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Al via la diciassettesima edizione di Mondi Sonori, festival sulle musiche del ‘900 e contemporanee del Conservatorio di Trento.

14 Ottobre 2014a31 Ottobre 2014

Mondi Sonori, festival longevo del Conservatorio di Trento, giunge con il 2014 alla 17.a edizione. Dedicato alle musiche del ‘900 e contemporanee, anche quest’anno presenta appuntamenti interessanti, con prime assolute, musiche giovani, temi d’indagine particolari e curiosi. Prospetta una duplice via di realizzazione, con una serie di 1o concerti e, in parallelo a questo, 5 seminari-laboratori. Il tutto si svolge al Conservatorio Bonporti di Trento (Palazzo Consolati in v. S. Maria Maddalena 1) dal 14 al 31 ottobre. I concerti si svolgono in serata alle 20.30. I seminari nel pomeriggio o nell’arco della giornata.L’ingresso è libero. L’ingresso è libero.

Il Festival – coordinato sin dalla sua nascita da Cosimo Colazzo, docente di Composizione al “Bonporti” – vede da sempre il coinvolgimento delle forze interne del Conservatorio, di docenti artisti, interpreti e compositori, e di studiosi, insieme con contributi esterni. Importante anche l’integrazione nelle iniziative di interventi da parte di studenti. Nell’edizione di quest’anno, il festival si svolge alla sede del Conservatorio, dal 14 al 31 ottobre.

Si individuano alcune linee principali di interesse nel programma dei concerti e dei seminari. Una linea riguarda la musica italiana, a partire da due punti nevralgici del Novecento italiano, Dallapiccola e Petrassi, accomunati dall’appartenenza alla medesima generazione. Così i concerti del duo Giovannini-Bruni (21 ottobre), e dei duo Company-Fogliardi e Costa-Fogliardi (30 ottobre).

Un altro punto indagato è quello della musica in rapporto alla dimensione spirituale, attraverso l’esperienza molto personale di Giacinto Scelsi, che è interessato anche alle culture orientali. In questo senso si esprime il concerto del pianista Francesco Schweizer (17 ottobre)

Un concerto (22 ottobre) con molte musiche in prima assoluta e il coinvolgimento all’interno del programma di giovani compositori attivi sul territorio, formatisi al Conservatorio di Trento, è tenuto dall’Ensemble L’arsenale, che si segnala per il carattere sperimentale dell’esperienza, a partire da un organico particolare  che accanto a voce, sax, pianoforte, prevede la presenza di sintetizzatore, chitarra elettrica, e un certo apporto dell’elettronica. Questo concerto viene dedicato alla memoria di Leonardo Polato docente di composizione al Conservatorio di Trento, recentemente scomparso. L’arsenale terrà anche un seminario, nel pomeriggio dello stesso giorno, in cui analizzerà le questioni della ricerca strumentale e compositiva per l’organico dell’ensemble, prevedendo momenti di analisi delle partiture e di incontro con alcuni compositori.

Un altro concerto, del duo Cutroneo- Colazzo (28 ottobre) è monografico, dedicato alla figura e all’opera di Enest Krenek, che, dopo avvii giovanili in clima espressionista, approda alla dodecafonia, letta in termini personali, attraverso un linguaggio che conserva una capacità espressiva e una pluralità di intonazioni.

E’ da segnalare lo spazio che viene aperto a ex studenti del Bonporti, che nella manifestazione intervengono all’interno del ciclo di seminari paralleli dal titolo “Conto aperto” e con due concerti. Mario Mariotti (24 ottobre) tiene un seminario sull’improvvisazione in Stockhausen e realizza una performance, a seguito di laboratorio, con gli studenti del Conservatorio. Valentina Massetti (28 ottobre) tiene un seminario sul suono in età prenatale e post-natale, prospettando possibili interventi di formazione al suono nella fascia di età tra 0 e 5 anni. Marco Longo, Andrea Mattevi, Emanuele Dalmaso tengono un seminario (29 ottobre) sulle sperimentazioni sonore e sui nuovi formati sonori della composizione, per pianoforte, viola, sax e per organici d’ensemble. Tengono, nello stesso giorno, in serata, un concerto in ensemble (Longo-Mattevi-Dalmaso, Terrin), con numerose prime esecuzioni assolute.

Due concerti (23 ottobre e 31 ottobre) riguardano le composizioni di studenti compositori del Conservatorio di Trento, campionatura di quanto si realizza all’interno del Conservatorio in termini di ricerca e sperimentazione, nell’iniziativa degli studenti

Il concerto inaugurale (14 ottobre) riguarda la musica di Frank Zappa, nelle trascrizioni pianistiche effettuate dal compositore Marco Dalpane, che interviene come pianista, insieme con Vincenzo Vasi a voce e theremin.

Tra i seminari, oltre quanto già citato, il seminario di Piero Venturini (30 ottobre) su Jatekok di Kurtag, opera che può costituire riferimento e base per la definizione di una possibile didattica pianistica funzionale ai repertori nuovi.

Ecco di seguito il programma del festival:

MONDI SONORI > CONCERTI

CONSERVATORIO DI MUSICA BONPORTI, AUDITORIUM, ORE 20.30

Martedì 14 ottobre

FRANK ZAPPA, UN EROE AMERICANO

Marco Dalpane (pianoforte) – Vincenzo Vasi (voce e theremin)

Musiche di Zappa

Venerdì 17 ottobre

MUSICA RELIGIONE SPIRITUALITA’. GIACINTO SCELSI

Francesco Schweizer (pianoforte)

Musiche di Scelsi

Martedì 21 ottobre

ITINERARI D’AUTORE. A PARTIRE DA LUIGI DALLAPICCOLA

Duo Cristina Giovannini (violino) – Edoardo Bruni (pianoforte)

Musiche di Respighi, Dallapiccola, Dionisi, Bruni

Mercoledì 22 ottobre

VARIATIONS: LEONARDO POLATO IN MEMORIAM

Ensemble L’arsenale: Livia Rado, soprano; Ilario Morciano, sax;  Lorenzo Tomio, chitarra elettrica e classica; Igor Zobin, fisarmonica; Roberto Durante, pianoforte e synth;  Filippo Perocco, direzione e synth. Con la collaborazione di Andrea Mattevi (viola), Massimiliano Cova (violino), Beatrix Graf (clarinetti), Errico Pavese (chitarra),  Raul Masu (live electronics).

