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In prima assoluta, Tre liriche di Cosimo Colazzo (su testi poetici di Fausto Melotti), per voce, viola e pianoforte

21 Agosto 2012 21:00a22 Agosto 2012 02:00

Una nuova composizione di Cosimo Colazzo, “Tre liriche”, su testi poetici di Fausto Melotti, in prima esecuzione assoluta, per la rassegna che il “Nuovo ensemble” dedica ai nuovi repertori e a programmi poco esplorati, in svolgimento nell’estate in luoghi storici e d’arte. Il programma che comprende l’opera di Colazzo presenta anche musiche di Schumann e Goltermann. A Castel Stenico a Stenico (TN) e al Castello del Buonconsiglio di Trento, rispettivamente martedì 21 agosto e mercoledì 22 agosto, alle ore 21.00.

Nell’ambito della rassegna “Le belle addormentate”, ideata e organizzata dal “Nuovo ensemble” di Trento, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, itinerante per luoghi storici del Trentino, che vengono animati di musiche nuove e poco esplorate, rientra un appuntamento atteso, con un’opera nuova di Cosimo Colazzo, “Tre liriche” per voce, viola e pianoforte.

La nuova composizione di Colazzo viene presentata in prima esecuzione assoluta all’interno di un programma, che comprende anche musiche di Schumann e Goltermann, per l’interpretazione di Cristina Nadal (soprano), Lorenzo Bertoldi (viola), Roberto Turrin (pianoforte).

Sono due gli appuntamenti che vedono impegnato il trio con questo programma: martedì 21 agosto alle ore 21.00 a Castel Stenico a Stenico (TN), e il giorno successivo, mercoledì 22 agosto 2012, sempre alle ore 21.00, al Castello del Buonconsiglio a Trento.

Costituisce interesse il testo poetico messo in musica da Colazzo, che è dello scultore roveretano Fausto Melotti, ripreso dalla raccolta “Il triste minotauro”.  Melotti, artista poliedrico, fu anche fine poeta, sensibile e raffinato nell’uso di una parola essenziale, ma sempre vibratile. Sono caratteri che si ritrovano anche nella musica composta da Colazzo. Le immagini di una natura aperta, che si rivela in suoni sospesi, in tracce di luce, si lega a una musica che ha il senso della risonanza, dell’affondo sonoro, della linea che avvolge e si libera in lontananza.

Scrive Colazzo, intorno al suo pezzo: “…un suono che vuole essere gustato per se stesso […] spazi di silenzio che devono galleggiare, risuonare. In questo si anima un rapporto di contatto diretto con la poesia, con Melotti e la sua maniera di sentire l’arte. Quel suo dialogo intenso, poetico, appunto, con il silenzio, con le vibrazioni minime delle cose, quel suo entrare nelle pieghe del tempo. La musica vuole legarsi all’atmosfera evocativa e sospesa che traspare dai versi, con un lirismo che prende movenze raccolte, intime, ma anche sorvegliate nelle curve intraprese, affinché esso si dia in rapporti sempre piuttosto essenziali, misurati. Il pianoforte effonde sonorità rarefatte, sospese; oppure accompagna con figure ricche di valori timbrici, preziose nel dettaglio sonoro trovato. La voce segue il verso, il suo ritmo, la sua struttura, il suo impaginato. La viola trama il tessuto con interventi che propongono un confronto con il pianoforte, o un rispecchiamento, un contrappunto dolce e minimo, con la voce”.

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Programma di sala, accompagnato dal dettaglio delle informazioni sull’opera in prima assoluta, i testi di Melotti musicati

Comunicato stampa

Sono stati registrati enbrambi i concerti, il primo a Castel Stenico, tenutosi martedì 21 agosto 2012, e il secondo al Castello del Buonconsiglio a Trento, che si è tenuto merocledì 22 agosto 2012.. Di seguito le due registrazioni, in file formato MP,  delle Tre liriche di Colazzo (registrazione con ZOOM H4).

