e con un alto senso poetico.
Colóquio ‘O Gosto pela Música’, homenagem a João de Freitas Branco, no 90º aniversário do seu nascimento
Universidade Nova de Lisboa
19 -20 ottobre 2012
Organizzato da CESEM Centro de estudos de Sociologia e Estética Musical, Universidade Nova de Lisboa Faculdade de Ciências Sociais e humanas, FCT Fundação para a Ciência e la Tecnologia.
Relazione Cosimo Colazzo (20 ottobre 2012, ore 10.30) – La investigación creativa de Fernando Lopes-Graça. Investigaciones sonoras, lenguajes y técnicas compositivas. Una manera de pensar la relación, el sujeto, la transferencia cultural
Concerto, con Cinco Nocturnos per pianoforte di Fernando Lopes-Graça, sabato 20 ottobre 2012, ore 18.30, Auditorium Universidade Nova de Lisboa, pianista Cosimo Colazzo.
Cosimo Colazzo, nell’ambito di una ricerca che conduce, sull’opera di Fernando Lopes-Graça, compositore portoghese del ‘900, interviene nel contesto di due importanti convegni internazionali, uno a Rimini, presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Lettimi”, in svolgimento nei prossimi 14-15-16 settembre, e uno a Lisbona, presso la Universidade Nova, in ottobre, nei giorni 19 e 20. Emerge una figura militante di artista, rivolta decisamente verso la sperimentazione dei linguaggi post-tonali, che è anche figura militante dal punto di vista politico, contro un regime, come quello dell’Estado Novo, che esprime una politica fascista, che crea e conserva blocchi di potere e blocchi sociali, che realizza politiche culturali restrittive, prescrivendo ciò che può circolare e reprimendo ogni voce di dissidenza. Come quella di Lopes-Graça, costantemente isolato dal regime, che gli ha impedito di ricoprire incarichi pubblici, di svolgere attività di insegnamento, che ne ha censurato l’opera, e lo ha anche tenuto in carcere.
Cosimo Colazzo sta conducendo una ricerca, a carattere musicologico e artistico, attraverso interventi di concerto, interventi in convegni, conferenze, pubblicazioni, intorno a un compositore del ‘900, Fernando Lopes-Graça, portoghese, che è autore di un’opera considerevole. Di là dai numeri, pure notevoli, delle opere in catalogo, è la qualità musicale dell’opera, che viene in risalto.
Nei prossimi giorni 14-15-16 settembre partecipa con una relazione su Lopes-Graça al IX Convegno internazionale di Analisi e Teoria Musicale, che si tiene a Rimini, presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Lettimi”, promosso dal GATM (Gruppo di analisi e teoria musicale), da Analitica, rivista online di studi musicali, e da altri soggetti, tra cui la Sagra Musicale Malatestiana.
La relazione su Lopes-Graça analizza i legami che la sua opera intrattiene con il folclore contadino, secondo un pensiero che subito ci rinvia a Béla Bartók. Lopes-Graça ha interessi etnomusicologici, si reca sul campo per registrare e trascrivere i canti contadini. E’ autore di adattamenti corali a cappella, sulle melodie raccolte. In questo caso le melodie sono riprese con scrupoloso rispetto. Inoltre gli adattamenti sono scritti per un coro amatoriale, il coro dell’Academia dos Amoderes de Musica, che egli dirige, che non è un coro professionale. Per questo devono essere relativamente prudenti, sorvegliati, circa le difficoltà esecutive e di linguaggio. Nondimeno Lopes-Graça tende ad agire su uno spettro ampio di possibilità, dal diatonico a un linguaggio anche decisamente cromatizzato. Ci sono poi le opere che non sono legate a una così stretta funzionalità, per cui può esprimere più liberamente il suo ideale estetico. Le melodie sono riprese, presentate abbastanza integre, con pochi interventi, ma il contesto disegnato è ricco di possibilità, e si va dal modalismo (di più inerente l’originale) al polimodalismo, dalla tonalità allargata a interventi più spinti, nel segno del cromatismo e della ricerca della dissonanza anche in funzione timbrico-materica. La particolarità di una tale scrittura è la capacità di trovare una continuità di relazioni anche verso territori molto sviluppati dal punto di vista del linguaggio e del pensiero compositivo. L’originale arcaico e pre-tonale delle melodie rurali si lega agli ideali post-tonali, secondo percorsi di coerenza formale, che tessono il senso di un’integrazione molto organizzata e naturale.