Musiche di Trevisi, Szmytka, Masu, Tomio, Perocco, Mattevi, Longo, Polato

Giovedì 23 ottobre

STUDENTI INTERPRETI E COMPOSITORI I

Musiche di studenti delle Scuole di composizione del Conservatorio di Trento in prima esecuzione assoluta

 Venerdì 24 ottobre

MUSICA INTUITIVA E IMPROVVISAZIONI COLLETTIVE

Mario Mariotti coordina un concerto con studenti del Conservatorio, su musica intuitiva di Stockhausen, con improvvisazioni collettive

Martedì 28 ottobre

AVVENTURE SERIALI. ERNST KRENEK

Duo Aldo Cutroneo (violino) – Cosimo Colazzo (pianoforte)

Musiche di Krenek

Mercoledì 29 ottobre

NUOVI FORMAT PER GLI STRUMENTI E PER IL SUONO

Marco Longo (pianoforte), Andrea Mattevi (viola), Emanuele Dalmaso (sassofoni), Riccardo Terrin (tromba)

Musiche di Colazzo, Sekhon, Masu, Zare, Massetti, Longo, Mattevi

Giovedì 30 ottobre

ITINERARI D’AUTORE. TRA DALLAPICCOLA E PETRASSI

Duo Alina Company (violino) – Stefano Fogliardi (pianoforte). Duo Antonella Costa – Stefano Fogliardi (pianoforte a quattro mani)

Musiche di Dallapiccola, Petrassi, Dapreda, Casella

Venerdì 31 ottobre

STUDENTI INTERPRETI E COMPOSITORI II.

Musiche di studenti delle Scuole di composizione del Conservatorio di Trento in prima esecuzione assoluta

 

MONDI SONORI > CONTO APERTO > INIZIATIVE PARALLELE, CONFERENZE, SEMINARI, LABORATORI

CONSERVATORIO DI MUSICA BONPORTI, AULA 21 (salvo diversa indicazione)

Mercoledì 22 ottobre ore 17 – Auditorium

Seminario-incontro con L’arsenale

Organici sperimentali, nuovi repertori. Analisi del programma del concerto serale. Prova aperta.

Venerdì 24 ottobre ore 10-13; 14-17

Seminario di Mario Mariotti

Spazio ex studenti

Musica intuitiva e Stockhausen

Martedì 28 ottobre ore 10-14

Seminario di Valentina Massetti

Spazio ex studenti

Esplorazioni sonore e identità. Educazione al suono tra 0 e 5 anni

Mercoledì 29 ottobre ore 10-12; 14-18

Seminario di Marco Longo (ore 10-12), sul pianoforte; Andrea Mattevi (ore 14-16), su violino e viola; Emanuele Dalmaso (16-18), su sassofoni

Spazio ex studenti

Sperimentazioni e rivoluzioni sonore. Nuovi linguaggi degli strumenti e della composizione

Giovedì 30 ottobre ore 16

Seminario di Piero Venturini

Gyorgy Kurtag: Jatekok (Giochi). Principi per una nuova didattica del pianoforte tra improvvisazione e composizione

Identità mobili. Un progetto creativo e sperimentale del Motocontrario Ensemble al Festival Pergine Spettacolo Aperto

7 Luglio 2014 08:00a12 Luglio 2014 20:00
Foto di Maria Casamichele

Un’installazione sonora e performance improvvisative, per un discorso artistico e creativo sul tema dell’identità oggi. E’ quanto propone il Motocontrario ensemble a Pergine Spettacolo Aperto, dal 7 al 12 luglio 2014, con un’installazione sonora che realizza una riflessione creativa e artistica sul tema dell’identità. Il progetto, dal titolo “Identità mobili” si svolge alla Stazione intermodale di Pergine, ogni giorno dalle 10 alle 20. Si parte da un simbolo del discorso identitario, qual è la cultura mòchena, che è minoranza linguistica in Trentino. Se ne prendono elementi, lacerti, che costituiscono figure di partenza per sperimentazioni compositive e sonore, e che possono costituire evidenze nella forma di citazioni presto disperse, mentre l’elettronica agisce in interazione con lo spazio della stazione, con il suo paesaggio di rumori, dentro cui viene a collocarsi, in una complessa rete di rispecchiamenti identitari.

Parlare di conflitti può implicare anche il discorso sulle identità. E’ quanto emerge in un recente progetto del Motocontrario Ensemble, di musica, interazione e sperimentazione sonora, che è compreso nel programma di Pergine Spettacolo Aperto, festival sulle espressioni nuove, che si tiene a Pergine Valsugana, in Trentino, come ogni anno, ormai da circa quarant’anni. Il tema portante del festival quest’anno è quello del conflitto, e Motocontrario ensemble interviene con una riflessione creativa, compositiva e di performance sul tema delle identità. Che oggi sono mobili, fluttuanti, non ben delimitate, come evoca il titolo dell’opera proposta, che è Identità mobili. Un’opera collettiva, partecipata dai compositori dell’ensemble, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Valentina Massetti, Andrea Mattevi, Raul Masu (che sono anche performer), e dagli altri musicisti dell’ensemble, Emanuele Dalmaso e Riccardo Terrin.

L’installazione sarà attiva alla Stazione intermodale di Pergine Valsugana, per una settimana, da lunedì 7 a sabato 12 luglio, dalle ore 10 alle ore 20. Che cosa propone l’opera, e con essa l’ensemble? Un percorso artistico intorno all’identità, che oggi si definisce in termini complessi, in quanto non ha preciso riferimento in un confine stabilito e riconosciuto. Non è solo quel territorio, quel complesso comunitario. Perché oggi le identità sono mobili e sono traforate da altre culture. C’è un costante attraversamento delle identità, che non sanno riconoscersi precisamente rispetto a individuate coordinate temporali e spaziali. I mezzi tecnologici, le reti informatiche hanno fatto saltare tutti gli ordini riconosciuti. Le culture persistono ma sono anche costantemente in crisi. Sono sfilacciate. Le identità vivono una condizione di costante transito.

L’idea creativa del Motocontrario ensemble è di riprendere la cultura musicale dei Mòcheni, popolazione che abita sopra Pergine l’omonima valle, e che parla un antico idioma di radice tedesca, per farne centro di un’opera creativa sperimentale. La musica riprende alcuni dati da canti mòcheni in lingua e ne fa oggetto di improvvisazione, nella forma di figure-base da cui procedere per coaguali di altre forme, o di improvvise citazioni, o di distanziamenti e divergenze. Nello spazio simbolico della stazione intermodale di Pergine, che è il luogo dell’incontro, ma anche della dispersione nei traffici che tutto mettono in gioco, interverrà un sistema informatico che ulteriormente tratta il materiale musicale, proprio nel rapporto con i percorsi di transito dei treni e dei passeggeri. Infatti questo sistema si attiverà secondo studiate possibilità, a seconda dei volumi sonori dell’ambiente, dati dal rumore dei treni, come delle persone che attraversano lo spazio della stazione. L’installazione entra dentro lo spazio sonoro, partecipa dell’ambiente, lo modifica, ne viene modificata, in una complessa rete di rispecchiamenti identitari.

