Pubblicato un saggio di Cosimo Colazzo, sulla musica di Fernando Lopes-Graça, in un volume della Université de Lorraine di Nancy

E’ stato pubblicato un saggio di Cosimo Colazzo, in un volume edito da Pun – Editions Universitaires de Lorraine di Nancy. Il saggio di Cosimo Colazzo, in francese, dal titolo Modernisme, avant-garde et traditions populaires. Recherches artistiques et musicales en Espagne e au Portugal : la synthèse militante de Fernando Lopes-Graça, è dedicato allamusica nella penisola iberica nel ‘900, con un particolare riferimento all’opera militante di Fernando Lopes-Graça.

Il volume che comprende il saggio di Colazzo raccoglie gli atti di un Convegno, tenutosi nel 2012, organizzato dalla Université de Lorraine in Francia. Reca il titolo Emprunts et transferts culturels : du monde luso-hispanophone vers l’Europe, è curato da Nicole Fourtané et Michèle Guiraud, docenti alla Université de Lorraine di Nancy, ed è dedicato ai flussi di rapporti culturali che si tessono storicamente tra penisola iberica e Europa, e inoltre tra i paesi ispanofoni e lusofoni fuori dall’Europa (dall’America Latina, all’Africa, all’Asia) e l’Europa, che, da questi punti di vista, risulta un panorama frastagliato, casa madre e parente, ma anche mondo altro.

Il tema generale è fertile di spunti, perché, appunto, consiste dimolte pieghe, di molte rifrazioni culturali, di una pluralità di percorsi dove si genera il senso della traduzione culturale. Il confronto, il dialogo soffrono l’ipoteca anche di un gesto originario, fatto di sopraffazione e violenza, come è stato quello coloniale. Ma anche in questo caso la relazione non è nell’ordine del tratto lineare, corrispondendo, invece, a un ordito complesso, dove l’altro è qualcosa di familiare ma anche di diverso, ciò che si vorrebbe respingere, ma anche ciò che attrae, in quanto fonte di una delle radici essenziali del sé. Il senso dell’identità e dell’alterità, della traduzione e del transito culturale sono concetti che riguardano in un senso essenziale l’analisi delle culture ispaniche e lusitane.

Cosimo Colazzo, nel suo saggio, tesse una mappa articolata di figure e posizioni che riguardano le ricerche musicali e artistiche che nel ‘900 hanno animato Spagna e Portogallo. La penisola iberica consiste di molte aree storico-culturali al suo interno, e inoltre va tenuto presente quanto si genera nel rapporto con le colonie o le ex colonie. Va osservato quanto si definisce in percorsi di influenza, in rapporti con il resto dell’Europa. Esiste una rete di influenze e transiti tra le varie aree, ma si danno anche storie locali e peculiari, e rapporti che interessano più in generale l’Europa. Spagna e Portogallo sono storicamente su una faglia critica, alle soglie tra l’Europa e l’altro mondo: l’Islam prima, ma poi anche il Nuovo Mondo, o ancora altri mondi lontani, l’Oriente o l’Africa. Sono la porta dell’Europa e il margine di questa. Periferia ma anche luogo essenziale di comunicazione, di estensione e apertura. E’ questo che le rende un universo particolare, ricco di spunti per l’esplorazione.

In Portogallo, nel ‘900, risulta importante la ricerca di Fernando Lopes-Graça (1906-1994), autore di un complesso consistente di opere, nel suo lungo percorso creativo, e insieme di un itinerario coerente, segnato nel senso dell’approfondimento critico, come anche della sfida creativa. E’ in rapporto con le ricerche che animano e accendono l’Europa, verso la liberazione dei linguaggi, verso la dissonanza, l’apertura dei generi. Insieme è spinto verso l’attenzione al patrimonio folclorico, sede di un potenziale rinnovamento delle culture. Soprattutto il patrimonio delle terre contadine, ancora intatto, da portare a emersione, con il suo carico di diversità, di sfida al pensiero corrente. Tesoro creativo e anche di valori culturali e morali. L’atteggiamento di Lopes-Graça sa intrecciare le due dimensioni, delle risorse del linguaggio e del monito etico-politico. Ne risulta un’opera che è stata esemplare per valori artistici e per esempio di impegno culturale. Non a caso la dittatura fascista gli aveva inibito l’insegnamento e gli incarichi pubblici; lo aveva tenuto in carcere. Lo guardava con grande sospetto. Lopes-Graça non ha mai abbandonato il Portogallo. Ha coltivato la sua missione di ricerca artistica e culturale, dedicandosi integralmente alla composizione. La Rivoluzione dei Garofani nel 1974 lo avrebbe poi esaltato come uno dei padri storici del nuovo Portogallo.

A partire dal seguente link è possibile prendere visione del saggio di Cosimo Colazzo:

Cosimo Colazzo, Modernisme, avant-garde et traditions populaires. Recherches artistiques et musicales en Espagne et au Portugal : la synthèse militante de Fernando Lopes-Graça. In Nicole Fourtané et Michèle Guiraud (ed.), Emprunts et transferts culturels : du monde luso-hispanophone vers l’Europe », Atti Convegno « Emprunts et transferts culturels : du monde luso hispanophone vers l’Europe ».  31 mai et 1er juin 2012. Université de Lorraine – Nancy (France), Editions Universitaires de Lorrain – Presse Universitaires de Nancy, Nancy, 2012. pp. 13-25.