Concerto Castel Stenico, Stenico (TN), martedì 21 agosto 2012 ore 21.00. Cristina Nadal (soprano), Lorenzo Bertoldi (viola), Roberto Turrin (pianoforte).

Cosimo Colazzo, Tre liriche (1998-2012) per voce viola e pianoforte (su testi poetici di Fausto Melotti):

1. Le colombe dal viso di fanciulla (Ascolta – MP3)

2. Anche gli alberi hanno paura (Ascolta – MP3)

3. Col tramonto in silenzio (Ascolta – MP3)

Concerto Castello del Buonconsiglio, Loggia del Romanino, Trento, mercoledì 22 agosto 2012 ore 21.00. Cristina Nadal (soprano), Lorenzo Bertoldi (viola), Roberto Turrin (pianoforte).

Cosimo Colazzo, Tre liriche (1998-2012) per voce viola e pianoforte (su testi poetici di Fausto Melotti):

1. Le colombe dal viso di fanciulla [Ascolta MP3]

2. Anche gli alberi hanno paura [Ascolta MP3]

3. Col tramonto in silenzio [Ascolta MP3]

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Info Concerti

Nell’ambito della Raseggna “Le belle addormentate”, organizzata da “Nuovo Ensemble” con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto”

Castel Stenico, Stenico (TN), martedì 21 agosto 2012, ore 21.00

Castello del Buonconsiglio Trento, mercoledì 22 agosto 2012, ore 21.00

Trio Cristina Nadal (soprano), Lorenzo Bertoldi (viola), Roberto Turrin (pianoforte),

Musiche di Schumann, Goldermann, Colazzo

Prima esecuzione assoluta di Cosimo Colazzo, Tre liriche per voce, viola e pianoforte (su un testo poetico di Fausto Melotti)

Ingresso libero

 

Concerto in duo, violino e pianoforte, alla Concert Hall del Middlebury College, con una prima esecuzione

11 Agosto 2012
21:00a22:00

Nel corso di un soggiorno negli Stati Uniti, dove sta tenendo concerti e lezioni in varie Università, Cosimo Colazzo è al Middlebury College, dove, dopo un concerto per pianoforte solo, anche con musiche proprie, tiene ora un concerto in duo, con il violinista Franco Sciannameo, noto musicista e musicologo, docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh. In programma anche una composizione, in prima americana, di Cosimo Colazzo, per violino e pianoforte, dal titolo “La lenta discesa”.

Cosimo Colazzo è impegnato in questo periodo, da un mese ormai, negli Stati Uniti, per tenere una serie di lezioni e di concerti. Attualmente insegna al Middlebury College, nel Vermont, dove tiene un corso insieme con Franco Sciannameo, sulle culture musicali del Mediterraneo. Sempre al Middlebury College, Cosimo Colazzo, che è docente di Composizione al Conservatorio di musica Bonporti (di cui è stato direttore dal 2005 al 2011), ha già tenuto un importante concerto pianistico, mercoledì 1 agosto, con musiche proprie e di Federico Mompou. Anche in questo caso un orizzonte su una sensibilità estetica che può dirsi, nel senso del tempo, del suono, e per una propensione molto contemplativa, risalente a una visione mediterranea sulle cose. Così in “Musica callada” del catalano Mompou, che agisce nelle pieghe tra suono e silenzio; e nell’opera di Colazzo “Disteso a Oriente”, dove il tessuto musicale è curvo, flessibile, aperto, molto acqueo. Il concerto ha raccolto un vero successo, per la suggestione del programma, per la rarità di un’esecuzione integrale di “Musica callada”, con il suo impegno rispetto a particolari qualità sonore, e al tema particolare e difficile del suono che tenta le soglie del poco, del sottratto, quasi metafora costante del silenzio e di un oltre che assume caratteri mistici.