Inoltre, nell’arco di svolgimento del progetto interverranno anche situazioni improvvise di flash-mob attivati dai musicisti dell’ensemble che sorprenderanno lo spazio con i loro interventi improvvisativi.

In questo modo, il progetto assume la sua sostanza di interrogazione sociale sul tema dell’identità, avendo a riferimento uno dei luoghi simbolo delle minoranze culturali e identitarie in Trentino, la Valle dei Mòcheni. Quello che vuole significare è che anche quest’identità in effetti è in transito e fluida. I suoi confini sembrano chiusi; la sua sostanza culturale sembra salda. In effetti tutto è in movimento. Anche il discorso sull’identità oggi è di secondo grado. La identità delle comunità minoritarie è sorretta e supportata anche dal discorso politico. E quindi la problematica è evidente. L’idea del Motocontrario ensemble è che il tema dell’identità può essere colto nelle sue implicazioni difficili e contraddittorie dal discorso artistico, nella forma della performance sperimentale, che si apre all’ambiente e diventa elemento del paesaggio sonoro sociale.

Qui il programma, in PDF, del Festival Pergine Spettacolo Aperto.

Qui per il sito del Festival Pergine Spettacolo Aperto.

Concerto conclusivo del Festival Contrasti. Con il Motocontrario ensemble, musiche giovani e prime assolute

19 Giugno 2014
20:00a22:00

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Se il festival Contrasti vuole essere un festival aperto alle espressioni innovative e giovani della creatività nel campo delle musiche contemporanee, il concerto di chiusura del festival appare, in questo senso, perfettamente coerente. Giovedì 19 giugno a partire dalle ore 20:00, alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, sono in programma due eventi. Prima un incontro con il Motocontrario Ensemble, che riflette, con il pubblico, sui temi dei rapporti tra interpretazione e composizione: un rapporto che l’ensemble vive integralmente, essendo un collettivo di interpreti e compositori. Quindi, dalle 20:45 c’è poi il concerto, con nuovissime composizioni in prima assoluta o italiana, e tanti compositori giovani.

Dianna Dmitrijeva (1969) è autrice di New Orient Fantasy (2014), opera che viene presentata in prima assoluta, interprete Emanuele Dalmaso al  sassofono baritono. Ricerche sonore, e insieme un’incisiva energia che si esprime in impulsi improvvisativi e ritmiche sollecitazioni, libertà, ossessive ripetizioni, in questo bano: come il sogno di un Oriente russo profondo ma anche mescolato, deviato ed eterodoso.

Le aperture della forma, verso percorsi plurilineari, dove è in gioco anche l’impulso improvvisativo dell’interprete, sono i caratteri del brano di Marco Longo (1979), Riflessione III (2013) per sassofono baritono e live electronics,  eseguito in prima assoluta da Emanuele Dalmaso e Raul Masu.

Nuove opere di giovani compositori sono presentate dal pianista Marco Longo. Di Andrea Mattevi (1986) interpreta, in prima assoluta, Petali di haiku (2013), raccolta di brevi pezzi, come aforismi, ‘haiku’ per pianoforte, poesie musicali che includono caratteri vari, da rapidi ed estrosi, a estatici, lontani, orientali. Il pianista interpreta, inoltre, Schutt (2013)di Antonio Covello (1985), un ciclo di pezzi di taglio breve, che utilizza precisi oggetti sonori, in fisionomie chiare e distinte. E quindi, di  Pedro Alvarez (1980), in prima italiana, Slàinte! (2010),  che ci offre la vita raccolta e minima, di elementi che si delineano in spazi angusti e ripiegati. Mentre con Lorenzo Troiani (1989) e il suo Recitativo e finale (2012), eseguito da Longo in prima assoluta, si indaga il pianoforte in qualità  estreme, rivolto verso realtà sonore materiali nuove, di cui sono tramite anche gestualità inedite.

Andrea Mattevi alla viola, Marco Longo al pianoforte, Raul Masu al live electronics interpreteranno Macabre (contatti con Gesualdo) (2014) di Raul Masu (1992), altra opera in prima assoluta, che in questo caso propone un’invenzione intorno a Gesualdo da Venosa, la sua propensione al trattamento musicale, con inedite asprezze, dissonanze, scivolamenti cromatici, del tema della morte. Un collage di dettagli che stravolge l’originale, e lo riespone come in sequenze di posizioni di gesti di una danza macabra.

Luce, pensiero (2014) di Valentina Massetti (1984), per tromba e contrabbasso, interpreti rispettivamente Riccardo Terrin e Valentina Massetti,  è un’altra opera presentata in prima esecuzione assoluta. In essa la ricerca timbrica si esprime in spazi di raffinata e calcolata sospensione, dove si realizzano tessuti indefiniti e rarefatti, talvolta traversati da scosse di movimenti rapidi.

Le terre rosse e il mare obliquo(2013), di Cosimo Colazzo (1964)qui in prima italiana, interprete lo stesso autore -, dà il senso di una materialità densa, a volte scura, e nel contempo aggredisce il tempo con figure di ritmo inciso e con gesti di forza sonora. Ma si incurva, anche, verso soste e risonanze, svuotamenti e improvvisi stati stupefatti.

Chiusa questa prima edizione del Festival, si prepara la seconda, per il 2015, che, nell’idea artistica del Motocontrario ensemble e dell’Associazione Motocontrario, vedrà la presenza di artisti ospiti e nuovissime composizioni, apporti di collaborazioni internazionali.

Qui per il PROGRAMMA PDF del concerto del 19 giugno

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Info: press@buonconsiglio.it    –    motocontrarioensemble@gmail.comw – web: www.motocontrario.it     –   facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble.

Un concerto interattivo e improvvisativo del Motocontrario ensemble, il prossimo 13 giugno, venerdì, al festival Contrasti, al Castello del Buonconsiglio a Trento. Il tema del caso, dei percorsi che disegna nell’apertura indiscriminata al possibile.

13 Giugno 2014
20:00a22:00

628x471628x471 (1)Un concerto interattivo e improvvisativo del Motocontrario ensemble. Il tema del caso, dei percorsi che disegna nell’apertura indiscriminata al possibile. Un computer, con una delega a operazioni random e le varie combinazioni strumentali delle polifonie improvvisative. Da Cage, con la sua disciplina che disarma costantemente l’io e le sue proiezioni, a Stockhausen, nel suo esortativo, paradossale abbandono all’alterità più ampia, a un progetto del Motocontrario ensemble, sul tema delle identità odierni, molteplici, multiple, mutanti. Al Castello del Buonconsiglio a Trento, per il Festival “Contrasti”, venerdì 13 giugno. A partire dalle ore 20.00.