Due interventi di Cosimo Colazzo, sul linguaggio compositivo di Federico Mompou, alla Université de Pau et des Pays de l’Adour, in Francia, e alla California State University di Bakersfield

Cosimo Colazzo, compositore, docente al Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” di Trento,  interviene in due convegni internazionali, in Francia e negli Stati Uniti, con due studi dedicati all’opera e al linguaggio musicale e compositivo di Federico Mompou.

Federico Mompou (1893-1987),  autore catalano del ’900,  è al centro di due relazioni che Cosimo Colazzo, compositore, docente al Conservatorio “Bonporti” di Trento, tiene in due importanti convegni internazionali, dedicati alla cultura spagnolo del secolo XX. Il primo Convegno, che reca il titolo “El existencialismo en España y en los filósofos del exilio”.  si svolge alla Université di Pau et des Pays de L’Adour, in Francia, dove è attivo un importante centro di ricerca dedicato alla letteratura e alle culture di area ispanica, nei giorni 24 e 25 gennaio 2013. Il Convegno è dedicato al tema dell’esistenzialismo, che in molti intellettuali e artisti si è legato all’esigenza e alla volontà di produrre una resistenza contro il regime franchista instauratosi a partire dagli anni ’30. Questo ha procurato, in molti casi, una diaspora intellettuale, che ha coinvolto le figure più impegnate e artisti di grande levatura.

Ma c’è anche una dimensione non così visibile, di una opzione per l’esilio interiore, di cui troviamo espressione esemplare in un autore come Federico Mompou. Durante la guerra civile è in Francia. Con l’arrivo della seconda guerra mondiale ritorna nella sua Barcellona, e qui rimarrà in seguito, durante tutta la vita. Non assume posizione di contrasto rispetto al regime. Neanche ne è cantore, intellettuale e musicista ufficiale.

Le sue scelte di vita sono state come di un evitamento del conflitto, di una sospensione della realtà, dell’assunzione del quotidiano in una dimensione sospesa e atemporale, fatta di frammenti, e questi come silenti e irrelati.

Una dimensione della sospensione, del differimento della scelta, dell’attesa, che si riverbera nelle dimensioni, probabilmente, del politico come dell’arte. E’ qui, nella sua musica, così personale, che troviamo il senso di un esistenzialismo, che può dirsi cifra del sonoro ricercato e dell’organizzazione compositiva.

C’è il senso che l’intervento compositivo non può corrispondere a piani preordinati, a una presa forte e ordinante del soggetto che sceglie e organizza. C’è l’idea che la composizione deve integrarsi radicalmente con la dimensione dell’ascolto, la scrittura deve confrontarsi con l’oralità, con l’attesa di una suggestione ricercata anche in una dimensione di passività. Mompou non sviluppa, piuttosto ripete, o traspone.

Esiste un metodo compositivo, che è proprio della musica di Mompou, che lo studio di Colazzo, dal titolo Exilio del sujeto, sustracción  del acto compositivo, escrituras musicales y sonoras de la existencia y de lo sagrado en Federico Mompou. indaga e rileva, individuandolo negli aspetti più pregnanti.

L’altro Convegno si tiene alla California State University di Bakersfield, secondo una modalità di svolgimento innovativa, vale a dire con partecipazione in termini virtuali da parte degli studiosi, nella forma di interventi video.  Quest’altro Convegno, dal titolo “Third International Symposium on ideology, politics and demands in Spanish language, literatur ande film. ‘Otherness in hispanic culture” si tiene nei giorni dal 24 al 26 gennaio ed è dedicato al tema dell’alterità, della “otredad” in Spagna.

Quello della “otredad” è un tema con risvolti d’attualità, nella condizione odierna dove sono rilevanti i tratti della multiculturalità, con poderosi flussi migratori, e diventa importante trattare i temi del pluralismo e del riconoscimento delle diversità religiose e di genere. La Spagna ha operato nella direzione di una società che ha voluto rendersi aperta e vivere integralmente il senso della democrazia, dopo i lunghi anni opachi del franchismo. Ma il tema attraversa anche storicamente la cultura spagnola. La poesia, la filosofia spagnola la letteratura, hanno riflettuto notevolmente sul tema della “otredad”.

E’ un tema che Colazzo tratta  nel suo studio, dal titolo La otredad esperada. Reducción del sujeto y del acto compositivo, abertura al silencio y a la resonancia, en la musica de Federico Mompou proponendolo in relazione con l’opera e alla poetica di Federico Mompou.

L’ideale di Mompou è quello dell’attesa e del silenzio, della solitudine, del margine. Tutto si svolge come su una soglia porosa, che può far trapassare ciò che invece è tenuto distinto e separato. L’alterità può rendersi presente. Mompou si propone come in attesa dell’alterità, che lo raggiunga, come in una relazione medianica.  Bisogna che l’io riduca il suo spessore, si faccia trasparente, verso l’alterità, verso l’oltre del suono-nota, verso la risonanza che galleggia nel silenzio.

Il suono non è funzione, è esperienza. Qualcosa che vive in se stesso il senso di un universo mobile e in trasformazione. Il suono di Mompou è così affinato, così ricercato, che si è reso trasparente al silenzio. La sua forma non ha nulla degli archi narrativi ampi e dialettici. E’ fatta dei confini del dilagare di un suono e di una risonanza. Si svolge lenta perché ha bisogno che il suono riveli tutta la sua dimensione intorno, le sue prospettive di fughe e lontananza. Anche le dinamiche si rivolgono al nulla, al quasi-niente. La soglia di suono e silenzio, di io e alterità,  intende farsi incerta, confondersi, in una liquidità desiderante.