Nel secondo concerto, che tiene sempre al Middlebury College, nella splendida cornice della Concert Hall, in programma sabato 11 agosto alle ore 21.00, Colazzo suona in duo con Franco Sciannameo. Quest’ultimo è musicista e musicologo di valore internazionale, docente alla prestigiosa Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Come violinista ha suonato in orchestre di prestigio internazionale, come l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, e in formazioni da camera, quartetti e ensemble (Solisti di Roma; Quartetto di Nuova Musica), con cui ha inciso vari dischi, spesso rivolti ai repertori contemporanei.

Attualmente suona in duo con Cosimo Colazzo, concentrandosi sui repertori, soprattutto, del ‘900. Nel concerto al Middlebury College il duo esegue musiche di Bach-Schumann, dello stesso Colazzo, di Nino Rota e di Joaquin Turina. Di Bach viene eseguita la “Sonata IV”, in una versione per violino e pianoforte, per cui Robert Schumann ha scritto la realizzazione pianistica. Una versione molto particolare, poco frequentata, in cui ritroviamo un intervento, da parte di Schumann, sempre molto discreto e rispettoso dell’originale bachiano.

Di Cosimo Colazzo, in prima statunitense, verrà eseguito “La lenta discesa II” per violino e pianoforte. Un brano, come spesso nella musica di Colazzo, che è spaziato, respira secondo archi trasognati, in atmosfere sospese, come verso lontani punti di fuga.  Il pezzo apre spazi e territori al silenzio. E’ come se volesse aprire il tempo a una dimensione più ampia, a un respiro lento, che si compie nei territori prossimi, del vuoto, del silenzio.

Di Nino Rota, Colazzo e Sciannameo eseguono la Sonata per violino e pianoforte, del 1936. Un brano in cui Rota esprime i caratteri della sua musica: un controllo calligrafico dell’espressività e della forma, e certe emergenze cantabili, che si danno nella forma dell’incanto, del sogno lontano, forse anche remoto, infantile.

Di Joaquin Turina, il duo esegue “El poema de una Sanluqueña”, un’opera dove il colore mediterraneo, della Spagna, anzi della luce andalusa, è espresso da Turina con toni raffinati, con un timbrismo fatto di trasparenze, o di densità sospese e porose. Un brano ispirato e ricco di impressioni timbriche, che impegnano equilibri ricercati tra i due strumenti.

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Comunicato stampa

Programma del Concerto

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Info Concerto:

Sabato 11 agosto, ore 21.00, Concert Hall Middlebury College, Middlebury, Stati Uniti, Vermont

Franco Sciannameo – violino

Cosimo Colazzo – pianoforte

Musiche di Bach-Schumann, Colazzo, Rota, Turina.

 

www.cosimocolazzo.it

www.middlebury.edu

info@cosimocolazzo.it

ccolazzo@middlebury.edu

 

Concerto a Middlebury, con musiche di Mompou e Colazzo

1 Agosto 2012
21:00a23:00

Cosimo Colazzo sta tenendo un corso, insieme con Franco Sciannameo (docente alla Carnegie Mellon di Pittsburgh), al Middlebury College, negli Stati Uniti, nel Vermont, dedicato alle culture musicali mediterranee, nel riferimento particolare all’etnocultura del Salento, che è ricca di una storia molto complessa e stratificata, dove radici molto arcaiche, risalenti al mondo greco-pagano, si intrecciano con successive plasmazioni, proprie del cristianesimo e del cattolicesimo. Il mondo contadino si fa sede di una tale modalità evolutiva, strutturando una cultura che trova proprie definizioni rituali, proprie codificazioni, un pensiero e una socialità, rispetto a cui si propone anche il ruolo della musica e della danza. Diventa esemplare quanto ha riguardato il tarantismo, come istituto socialmente convenuto di gestione di situazioni critiche e di conflitto, che vede nella musica e nella danza, come anche in altri aspetti di una situazione che si fa rituale, il veicolo di una soluzione. La musica è guarigione. Produce la transe e orienta verso un livello risolutivo della crisi.