Come mettersi in rapporto con la creatività del caso? Sa produrre accostamenti inattesi, dare indicazioni sorprendenti. Ci sono artisti che ne hanno fatto una disciplina. Il compositore americano John Cage (1912-1992)aveva sempre in sospetto che si stesse troppo radicati nelle idee preconcette, che troppo poco del caos e del caso fosse dentro le proprie scelte. Perciò era diventato sofisticato nell’evitamento dell’io, nell’apertura totale e indiscriminata al possibile.

Di questo tratta il prossimo concerto, il penultimo, del festival Contrasti, che si tiene al Castello del Buonconsiglio il prossimo venerdì 13 giugno. A partire dalle ore 20:00. Il festival è organizzato dal Motocontrario ensemble e dal Castello del Buonconsiglio, ed è incentrato sulle musiche del ‘900 e contemporanee. In questo panorama incrocia, ora, con gli eventi del 13 giugno, i temi dell’aleatorietà, dell’informale, dell’improvvisazione. E anche dell’interazione: si tratterà, infatti, di un concerto interattivo e improvvisativo, con il coinvolgimento dello stesso pubblico, che potrà rendersi attivo con produzioni sonore e strumenti musicali.

Alle ore 20:00 si tiene un incontro preliminare con Raul Masu, dal titolo “Strumenti dell’improvvisazione. Come sentire creativamente il caso”. Alle ore 20:45 si apre il concerto del Motocontrario ensemble, nella formazione con Emanuele Dalmaso (sassofono), Riccardo Terrin (tromba), i pianisti Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini, Marco Longo, la voce di Valentina Massetti, Andrea Mattevi alla violae Raul Masu per il live electronics. Significativo il titolo del concerto, “Il naviglio imbarca a caso”, da un passo dello scrittore salentino Antonio Verri, che con il caso aveva commercio familiare, per le sue produzioni di scrittura e verbali, naviganti per ramificazioni, derive, dispersioni.

Cage viene visitato dal Motocontrario ensemble, nel concerto alla Sala Grande del Buonconsiglio, attraversogli Area, che nel 1976 tengono un concerto nello spirito di Cage, all’Università di Milano. Ne trarranno poi un CD. L’idea è di muovere la musica sulla base di estrazioni casuali, che danno vita a parole-stimolo,  secondo correnti di influenza differenti per i vari musicisti e che vengono a riguardare anche il pubblico.

Il concerto del Motocontrario Ensemble riprende alcune idee di quel concerto, anche per portare attenzione su una dimensione della sperimentazione che, nel periodo dei Movimenti, ha aperto i generi, lungo una comune idea di liberazione e di contestazione. Il concerto al Buonconsiglio lavorerà anche con il computer, che,tramite un software di distribuzione random dell’informazione (sviluppato da Raul Masu), fornirà combinazioni di parole-stimolo e di interventi strumentali, creando così i solchi dentro cui viene a definirsi un tracciato di eventi sonori, di un’opera radicalmente compenetrata dell’idea del possibile e dell’aperto.

Con questo stesso metodo viene letta un’opera del 1968 di Karlheinz Stockhausen, Aus den sieben Tagen, che si compone di una serie di esortazioni poetiche, verso il senso  dell’estensione dell’io nei confronti dell’alterità. Invita a suonare nelle vibrazioni più ampie, dal corpo verso l’universo, il che vuole significare il risolversi dell’io nello sfocio dell’aperto. Sulla base di queste suggestioni si costituisce un’improvvisazione, che vuole concretizzarsi in corrispondenza di uno svuotamento dell’io con le sue idiosincrasie, verso un’identità più vasta, dove i confini sono diversi e molto mobili.

Il tema dell’identità è il centro del terzo lavoro in programma nel concerto, che è un’improvvisazione del Motocontrario Ensemble, che creativamente, in questa dimensione di performance aperta, sfrangiata, divergente, riflette sopra le identità odierne, che sono mutanti, molteplici, gonfie di informazione, o forate, annullate. Per questo utilizza, come frantumi, reperti del patrimonio popolare, ridotti a fantasmi o repliche ossessive. Raggiunge saturazioni dissonanti, da cui scaturiscono scheletri precari, rottami di melodie, presto disfatti in macchia, dissolti nel rumore.

Qui per il programma di sala del concerto in PDF

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Info: press@buonconsiglio.it    –    motocontrarioensemble@gmail.com  – web: www.motocontrario.it     –   facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble.

Motocontrario Ensemble, nella formazione Dalmaso (sassofoni), Masu (live electronics), Massetti (voce): un dialogo tra suoni musicali, suoni della natura libera e antropizzata, a Pian del Giac’, altipiano sopra Fornace. Un incontro con gli studenti di un istituto superiore e un concerto

5 Giugno 2014
10:00a12:00

sentiero gnomi parco_pdg1Evento del Motocontrario ensemble, nella formazione con Emanuele Dalmaso (sassofoni), Raul Masu (live electronics) e Valentina Massetti (voce), organizzato dall’Istituto De Carneri di Civezzano, per la conclusione dell’anno scolastico, a Pian del Gac’, l’altopiano sopra Fornace nello scenario del Monte Calisio. I tre musicisti incontreranno gli studenti, per parlare di musica e scienza, musica e tecnologia, di esplorazioni sonore, dei contributi portati dell’elettronica, che oggi è flessibile e riesce a interagire con le produzioni e gli spazi sonori in tempo reale. Si parlerà, in un contesto ideale come quello della natura dell’altopiano, e della sua storia, che è soprattutto mineraria, votata all’estrazione dell’argento, di ecologia sonora. Un’idea estesa di suono e ruomore, in cui i contesti musicali si rendono porosi e propongono un’attenzione diversa all’opera d’arte e ai contesti della vita circostante, naturale e sociale. I musicisti del Motocontrario ensemble parleranno di tutto questo, parleranno del proprio lavoro di ricerca e sperimentazine, proporranno esemplificazioni sonore e un concerto, con musiche di Stockhausen, Riley, altri autori contemporanei e improvvisazioni. L’evento si svolgerà, a Pian del Giac’, giovedì 5 giugno, a partire dalle ore 10:00, con conclusione prevista alle 12.00.

Rinascimentali equilibri, ma anche l’inquietudine e l’oscuro. Al festival “Contrasti”, a Trento, venerdì 6 giugno, con Andrea Mattevi (viola) e Marco Longo (pianoforte), musiche di Hindemith, Mattevi, Britten, Massetti, Colazzo, Longo.

