“Amor, quando fioriva…” Una giornata di studi sulla produzione profana di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Mercoledì 22 ottobre 2025 a partire dalle ore 9:00 presso la Biblioteca Nazionale Centrale a Roma. Un intervento di Cosimo Colazzo sui tratti della produzione madrigalistica di Palestrina, a confronto con Alessandro Banchieri, attraverso un parallelo parodizzante di quest’ultimo, che certifica l’intenzione di un linguaggio altro e diverso, maggiormente realistico e drammatizzante

22 Ottobre 2025
09:00

“Amor quando fioriva…”. Giornata di studi sulla produzione profana di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Mercoledì 22 ottobre 2025 – Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, Sala Macchia (Viale Castro Pretorio 105), a partire dalle ore 9:00

Nell’ambito delle Celebrazioni Palestriniane per il Cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, si terrà mercoledì 22 ottobre 2025, presso la Sala Macchia della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la giornata di studi “Amor, quando fioriva …”, interamente dedicata alla produzione profana del grande maestro del Rinascimento.

L’iniziativa, curata dall’Istituto di Bibliografia Musicale di Roma e dall’Associazione Culturale Recercare, è organizzata in collaborazione con il Comitato Nazionale e la Fondazione Palestrina, e si propone di approfondire gli aspetti storici, poetici e stilistici della scrittura madrigalistica e profana di Palestrina, figura emblematica della tradizione polifonica italiana.

Presiede il convegno Giacomo Rostirolla, tra i più autorevoli studiosi del Rinascimento musicale.
Il coordinamento scientifico è a cura di Marco Angelini, Benedetto Cipriani e Salvatore De Salvo Fattor.

Tra i relatori figurano Cosimo Colazzo, Marco Della Sciucca, Bianca Maria Antolini, Mario Carrozzo, Giuliano Ciliberti, Maria Luisi, Maria Cristina Paciello, Chiara Pelliccia, Giacomo Sciommeri e Paolo Teodori.

L’intervento di Cosimo Colazzo intende approfondire la produzione madrigalistica di Palestrina, evidenziandone i tratti di scrittura estremamente composta e sorvegliata, votata a ottenere effetti contemplativi e di interiorizzazione del dato di realtà e del sentimento amoroso. Colazzo pone a confronto un madrigale palestriniano sottoposto a parodizzazione da parte di Adriano Banchieri, illustrando come quest’ultimo operi per abbassare il tono aulico tramite un’ironia dissacrante, certificando al contempo una diversa formula di linguaggio, più realistica e drammatizzante, e aprendo così nuove prospettive di lettura sulla ricezione e trasformazione della musica rinascimentale.

A conclusione della giornata, alle ore 17:00, sempre presso la Sala Macchia, si terrà un concerto dedicato alla produzione profana di Palestrina, che offrirà l’occasione di ascoltare dal vivo alcune delle sue pagine più raffinate e meno frequentate, restituendone il fascino poetico e musicale.

L’iniziativa conferma la vitalità della ricerca intorno alla figura di Palestrina e il costante dialogo tra studio, esecuzione e valorizzazione del patrimonio musicale italiano.

“Illuminazioni”: giornata di studi al Conservatorio “F.A. Bonporti” di Riva del Garda, martedì 14 ottobre 2025. Un intervento di Cosimo Colazzo su “Coptic Light”, opera per orchestra di Morton Feldman.

Una giornata interamente dedicata al tema dell’“illuminazione” nella musica si è svolta martedì 14 ottobre presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” – sede di Riva del Garda.
L’iniziativa ha riunito studiosi, compositori, musicisti e dottorandi di ricerca provenienti da vari Conservatori italiani, in un confronto interdisciplinare sui molteplici significati che l’idea di luce e rivelazione assume nell’esperienza musicale: dal simbolo e dalla percezione, fino alle dimensioni timbriche, formali e spirituali.

Nel corso della giornata si sono alternati interventi e riflessioni teoriche, analisi di opere e momenti di ascolto guidato, delineando un percorso che ha intrecciato prospettive estetiche, compositive e percettive.

