Cosimo Colazzo dirige l’Orchestra Sinfonica Conjunta del Conservatorio Superior de Musica “M. Castillo” e dell’Università di Siviglia, nella formazione di Orchestra di Fiati, in un concerto al Teatro Los Remedios, mercoledì 19 aprile alle ore 20. Nell’ambito della XII Stagione di Concerti dell’OSC, organizzata da CICUS e Conservatorio. Con un programma estremamente interessante, con musiche di Saint-Saëns, Grainger, Miaskovski

19 Aprile 2023
20:00a21:30

Cosimo Colazzo dirige la OSC, Orchestra Sinfonica Conjunta di Università e Conservatorio Superior de Musica “M. Castillo” de Sevilla, nella formazione di Orchestra di Fiati, mercoledì 19 aprile alle 20 al Teatro Los Remedios. Il concerto è organizzato da CICUS, Centro di iniziative dell’Università di Siviglia e Conservatorio Superio de Musica di Siviglia. Si tratta del quinto concerto della XII Stagione di Concerti della OSC.

Un programma ricco di valori musicali, molto denso e interessante in questo concerto. Che si avvia con “Oriente-Occidente” di C. Saint Saëns, un’opera che intende trascorrere da atmosfere europee a suggestioni più esotiche, ma termina con una testura molto sofisticata e razionale, di un fugato di bella complessità e di grande resa musicale. Interessantissima la composizione di Grainger, “Lincolnshire Posy” (1937) che riprende materiale folclorico inglese e lo tratta in dimensioni di ricerca sonoro-timbrica, con un sofisticato e raffinato gioco di piani sonori, dove concorrono attentissimi dettagli delle dinamiche, e soluzioni timbriche innovative. Vale anche un’acuta uso di ritmo e metro a generare l’idea di un popolare che si tiene lontano dall’astratto ed è legato a terra e corpo. L’innesco di popolare e colto è ben calibrato: il pensiero compositivo di Grainger sa stare alle radici del popolare senza inquinarle e però le propone in innesto con lanci esplorativi avanguardisti (siamo negli anni ’40 del ‘900) che sono di estremo interesse e originali. Degli stessi anni la Sinfonia n. 19 (1942) per orchestra di fiati di Miaskovski, autore russo di grande capacità di scrittura, nella forma come nella testura contrappuntistica, capace di suggestioni impressioniste. Vive come tutti gli autori russi del periodo la necessità di stare dentro un ordine che non risulti troppo distante dal dettato delle politiche culturali del regime, ma si vede anche in quest’opera la volontà dell’artista di incidere originalmente le pieghe di un tale linguaggio che deve stare coperto.