Sono questi i temi che tocca la ricerca di Cosimo Colazzo, presentata al Convegno, insieme con rilievi che vengono a connettere una ricerca estetica così improntata, nell’attenzione verso il mondo musicale rurale e verso le ricerche compositive avanzate di segno post-tonale, con un percorso di impegno politico, che Lopes-Graça conduce con scelte di massima coerenza, contro il regime dell’Estado Novo.
Sempre intorno a Lopes-Graça, Colazzo sviluppa una relazione, che tiene a un convegno organizzato dall’Universidade Nova di Lisbona e dal CESEM Centro de estudos de Sociologia e Estética Musical. Il convegno, dal titolo “O gosto pe la musica” si terrà nei giorni 19-20 ottobre 2012 a Lisbona, presso la Universidade Nova. La relazione toccherà i temi del rapporto tra creatività e dato etnico-popolare in Lopes-Graça, come anche la dimensione del suo impegno politico, che lega fortemente il percorso artistico, volto verso l’innovazione, con un’opposizione, che egli ha costantemente attivato, in varie forme, contro la dittatura di Salazar. Indagherà i rapporti di musica e politica in Lopes-Graça, che si tessono in termini complessi, disegnando un itinerario personale, dove sono in rilievo le questioni della creatività, del dato popolare, dell’innovazione di linguaggio, della critica razionale, del proposito costruttivo.
Quest’anno la ricerca di Colazzo ha richiamato l’attenzione dell’Università di Nancy in Francia, che, nel maggio scorso, l’ha chiamato per portare un contributo di studio, nel contesto di un Convegno dedicato proprio alle questioni dell’interazione culturale, del confronto e del trasferimento culturale, nell’ampio e articolato universo delle culture ispano-lusitane. Quella del trasferimento culturale è una questione centrale in Lopes-Graça, che, infatti, realizza un’interfaccia particolare di rapporto tra culture, i cui contesti sono diversi, come succede per il mondo contadino e il mondo dell’elaborazione artistica. Essi possono trovare modi di rispecchiamento e di comune proiezione creativa e critica. Possono realizzare un interessante esperimento, che è insieme artistico, di confronto culturale e sociale, e politico.
La ricerca che Colazzo sta conducendo, con una tale proiezione di confronti internazionali, è legata anche a un progetto di ricerca promosso dal Conservatorio di musica di Trento, di durata biennale, che mira alla produzione di un volume di scritti critici su Lopes-Graça e alla produzione di un CD con musiche di Lopes-Graça. In questo contesto collabora con il Museu da Musica Portuguesa dove si ritrova l’archivio di tutti i materiali di Lopes-Graça, e con altri soggetti di rilievo internazionale.
Organizzato da GATM Gruppo di Analisi e Teoria Musicale, Analitica rivista online di studi musicali, Istituto Superiore di Studi Musicali “Lettimi” Rimini, Sagra Musicale Malatestiana.
Relazione Cosimo Colazzo, sabato 15 settembre:
Innesti e transiti, stratificazioni, processi di ripresa e trasformazione, dal dato etnomusicale alla costruzione artistica. Il linguaggio compositivo di Fernando Lopes-Graça
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Colóquio ‘O Gosto pela Música’, homenagem a João de Freitas Branco, no 90º aniversário do seu nascimento
Universidade Nova de Lisboa
19 -20 ottobre 2012
Organizzato da CESEM Centro de estudos de Sociologia e Estética Musical, Universidade Nova de Lisboa Faculdade de Ciências Sociais e humanas, FCT Fundação para a Ciência e la Tecnologia.
Relazione Cosimo Colazzo
La investigación creativa de Fernando Lopes-Graça. Investigaciones sonoras, lenguajes y técnicas compositivas. Una manera de pensar la relación, el sujeto, la transferencia cultural