Tra gli interventi, quello di Cosimo Colazzo, docente di Composizione al Conservatorio “F.A. Bonporti”, che ha presentato una relazione dedicata a Morton Feldman e alla sua opera Coptic Light.
Colazzo ha approfondito il linguaggio del tardo Feldman, soffermandosi sul trattamento della figura, dei pattern, dell’orchestra e della forma, fino a delineare quella particolare condizione sospesa e rarefatta che il compositore definiva come “un fermo immagine vibratile”: una luce sonora che si manifesta nel tempo e nella percezione.

La giornata di studi ha rappresentato un importante momento di scambio tra ricerca, riflessione e pratica artistica, confermando il ruolo del Conservatorio “F.A. Bonporti” come luogo di dialogo e approfondimento sulla musica e le sue molteplici relazioni con il pensiero e le arti.

Una nuova, ampia composizione di Cosimo Colazzo, per organo e ensemble, al Festival Organistico del Salento, in prima esecuzione sabato 11 ottobre alle 20:00 al Duomo di Lecce

11 Ottobre 2025
20:00a21:30

Prima esecuzione assoluta di “Le lunghe campate, un taglio” di Cosimo Colazzo
Lecce, Duomo – Sabato 11 ottobre 2025, ore 20
Festival organistico del Salento

Una nuova, ampia composizione di Cosimo Colazzo, Le lunghe campate, un taglio, per organo e ensemble (organizzato in due gruppi strumentali), sarà eseguita in prima assoluta sabato 11 ottobre 2025, alle ore 20, presso il Duomo di Lecce, nell’ambito del Festival organistico del Salento.

Protagonisti dell’esecuzione saranno Simone Vebber all’organo e Agorart ensemble, diretti dallo stesso Cosimo Colazzo.

L’ensemble sarà articolato in due formazioni:
Primo gruppo: due flauti (Luigi Bisanti e Lucia Rizzello) e arpa (Alessandra Targa);
Secondo gruppo: flauto e flauto in Sol (Davide Baldo), clarinetto (Emanuele Dalmaso), sax baritono e soprano (Filippo Corbolini), arpa (Flora Vedovelli).

L’opera, costituita in un ciclo di sette brani che coprono l’intero arco del concerto, si presenta come un organismo complesso e articolato, in cui la dimensione spaziale e quella timbrica si intrecciano in un equilibrio di tensioni e sospensioni, di densità e rarefazioni.

Cosimo Colazzo descrive così la propria creazione:

“Una composizione estesa, un sistema di brani che costituiscono un arcipelago, un organismo che disegna un’ampia architettura, lunghe campate. Un ambiente complessivo, ma composto di vite diverse. Non un circolo concluso: nulla di definitivo, un piano di possibilità e un taglio che lo realizza.

L’organo e l’ensemble si danno profili diversi. Nel primo brano, Il corpo rotondo, la parola, l’organo è protagonista, mentre l’ensemble integra un effetto di rotondità attorno. Nel secondo, Volta 1, l’organo si ritrae e rimane un piccolo gruppo di strumenti: una poesia dell’essenziale. Le invenzioni riapre all’organo e al secondo gruppo strumentale, con un richiamo a Bach nelle trame poliritmiche e nei moduli intrecciati.

Con Volta 2 il discorso si assottiglia, conducendo a Piano infinito, un’ombra, dove il tempo si sospende, tra lirismo e vuoto, fuori da ogni retorica. Volta 3 prepara Ripetendo dissolve la fine, ultimo brano per organo e ensemble, dove un antico canto del ’400 traluce tra le ripetizioni e le poliritmie: piacere e cura del tempo che trascorre, fino alla sua dissolvenza nel nulla.”

Con Le lunghe campate, un taglio, Colazzo conferma la sua ricerca compositiva attorno alla forma come processo aperto e dinamico, alla pluralità dei tempi e delle voci, alla tensione tra architettura e fragilità del suono. L’opera si inserisce nel percorso di esplorazione sonora che caratterizza il suo lavoro più recente, in cui l’ascolto diviene spazio, respiro, interrogazione.

L’evento rappresenta uno dei momenti più significativi del Festival organistico del Salento 2025, ponendo in dialogo la tradizione organistica con la più avanzata ricerca musicale contemporanea.