6 Giugno 2014
20:00a22:00

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LOCANDINA DEFINITIVA scritta rossaIn rapporto ideale con la mostra che si apre da qui a un mese, dedicata dal Castello del Buonconsiglio a Dosso Dossi, un concerto, venerdì 6 giugno, nell’ambito del Festival “Contrasti”, al Castello, con molte musiche nuove, alcune in prima assoluta. Tutto ruota, in quest’appuntamento del Festival (organizzato dal Castello e dal Motocontrario ensemble) attorno al tema del Rinascimento, visitato come ideale della ragione e dell’equilibrio, e nel contempo come ordine tendenziale, che non può trascendere l’inquietudine e l’oscuro. E’ quanto risuona nel concerto, alle 20:45, di Andrea Mattevi (viola), Marco Longo (pianoforte), musicisti dell’ensemble: nella musica di Britten, che recupera Dowland; di Hindemith e delle sue strutture controllate; nella musica di Massetti, che integra in un ordine incantato reperti da Palestrina; nelle pagine di Mattevi, che aprono squarci di rivelazione sonora; nel senso di un tempo aperto e fluido, cangiante, che è proprio di Colazzo; e nel suono che si straccia verso il rumore, come accade nel brano di Longo. Il concerto è preceduto, alle 20:00, da un incontro con Valentina Massetti, sul tema del suono, che costituisce veicolo primario di relazione del bambino in età pre-natale e post-natale.

E’ nella costellazione articolata dei significati di parole, esperienze, concetti come “nascita” e “rinascimenti” che si gioca il prossimo concerto del festival “Contrasti”, organizzato dal Castello del Buonconsiglio e dal Motocontrario Ensemble (in svolgimento al Castello dal 24 aprile al 19 giugno prossimo). Il concerto si tiene alla Sala Grande del Castello venerdì 6 giugno, interpreti due musicisti del Motocontrario ensemble: Andrea Mattevi (viola) e Marco Longo (pianoforte).

Il concerto è preceduto da un incontro con Valentina Massetti, alle ore 20:00, in cui la studiosa, esperta di didattica, impegnata specificamente nell’educazione al suono per bambini in età 0-5 anni, parlerà di come il suono sia nei primissimi anni di vita, e già in fase pre-natale, un elemento importantissimo di crescita, di costituzione di relazioni, con la madre, con il mondo. Si nasce al mondo attraverso i suoni, sembra dirci la studiosa, con la sua relazione dal titolo “Nascere e rinascere al suono. Nei primi mesi di vita e al nido: ricerche ed esperienze di educazione al suono.” Gli eventi di quest’appuntamento di “Contrasti” – l’incontro e il successivo concerto – anche nelle tematiche evocate, per strette o più lasse risonanze, si propongono in collegamento ideale con la mostraRinascimenti eccentrici. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio”, che da qui a un mese si apre al Castello (in programma dal 12 luglio al 2 novembre di quest’anno).

L’incontro è seguito, alle ore 20:45, dal concerto (che reca il titolo significativo di “Rinascimenti eccentrici. Ragione, flessibilità, furiose espansioni”) per viola e pianoforte, con musiche di Hindemith, Mattevi, Britten, Massetti, Colazzo, Longo. Si apre con Paul Hindemith (1895-1963) e la sua Sonata per viola op. 25 del 1923, un’opera dove le tensioni atonali tendono a concentrarsi in strutture molto controllate. Quindi la composizione di Andrea Mattevi (1986) Sessanta lune: i petali di un haiku (2012) per viola e pianoforte, con i suoi squarci di rivelazione sonora e brucianti tagli formali.  Di Benjamin Britten (1913-1976) il duo propone Lachrymae (1950) per viola e pianoforte op. 48 (Riflessione su un canto di John Dowland): una composizione che ricupera tratti del musicista rinascimentale inglese, Dowland, con le sue raffinate atmosfere, fatte d’equilibrio, ma anche di malinconiche piegature. Tracce rinascimentali anche nella composizione di Valentina Massetti (1984) dal titolo Ama (2013) per viola e pianoforte, dove si rinviene qualche segno palestriniano dentro un tessuto che tende a ridurre gli eventi a stati essenziali. Cosimo Colazzo (1964) in Nel lento orizzonte un oggetto (2013) per viola e pianoforte offre una struttura fluida, mobile, aperta, che consente agli eventi di assumere il tono morbido della curva, di seguire rami laterali, digressioni, rientrare. Marco Longo (1979), con Studio sul buio (2012) per viola e pianoforte, provoca gli strumenti ad abbandonare gli stati consueti, a provarsi verso nuove timbriche, a trovare incroci nei territori dell’altro, scoprendo le identità possibili del rumore.

Qui per il programma PDF del concerto.

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Ethnos è il titolo del quinto concerto del festival Contrasti. Alla Sala Grande del Buonconsiglio a Trento, venerdì 30 Maggio. Alle ore 20.00 un incontro con Cosimo Colazzo sul tema del rapporto tra patrimoni folclorici e composizione lungo il Novecento. Poi, dalle 20.45, un concerto del Motocontrario ensemble: un viaggio musicale dall’Ungheria, al Portogallo, alla Grecia, al Brasile, lungo quelle esperienze che hanno vissuto le periferie come luoghi di rinnovamento dei linguaggi