Il Middlebury College riveste molto prestigio, per gli studi che vi si conducono e per lo straordinario livello delle strutture, che è stupefacente. Al suo interno c’è una facoltà interamente dedicata agli studi di italianistica. Vi convergono studenti dagli Stati Uniti e dall’estero, per condurre i propri studi, sino al livello ultimo del dottorato.

Presso il Middlebury College Cosimo Colazzo è anche artist in residence, e in questa veste terrà due concerti. Il primo, in programma per mercoledì 1 agosto, sarà tenuto alla Concert Hall del Middlebury College, alle ore 21.00, con musiche di Mompou e Colazzo. Il secondo, in duo (violino e pianoforte) con Franco Sciannameo, nella stessa sede, sabato 11 agosto, con musiche di Bach, Colazzo, Rota, Turina.

Opportunamente il concerto di Colazzo dell’1 agosto, per pianoforte solo, è intitolato “Musica nel silenzio”. Federico Mompou è un autore molto originale, che ha scritto soprattutto per il pianoforte, creando dei brani che propongono una nuova e diversa visione dell’ascolto, del suono, del silenzio. Quest’ultimo non è un’alterità inerte, ma qualcosa che si rende presente insieme con il suono. I brani sono organizzati in cicli di pezzi brevi. Respirano, nel contempo, il senso di un tempo allargatosi, che non impone mai gesti imperiosi, ed è invece duttile, flessibile. Non è solido, si fa poroso del silenzio. In questo senso avverte il silenzio come partecipe intimamente della musica. Il linguaggio di Mompou è sempre molto depurato, misurato sulle forme brevi, e volto come al silenzio, alla risonanza senza misura.

Tra le sue opere risalta Musica callada, che Colazzo esegue integralmente nel concerto dell’1 agosto, con i suoi quattro quaderni, scritti nell’arco di oltre un decennio.  costituisce un disegno ampio, che copre più di un decennio. Quest’opera richiede all’interprete un’indagine sensibile sul suono e sul silenzio. Anche l’ascoltatore si fa partecipe di un progetto visionario e introflesso insieme, che vuole introdursi come in una piega della realtà, dove traluce una dimensione ulteriore. Non a caso il titolo di “Musica callada” viene da un mistico, San Juan de la Cruz, che rappresenta una tale ricerca di contemplazione dell’oltre.

La musica di Mompou indica il bisogno di fare vuoto intorno, di rallentare il tempo sin quasi a sospenderlo, di prolungare l’attimo nella forma di una risonanza, come l’ombra di un’azione. In questa forma il soggetto rende lassi i propri confini e si apre a una dimensione ampia e flessibile, vagante, uno spazio di risonanza e silente, che è un di là, rispetto a cui possiamo approcciarci non con la logica, non con l’intensificazione della presa ragionante sulle cose, ma con l’abbandono di ogni volontà di potenza e controllo, disarmando il segno attivo, muovendo sensibili nell’attesa.

Accanto al vasto ciclo di Mompou, il concerto presenta un’opera di Cosimo Colazzo, Disteso a Oriente,  del 1997. Traluce nel brano un senso flessibile del tempo. E’ un’opera  ampia, con un pianismo esteso, pieno di risorse, ma anche  con un senso del suono sospeso, sfumato, galleggiante. Il decorso del pezzo assume l’aspetto di un procedere per linee curve o ramificate, quasi si trattasse di un procedere lasso per obiettivi possibili, probabili, multiformi, non lineari, non univocamente segnati. C’è appunto questa vocazione al possibile, al momento, alla risonanza che avvolge, al tempo che si placa e si rende spazio di risonanza intorno.