30 Maggio 2014
20:00a22:00

Lopes-Graça2Lopes-Graça1“Ethnos” è il titolo del quinto concerto del festival “Contrasti”, organizzato dal Motocontrario ensembe e dal Castello del Buonconsiglio. Alla Sala Grande del Castello, a Trento,  venerdì 30 maggio, a partire dalle 20.00. Prima un incontro culturale con Cosimo Colazzo sul tema del rapporto tra patrimoni folclorici e composizione lungo il Novecento, attraverso vari autori, sino a più recenti esperienze,  dove la relazione ha subito una decisa riformulazione nei termini postmoderni della world music. E poi, dalle 20.45, un concerto del Motocontrario ensemble (con Margherita Franceschini, Andrea Mattevi, Marco Longo, Emanuele Dalmaso, Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini), che dà evidenza sonora e musicale al tema dell’utilizzo in termini creativi dei repertori popolari, spesso contadini, con musiche di Kodály Ligeti, Nicolau, Lopes-Graça, Guerra-Peixe, Tacuchian. Un viaggio musicale dall’Ungheria, al Portogallo, alla Grecia, al Brasile, lungo quelle esperienze artistiche e compositive che hanno vissuto le periferie e i margini come luoghi indicativi di un possibile rinnovamento dei linguaggi musicali. Nel ‘900 musicale è complessa la vicenda di come si è sviluppato l’interesse dei compositori per i patrimoni popolari. Vi confluiscono, dapprima, istanze nazionaliste, volte a recuperare il senso delle identità specifiche, contro i linguaggi dominanti, dei paesi culturalmente più forti. Russia, Ungheria, Spagna, Finlandia: l’Europa periferica è attraversata da quest’interesse. In alcuni autori la ricerca sui patrimoni popolari si è legato a un’istanza sociale, se non politica, di rivendicazione delle culture più marginalizzate: in questo senso, ad esempio, si è sviluppato l’interesse di ricerca per i repertori musicali contadini. Di questo tratta il quinto appuntamento del festival “Contrasti”, che si svolge alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, organizzato dallo stesso Castello e dal Motocontrario Ensemble. Venerdì 30 maggio, alle ore 20:00 Cosimo Colazzo tiene un incontro dal titolo “Musiche tra ricerca, mito e politica del folclore” sul tema dei del rapporto tra patrimoni folclorici e composizione lungo il ‘900, attraverso vari autori, sino a più recenti esperienze,  dove la relazione ha subito una decisa riformulazione nei termini postmoderni della world music. Di seguito a quest’incontro, alle ore 20:45, si tiene il concerto del Motocontrario ensemble, dal titolo “Ethnos”, che dà evidenza sonora e musicale al tema dell’utilizzo in termini creativi dei repertori popolari, spesso contadini, con musiche di Kodály, Ligeti, Nicolau, Lopes-Graça, Guerra-Peixe, Tacuchian. Un viaggio musicale dall’Ungheria, al Portogallo, alla Grecia, al Brasile, lungo quelle esperienze artistiche e compositive che hanno vissuto le periferie e i margini come luoghi indicativi di un possibile rinnovamento dei linguaggi musicali. Il ‘900 ha sviluppato un interesse per le culture popolari e contadine perseguendo un metodo nuovo, maggiormente rispettoso degli stessi oggetti di ricerca. Si è trattato di recuperarli in una dimensione originaria, senza interventi volti ad adattarli dentro confezioni accette e piacevoli. L’etnomusicologia ha sostenuto un interesse di questo tipo, che ha riguardato anche i compositori, in certo rapporto creativo, di segno innovativo, che hanno voluto tessere con i repertori popolari. Un compositore come Béla Bartók è esemplare in questo senso, perché ha raccolto e registrato una grande vastità di repertori, nel suo paese, più ampiamente nell’Europa centro-orientale, ma poi anche in altri luoghi, in Turchia, ad esempio, e sino in Algeria. Ha legato questo interesse scientifico per i patrimoni popolari a un interesse artistico, che ha colto i materiali popolari nella loro carica di novità, capace di stimolare il superamento dei linguaggi tradizionali colti. In questo stesso senso si è mosso un altro compositore ungherese, come Zoltán Kodály (1882-1967), del quale Margherità Franceschini interpreta la Sonata op. 8 (1915) per violoncello solo. Più in generale tutta la cultura musicale ungherese ha vissuto intensamente questa linea di ricerca musicale. E’ da lì che prende le mosse György  Ligeti (1923-2006), del quale viene eseguita nel concerto, la Sonata (1948/1953) per violoncello solo, per poi sviluppare un linguaggio personale e fortemente sperimentale circa le possibilità del suono e dei variabili aggregati che può generare. In Portogallo Fernando Lopes-Graça (1906-1994) ha determinato parte della propria ricerca compositiva nel segno del rapporto con i repertori popolari contadini, rivissuti nel segno di un linguaggio post-tonale capace di innestare sistemi sonori avanzati nel rapporto con le melodie popolari, come accade nelle Melodias rústicas portuguesas, di cui nel concerto Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini, in duo pianistico, pianoforte a quattro mani, propongono 3° Quaderno, del 1979. Questa dei rapporti con i repertori popolari è un’esperienza che molto coinvolge anche autori brasiliani, tesi in senso nazionalista o di riscatto sociale a dare dignità di presenza artistica ai repertori delle zone più autentiche del Brasile. In questo senso va letta l’esperienza di Caesar Guerra Peixe (1914-1993) – che ebbe rapporti di scambio culturale con Lopes-Graça -, rilevabile nel concerto con la sua Suite Nordestina (1947) per viola e pianoforte, che sarà interpretata da Andrea Mattevi (viola) e Marco Longo (pinaoforte). E in tempi più recenti, una parte della produzione di Ricardo Tacuchian (1939), del quale Cosimo Colazzo esegue Leblon à tarde (2003) per pianoforte. Dimitri Nicolau (1946-2008), compositore greco, ha incrociato il suo senso di un’arte politicamente impegnata, contro il regime dei colonnelli, con un interesse al recupero dei tratti più autentici della cultura musicale greca, che vive all’incrocio tra mondo orientale e occidentale dell’Europa.  Di Nicolau il sassofonista Emanuele Dalmaso interpreta, nel concerto, due brani da Dissidence (2003) per sassofono solo. Qui per il programma PDF del concerto ———————— Info: press@buonconsiglio.it    –    motocontrarioensemble@gmail.com web: www.motocontrario.it     –     facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble.

Motocontrario ensemble e “Il fiume che non c’è”. Una performance con brani di musica contemporanea e improvvisazioni per organico strumentale e live electronics, per la Festa del Borgo di San Martino organizzata dall’Associazione Il Funambolo

24 Maggio 2014
21:30a22:15

fiumechenoncè_cartolina_fronte-300x201Motocontrario Ensemble interviene con una sua performance nell’ambito dell’evento “Il Fiume che non c’è”, Festa del Borgo di San Martino, organizzata dall’Associazione Il Funambolo, sabato 24 maggio. Il Borgo di San Martino si sviluppa intorno a Via San Martino, comprendendo un’ampia zona, alle spalle del Castello del Buonconsiglio. Da lì passava l’Adige, prima che venisse deviato, per assumere l’attuale corso. Gli eventi si svolgeranno dalle 20 alle 24. L’intervento del Motocontrario ensemble si terrà nella zona del “Porto”, secondo programma, alle 21.30. Motocontrario ensemble interverrà nella formazione con sassofoni (Emanuele Dalmaso), tromba (Riccardo Terrin), viola (Andrea Mattevi), voce (Valentina Massetti), live electronics (Raul Masu). Con improvvisazioni e brani di autori contemporanei.

Festa del Borgo di San Martino.
Sabato 24 maggio 2014
Via San Martino – Trento
dalle ore 20 alle ore 24.
Zona del “Porto”. Ore 21:30
Performance del Motocontrario ensemble

Notizie più dettagliate sulla Festa organizzata da Il Funambolo a quest’indirizzo:
http://www.ilfunambolo.it/2014/05/18/il-fiume-che-non-ce-navigando-a-vista/

Per il quarto concerto del festival “Contrasti”, il Motocontrario ensemble con Emanuele Dalmaso ai sassofoni e Raul Masu al live electronics. Musiche di Riley, Colazzo, Biasioni, Essl, Scherzinger, e improvvisazioni del duo. Mobili dialoghi sonori, sperimentazioni degli strumenti acustici e elettronici, un’idea aperta del suono, che si trasforma e abita lo spazio in termini personali e concreti

23 Maggio 2014
20:00a22:00

1451613_275920845891660_589645873_n 10292146_543301635778826_1499772492813641223_nPer il quarto concerto del festival “Contrasti”, che si tiene al Castello del Buonconsiglio, diventano protagonisti sassofono e live electronics, con Emanuele Dalmaso e Raul Masu, musicisti del Motocontrario Ensemble. Ricerche sonore che indagano territori di dialogo, tra strumento acustico e l’elettronica, in termini flessibili e creativi,  con rispecchiamenti e ramificazioni. Un viaggio che concepisce il suono come una realtà mobile, che si trasforma e abita lo spazio in termini personali e concreti.

Elettronica e strumento acustico oggi possono dialogare in maniera flessibile, aperta. Possono continuamente rimandarsi suggerimenti, trovare la via di un’integrazione modulata, accompagnata. E’ quanto sembra suggerirci il quarto appuntamento del festival “Contrasti” in programma venerdì 23 maggio a partire dalle ore 20:00, alla Sala Grande del Castello del Buonconsiglio a Trento.

Il festival è organizzato dal Castello del Buonconsiglio e dal Motocontrario Ensemble, e va svolgendosi da aprile a giugno, con un programma di incontri culturali e concerti.

Sono protagonisti del concerto del 23 maggio i sassofoni (in varie tipologie) di Emanuele Dalmaso  e l’elettronica dal vivo creata da Raul Masu, entrambi musicisti del Motocontrario Ensemble.

Il concerto, in programma alle ore 20:45, è preceduto da un incontro, alle ore 20:00, con Andrea Mattevi, che tratta della figura e dell’opera di Bruno Maderna, un musicista che ha votato la propria ricerca artistica nell’indagine aperta rivolta al suono, scoperto nell’indagine di partiture sperimentali, ma anche attraverso l’improvvisazione, che viene richiamata dalle stesse partiture in varie forme, e poi attraverso l’esplorazione delle possibilità dell’elettronica. Un pioniere per molte ricerche, ma anche il richiamo a una sperimentazione e a una speculazione che siano radicate nel riferimento al suono e al corpo che suona e che ascolta.

Il concerto di Emanuele Dalmaso e Raul Masu si avvia alle ore 20:45, ed è interamente dedicato al sassofono e all’elettronica, esplorando l’interazione musicale che germina nell’incontro ideale e concreto del respiro, del soffio, del suono, dell’altoparlante e di quanto oggi sa restituire l’elettronica, con la sua capacità di intervento elaborativo e di design del suono dentro uno specifico spazio.

Lo spettro delle possibilità di relazione che il computer instaura col sax oscilla, in una molteplice varietà, dall’essere semplice estensione sonora dello strumento acustico a divenire entità musicale autonoma, in rapporto dialettico con il suono acustico. Sassofono e live electronics si danno, così, nella forma di un rapporto cameristico, in un dialogo di condivisione, non solo dello spazio musicale, ma spesso anche dello stesso suono in una relazione simbiotica.

Il concerto si apre con un brano minimalista dell’americano Terry Riley, Dorian Reed (1964), che nasce come performance per sax soprano e tape recorder e la cui partitura viene stilata solo nel 2001 da Ulrich Krieger. Il brano utilizza l’elettronica per esasperare la ripetizione quasi ossessiva di un materiale armonico e melodico ridotto al minimo.

Segue una Improvvisazione in omaggio a Bruno Maderna, pioniere italiano della musica elettronica che prende forma ispirandosi a un’aria dell’opera Satyricon del 1973.

Pallide risonanze avvoltedi Massimo Biasioni, scritto originariamente nel 2000 per corno di bassetto e live electronics trascritto per sax baritono e live electrnics nel 2014, indaga il senso della eco e della risonanza, in relazione con un altro principio compositivo rilevante, che è quello del bordone, cioè di un ostinato che tende molto alla ripetizione ciclica.

Sequitur VII (2008) fa parte di progetto composito che vede impegnato Karlhenz Essl dal 2008 al 2010. Si tratta di una serie di 14 brani per strumento solo ed elettronica che esplorano le possibilità espressive del programma sequitur-generator (sviluppato da Essl stesso). Tale software permette di creare complessi canoni a otto parti derivati dal materiale sonoro dello strumento acustico.

Verrà presentato quindi un lavoro di Masu e Dalmaso,  nato in sala prove, dal titolo Il Viaggio di Maya che, al limite tra brano definito e concluso, e improvvisazione, riflette sul tema del viaggio. E’ un viaggio mentale, un poco fantastico, che rinviene suggerimenti e collegamenti, in uno spazio di confronto tra due culture e tra due religioni. Evidenzia un continuo gioco di similitudini e di specchi, tra buddismo e cristianesimo, ripercorrendo così, idealmente, una personale via della seta, votata a mettere in comunicazione ciò che è lontano, ma si nutre anche di istanze comuni, di un comune desiderio di incontrare l’alterità. Questo lavoro indaga in maniera estremamente sperimentale il suono e lo strumento sia elettronico che acustico portando il sax ad alcune delle sue possibilità più estreme, fino a essere suonato senza bocchino.

Il brano di Cosimo Colazzo, Le Isole (2014), presenta spazi di espressione sonora legati tra loro secondo fasi, variabilmente estese, di suoni tenuti lunghi e articolazioni più serrate. Il sassofono disegna i suoi profili secondo gli andamenti di una polifonia che dà profondità e prospettiva al proprio orizzonte di strumento solo. Il live electronics,  in rapporto con le arcate fondamentali del brano, elabora i materiali acustici in lunghe campate timbriche e armoniche. Agisce, secondo un itinerario di piani sonori, che lo prevedono ora dentro il tessuto di un dialogo complessivo, e ora, invece, in una proiezione più avanzata, ma sempre in cameristica rispondenza con il sax, che può ridursi anche alla poesia interiore di pochi suoni tenuti, qualche articolazione, e la modulazione dinamica di questo.

Il concerto si chiude tornando in America con un brano di Nicolas Scherzinger del 2006: Shadowed. Il computer in quest’opera fa da “ombra”, come suggerisce il titolo stesso, al sassofono, elaborando il suono originario, fino a modificarlo, in alcuni casi, in maniera rilevante.

Qui per il programma PDF del concerto del 23 maggio 2014, Festival “Contrasti”, Trento Castello del Buonconsiglio.