Comunicato stampa

Programma del concerto

Info Concerto: Mercoledì 1 agosto, ore 21.00, Concert Hall Middlebury College – Pianista Cosimo Colazzo – Musiche di Mompou, Colazzo – www.cosimocolazzo.it

www.middlebury.edu – info@cosimocolazzo.it – ccolazzo@middlebury.edu

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Il concerto è stato registrato. Qui di seguito i FILE AUDIO del Concerto. Registrazione “live”, Concerto, Middlebury College, Middlebury Language Schools, Italian School, MCA Concert Hall, Middlebury College, 1 agosto 2012, ore 21.00, Pianista Cosimo Colazzo, Musiche di Mompou e Colazzo.  

Federico MOMPOU (1893-1987)   – MUSICA CALLADA (1959-1974)

Quaderno I [File MP3] [17:47]

I. (Angelico) – II. (Lent) – III. (Placide) – IV – (Afflitto e penoso) – V.  – VI.  (Lento) – VII. (Lento) – VIII. (Semplice)

         Quaderno II [File MP3] [12:30]

IX. (Lento) – X. (Lento – cantabile) – XI. (Allegretto) – XII. (Lento) – XIII. (Tranquilo – très càlme) – XIV. (Severo – sérieux) – XV. (Lento – plaintif) – XVI (Calme)

Quaderno III [File MP3] [11:05]

XVII. (Lento) – XVIII. (Luminoso) – XIX. (Tranquillo) – XX. (Calme) – XXI. (Lento)

Quaderno IV [File MP3] [19:04]

XXII. (Molto lento e tranquilo) – XXIII. (Calme, avec clarté) – XXIV. (Moderato) – XXV. – XXVI. (Lento) – XXVII (Lento molto) – XXVIII (Lento)

 Cosimo COLAZZO (1964) – DISTESO A ORIENTE (1997) per pianoforte [File MP3] [18:04]

 Pianista Cosimo COLAZZO

 

 

 

Cosimo Colazzo faculty member e artist in residence al Middlebury College

26 Luglio 2012a17 Agosto 2012

Cosimo Colazzo terrà un corso per il Middlebury College, nel Vermont in Usa, dal 26 luglio al 17 agosto,  in collaborazione con Franco Sciannameo, docente della Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dedicano il loro corso ai temi della musica popolare di area mediterranea, e soprattutto alla etnocultura del Salento, fortemente improntata da un istituto particolare, specifico di essa, che è il tarantismo.

Cosimo Colazzo così presenta il lavoro che sarà svolto nell’ambito del corso.

“Nel tarantismo ha avuto un ruolo importante la musica. Il tarantismo è un istituto culturale che tende a gestire una situazione di crisi del soggetto, che si esprime nella forma della dispersione del sè,  rispetto a cui si attiva un processo di cura attraverso la musica e la danza. La crisi trova nella musica un elemento di liberazione in flusso e di scatenamento, ma anche di messa in ritmo, di definizione in rituali convenuti, in figure riconosciute, e infine di risoluzione. Ha a che fare con l’etnocultura del Salento, con il mondo rurale e contadino, che ancora resisteva, e tuttavia andava fortemente trasformandosi, alla fine degli anni ’50, quando il fenomento è stato studiato da Ernesto De Martino.

“Osservato in quanto fenomeno antropologico, nella sua lunga corrente storica, mostra origini che sono nella cultura greca dei riti dionisiaci, così diffusi e radicati nell’area della Magna Grecia. E’ un fenomeno che incontra un’evoluzione storica, in cui si realizza un incrocio articolato e denso di tensioni, tra la antica cultura greca e la successiva cristiana. Ciò si avverte dall’epoca medioevale, e poi lungo molti secoli. Importante quanto si determina in rapporto alla cultura illuministica, che inaugura un’idea del tarantismo come malattia, rendendo marginali gli aspetti di costruzione culturale. Senonché questi aspetti, che hanno a che fare con la costruzione del rito, sono importanti, il cuore di senso del fenomeno. Si tratta di un istituto culturale, che ha posseduto sue strutture, suoi motivi costruttivi, sue proprie declinazioni. In esso musica e danza sono elementi portanti. Tuttavia, lo scontro determinato dalla religione, che voleva ridurre il portato eversivo del fenomeno, e dalla cultura scientista, che ne elideva tutto ciò che non poteva rientrare nel criterio della malattia da trattare, hanno determinato la fine progressiva del fenomeno, ridotto a mero ultimo rottame quando De Martino lo ha potuto osservare, con il suo gruppo di studiosi e ricercatori. Alla fine degli anni ’50 il fenomeno è estenuato, mostra gli ultimi spasmi. Il mondo contadino, che è il suo proprio ambiente, sta trasformandosi con l’avanzare della modernità e dell’urbanismo.