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Info: press@buonconsiglio.it; motocontrarioensemble@gmail.com. Notizie anche su facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble

Motocontrario Ensemble a Milano, per una giornata sperimentale di musica e poesia, con opere nuove, interventi poetici, installazioni sonore e improvvisazioni strumentali e elettroniche. Al Centro Studi Assenza, che si occupa di poesia, musiche e espressioni contemporanee. Domenica 18 maggio, a Milano, alla sede del Centro, in Via Stromboli 18, dalle ore 16.00 in poi

18 Maggio 2014
16:00a18:30

10330281_541286522647004_1484743453187260398_nMotocontrario Ensemble, da poco sorto a Trento, è un collettivo  di musicisti, votato alla sperimentazione in musica, alla realizzazione di nuove opere, alla produzione di conoscenza del vasto e articolato panorama delle letterature musicali del ‘900. Si compone di compositori e interpreti e punta al confronto delle due dimensioni, a una mobile fluidità di esse. Anche i format abituali del concerto, nella sua idea, possono essere variamente visitati, rinnovati, cambiati. I pubblici vanno mescolati, nuovi itinerari vanno aperti, per creare l’incrocio di esperienze in genere distanti. Per questo è utile stare in una dimensione creativa, nella concreta prassi dell’organizzazione e della realizzazione artistica. L’Ensemble pratica l’improvvisazione, realizza installazioni sonore, crea situazioni interattive che coinvolgono il pubblico, accende istantanee nella forma di flash-mob. Un suo progetto, ad esempio, in queste formule innovative, sul tema dell’identità, è tra i progetti vincitori del concorso “Open Creazione Contemporanea” di Pergine Spettacolo Aperto per l’edizione del 2014. L’Ensemble, inoltre, sta realizzando, tra aprile e giugno, al Castello del Buonconsiglio, un nuovo festival, “Contrasti”, con musiche, spesso in prima assoluta, e la visitazione di un Novecento a spettro ampio, per questo innervato di visioni critiche e aperto. E’ forte l’impulso verso l’incrocio delle arti, la sperimentazione di intreccio dei linguaggi artistici.

Dentro questo spirito rientra il prossimo impegno che riguarda l’Ensemble, che si tiene a Milano, presso il Centro Studi Assenza, che è un centro di ricerca artistica, dedicato alla poesia contemporanea, alla musica, alle espressioni nuove. Domenica 18 maggio, a partire dalle ore 16.00, alla sede del Centro Studi (in Via Stromboli 18) si svolge un evento, organizzato dal Centro Studi Assenza in collaborazione con Anterem, rivista di poesia, e Motocontrario ensemble, che si compone di musica e poesia, con nuove composizioni, dei compositori attivi nel Motocontrario Ensemble, in cui si esplorano possibilità sperimentali di rapporto tra parola e suono, tra poesia e musica, tra voci e strumenti, tra strumenti e sperimentazioni elettroniche.

Dal suono della musica al suono della poesia, si dà n vasto spazio di esplorazione creativa e artistica, su cui sono impegnate le composizioni di Raul Masu, Cosimo Colazzo, Marco Longo, Andrea Mattevi, Valentina Massetti, tutte recentissime, scritte tra il 2013 e il 2014.

Raul Masu, con la sua composizione “Momenti d’inciampo” (che tratta un testo di Paolo Ferrari),  sviluppa creativamente le possibilità dell’elettronica, in interazione con il suono strumentale, intervenendo nel vivo della concreta produzione sonora, che viene trasformata e ricomposta nei suoi percorsi, e quindi disegnando lo spazio dell’ascolto secondo vie molto mobili e aperte. Cosimo Colazzo, con “Sospeso nell’aria”, su un testo poetico di Ernesto Livorni, realizza una partitura aperta, dove si sospendono luoghi-parola, che echeggiano per se stessi, insieme con le risonanze sonore di un pianoforte, ugualmente vagante dentro spazi molto silenti. Marco Longo, con “Volumi in controluce”, su testo di Peter Carravetta, aggredisce il materiale verbale e quello sonoro, strappandone realtà inedite, che trovano nuove vie di scambio e di incontro. Andrea Mattevi, con il suo “Come voleva Nietzsche, camminando “ (testo poetico di Pascal Gabellone) propone un vero e proprio percorso dentro lo spazio d’ascolto, attraverso varie tappe sonore e di riflessione poetica, con una partitura che libera il disegno musicale con fantasia avvolgente. Valentina Massetti è recisa nella sua scelta, con “Dinamiche del disaccordo”, su una poesia di Giovanni Duminuco, di un paesaggio sonoro vuoto, attraversato da poche linee, che calibrano le loro durate, i loro incroci, con un gusto originale delle geometrie sonore come anche del colore.

Il Motocontrario Ensemble, con il concerto, propone inoltre due improvvisazioni strumentali con elettronica, su testi poetici di Gabriele Gabbia e di Antonio Prete, in questo modo attivando un’ulteriore esperienza, che è quella della produzione in vivo del risultato artistico, dentro lo spazio contingente dell’esperienza che va svolgendosi. E’ un altro aspetto che riguarderà il festival, perché altre occasioni vi saranno, di sviluppo dell’improvvisazione creativa, anche nell’interazione con il pubblico, in altri successivi appuntamenti della rassegna.

Motocontrario ensemble interviene, in questo concerto, nella formazione con voci recitanti Valentina Massetti e Andrea Mattevi, pianoforti Cosimo Colazzo, Maria Rosa Corbolini, Marco Longo, sassofoni Emanuele Dalmaso, tromba Riccardo Terrin, viola Andrea Mattevi, live electronics Raul Masu.

Il multiforme concerto si compone, inoltre, degli interventi del poeta Paolo Ferrari, con letture da suoi testi, e una performance, dove il testo si allarga al visivo e all’azione musicale, in un’inedita forma di poesia musical-visiva. Sempre sulla poesia di Ferrari, interviene il piano jazz di Luigi Bruzzone. Si avranno esperienze di sonorizzazione con gli interventi di Alessandro Greco e Davide Valecchi, e quindi le riflessioni sensibili e acute, tra poesia e filosofia, di Flavio Ermini.

Qui per il programma dettagliato del concerto, in formato PDF, secondo un modello di impaginazione

Qui per il programma dettagliato del concerto, in formato PDF, secondo altro modello di impaginazione.

Qui, per scaricare alcune foto del Motocontrario Ensemble: Foto 1Foto 2.

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Info:

Centro Studi Assenza – centro@in-absence.org

Motocontrario Ensemble – motocontrarioensemble@gmail.com. Notizie anche su facebook: https://www.facebook.com/motocontrarioensemble