“Oggi c’è una ripresa del senso identitario salentito in relazione, molto, a quest’istituto culturale. Disperso totalmente nella realtà rituale originaria, il fenomeno rivive nella musica, che viene ripresa, sottoposta a molte continuazioni, e inviata a significati di festa collettiva. In questo senso, le estati salentine che si animano di musica, balli, con migliaia di persone che convergono a seguire i concerti, e innanzitutto il concertone della Notte della Taranta, che si svolge ogni anno a Melpignano., sono uno strano e bizzarro rimbalzo di un fenomeno storicamente, per molti versi, conclusosi.

“Rispetto al tarantismo, alla musica popolare salentina, alla pizzica-tarantata salentina, converge oggi un’idea di rinascita culturale e economica, che riguarda il Salento, in quanto terra di grandi bellezze naturali e dotata di una storia millenaria. Questa storia si dà spesso nella versione di nodo critico, che si genera all’incrocio tra mondi diversi e in conflitto. Questa cultura, pregna del senso della soglia e del margine critico, ha raggiunto, per vie complesse, i nostri giorni. Qualcosa si traduce dell’antico mondo. Qualcosa si eredita dei suoi istituti culturali, delle sue musiche.

“Il Salento vicino, di oggi, reclamizzato dalla pubblicità, possiede qualcosa di magico e esotico, che richiama il turismo. E’ luogo dell’estate, della festa, della musica e del ballo. Il Salento è luogo magico di creatività, una sorta di Giamaica dentro l’Europa. E’ porta verso l’Oriente. La musica del tarantismo, rivissuta, rimixata, messa in rapporto con altre musiche del mondo, o rappata, come fanno i Sud Sound System, libera l’ascolto verso altre dimensioni. I nuovi tarantati sono giovani che amano concedersi totalmente alla musica e allo sballo determinato dai suoni e dal ritmo.

“Questi sono i dati di un neotarantismo, che sorge per vie abbastanza paradossali, e su cui è andato innestandosi un progetto di marketing culturale e del territorio, che mostra di funzionare. Il Salento oggi è di moda.

“Il tarantismo continua ad essere, in questo senso, un fenomeno da studiare, in tutti i nuovi aspetti in cui è andato esprimendosi, in un tramonto che ha preso il colore di questa strana rinascita”.

In quanto artist in residence, Cosimo Colazzo tiene due concerti al Middlebury College. Uno, per pianoforte solo, con musiche di Mompou e dello stesso Colazzo (Disteso a Oriente). L’altro, in duo, violino e pianoforte, con Franco Sciannameo al violino, per un programma che propone musiche di Rota, Turina e Colazzo (La lenta discesa II),  oltre a Bach e Paganini per violino solo.

Cosimo Colazzo docente al Middlebury College – U.S.A.

26 Luglio 2012a17 Agosto 2012

Cosimo Colazzo è stato chiamato come Faculty Member al Middlebury College, negli U.S.A. in Vermont. Terrà lezioni, in collaborazione con Franco Sciannameo, docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, dal 26 luglio al 17 agosto 2012, sulla cultura e la musica italiana, con particolare riferimento ai repertori popolari e al fenomeno del tarantismo che storicamente distingue l’etnocultura del Salento,  nell’ambito dei corsi organizzati dalla Italian School, presso la prestigiosa istituzione accademica statunitense. Inoltre, presso la stessa Università sara artista in residence e terrà alcuni concerti, anche con musiche proprie.